mat ha scritto:Ok, per il nuovo va bene. Ma per il ristrutturato? O peggio ancora per l'esistente? Avere dei dati standard che diano l'idea della bontà o meno di un edificio sotto il profilo energetico non è sbagliato secondo me.arkanoid ha scritto:i metodi complicati hanno poco senso di esistere, se non per farsi delle gran seghe mentali, imho. Gli impianti non sono 47 milioni, sono qualche decina, e per ognuno si stilano dei livelli di qualità, da un minimo ad un massimo. E basta. Le case le devi fare coi muri e coi vetri coibentati minimo X, le caldaie devono avere rendimenti minimi X, gli accumuli coibentati X, i motori rendimento X, le PDC rendimento X, e basta. Di conseguenza consumerai poco. Tirare fuori un indice di consumo energetico stimato è una c***ta.
Si applica quanto sopra per le parti interessate dall'intervento.
Ragazzi...qui ciò che si sta discutendo è la bontà di sistemi di calcolo che sommano mele a pere, fanno interagire dati dell'impianto e dati dell'involucro...in pratica da questa discussione emerge se ha senso continuare perorare la causa del sistema "edificio-impianto" ai fini del consumo energetico.
Akranoid col suo intervento dice:
Fai un edificio isolato ok
Fai un impianto performante ok
Risultato . Consumi poco e qui ci si ferma. Senza cercare con bizantinismi vari di tirae fuori dei numeri più o meno strampalati.