Esa ha scritto:mat "per il calcolo dell'energia in generale, in primis verifiche ex 192 e smi, ma anche per diagnosi energetica che ahinoi dovrebbe essere un calcolo "realistico"."
Sono sempre calcoli sull'energia "di legge", mai calcoli per progettare impianti e dimensionare componenti. Lì vigono altre regole. Te lovedi un tecnico che progetta impianti con la UNI? Lasciamo perdere. Forse ti dimentichi la vecchia UNI sulla progettazione degli impianti idrico-sanitari. Meno male che c'erano i vecchi idraulici. L'ingegnere arrivava in cantiere con il disegno che indicava gli scarichi dei cessi con diametro 80 mm (UNI alla mano!). Ora è lo stesso: se non "fiuti" l'errore, rischi grosso.
Ho letto anch'io, su un numero di Idraulica della Caleffi, di 'sta cosa di questa vecchia UNI farlocca sul calcolo degli scarichi. Però non è che demonizziamo tutto i mondo UNI (EN). Da quando esiste l'uomo, la morale è sempre la stessa: OCCHI APERTI!!!
Si può dimensionare un impianto di condizionamento per un centro commerciale, un palazzo uffici, un ospedale, un complesso residenziale, ecc. con la UNI 11300 alla mano (e la 192, ecc. ecc.). Ti troverai di fronte un committente che ti presenta un bel tomo pieno di prescrizioni di tutt'altra natura.
Se uno vuole dimensionare un impianto con la UNI TS 11300 significa che di tale norma non ha nemmeno letto i dati di copertina, dove vengono specificati gli scopi della specifica tecnica. Quindi, il problema è del Tecnico e non della UNI TS.
Certamente, ma siamo sempre nel campo della burocrazia. Le diagnosi serie, si fanno, eccome. Cosa credi che facciano gli investitori, quando costruiscono complessi edilizi e poi vogliono venderli o affittarli? Non si basano sull'ACE.
Dalle mie parti fino a poco tempo fa a dettare il valore di mercato di un immobile erano solo due parametri: posizione e rifiniture. Della qualità energetica se sta cominciando a parlare solo da pochissimo tempo.
mat: "ci sono altre norme per calcolare l'energia "seriamente" (quali?) forse si possono usare per le diagnosi "ufficiose", ma quasi certamente non per quelle che accompagnano le leggi 10 in caso di sostituzione di generatore."
Poi, mi sai dire, seriamente, a che serve la diagnosi energetica per cambiare un generatore? A nulla. Basta un termotecnico che faccia due calcoli seri e se ne assuma la responsabilità. Per cambiare un generatore, basta calcolare la potenza, non l'energia. Posso anche installare un generatore grande il doppio, se ha un sistema di modulazione che aumenta la resa al diminuire del carico. O no? Senza tante scartoffie inutili.
Per cambiare un generatore non occorre una diagnosi. Al più, se si vogliono tentare vie alternative al calcolo della potenza, si può ricorrere alla firma energetica. La diagnosi serve quando potenzialmente hai diversi interventi da realizzare e si deve vagliare quale, tra le diverse soluzioni possibili, sia la migliore. In ogni caso, il calcolo UNI TS che si andrebbe ad utilizzare per una diagnosi serve solo per confrontare le diverse soluzioni e non per dimensionarle.