Alimentazione promiscua condomìni attività 77
Moderatore: Edilclima
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Alimentazione promiscua condomìni attività 77
La UNI 10779 prevede le condizioni per l'alimentazione promiscua e c'è uno schema esemplificativo di tale impianto. Quello schema fa riferimento al caso in cui l'acquedotto garantisca le prestazioni richieste. Precisa poi che, in questi casi casi, non si applicano le disposizioni della UNI 12845 e UNI 11292. Nel caso in cui l'acquedotto non garantisca le prestazioni richieste dovrei inserire sulla linea antincendio una riserva idrica (magari anche ridotta con rincalzo) e una pompa antincendio. Secondo voi, in questo caso, continuerebbero a non applicarsi le UNI 12845 E UNI 11292 o si deve prevedere un locale antincendio secondo normativa? Il condominio in questione ha un'altezza antincendio superiore a 32 metri e dotato di colonna a secco per reti idranti UNI 45 e quindi è obbligatorio l'alimentazione idrica. Nel caso non ci fossero gli spazi per realizzare il locale antincendio e si decidesse di andare in deroga secondo voi la presenza di un certo numero di estintori a piano potrebbe essere un'alternativa sufficiente? Vi sarei grato se qualcuno potesse condividere la propria esperienza.
Re: Alimentazione promiscua condomìni attività 77
se parli di "colonna a secco" (S.9.7 del Codice) non devi realizzare alcuna alimentazione idrica.Alexandros ha scritto: ven apr 25, 2025 19:59 Il condominio in questione ha un'altezza antincendio superiore a 32 metri e dotato di colonna a secco per reti idranti UNI 45 e quindi è obbligatorio l'alimentazione idrica.
a monte della colonna c'è l'attacco autopompa VVF che servirà per immettere acqua da APS.
vedi qui:
viewtopic.php?t=26572
viewtopic.php?t=32232
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Re: Alimentazione promiscua condomìni attività 77
Grazie per la risposta stfire. Però credo che quello che vuoi suggerirmi non si possa applicare. Sto applicando le norme transitorie del DM 246/87 per un edificio esistente il quale al punto 8.2 dice che negli edifici di tipo «c», «d», «e», devono essere installati impianti antincendio fissi conformi al punto 7.Restano tuttavia validi di impianti già installati a condizione che siano sempre assicurate le prestazioni idrauliche di cui al punto 7. Se vuoi applicare il codice lo devi applicare tutto non solo l'operatività S.9. Se poi consideri che per il L.P. III dell'S.9. c'è bisogno di un idrante esterno nel raggio di 500 metri che non c'è. E se si considera la "misura antincendio" S.6 avrebbe bisogno comunque di una rete idranti. La colonna a secco andava bene per un edificio con altezza antincendio minore di 32 metri.
Re: Alimentazione promiscua condomìni attività 77
Hai parlato di "colonna a secco" che, come dice stfire è un tipo di impianto che non prevede alimentazione idrica, perchè ad uso esclusivo dei VVF.
Ma probabilmente intendevi "rete di idranti a secco" ovvero una rete non permanentemente piena di acqua in pressione, di cui alla UNI TS 11559.
Al di là dei motivi di avere una rete a secco, questa dovrà comunque avere un'alimentazione idrica e se l'acquedotto non è sufficiente, occorre provvedere diversamente.
Si avrà quindi un'alimentazione con riserva e pompa conformi alla UNI EN 12845 in un locale conforme alla UNI 11292.
Potresti anche verificare se con i naspi al posto degli UNI45 l'acquedotto è sufficiente.
In merito alla possibile deroga, forse con l'implementazione di un IRAI, una colonna a secco (nell'accezione del COPI) ed estintori, si potrebbe provare.
Ma probabilmente intendevi "rete di idranti a secco" ovvero una rete non permanentemente piena di acqua in pressione, di cui alla UNI TS 11559.
Al di là dei motivi di avere una rete a secco, questa dovrà comunque avere un'alimentazione idrica e se l'acquedotto non è sufficiente, occorre provvedere diversamente.
Si avrà quindi un'alimentazione con riserva e pompa conformi alla UNI EN 12845 in un locale conforme alla UNI 11292.
Potresti anche verificare se con i naspi al posto degli UNI45 l'acquedotto è sufficiente.
In merito alla possibile deroga, forse con l'implementazione di un IRAI, una colonna a secco (nell'accezione del COPI) ed estintori, si potrebbe provare.
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Re: Alimentazione promiscua condomìni attività 77
Grazie Terminus. Ma giusto per capirci non mi sembra di aver scambiato i termini. Nel senso che l'impianto presente nel condominio è una "colonna a secco" perchè così è stato concepito cioè una rete a servizio dei VV.F. Se fosse una rete d'idranti a secco non ci sarebbe nessun problema visto che avrebbe già in potenza un'alimentazione idrica che all'occorrenza alimenterebbe la rete. E non staremmo qui a parlarne. Comunque dal seguito della tua risposta mi sembra che tu convenga con quanto sospettavo e cioè che il locale deve rispettare la UNI 11292 o l'appendice A della UNI 10779. E' questo il problema. Trovare un locale con accesso dall'esterno o realizzare un percorso protetto se c'è un locale nell'atrio condominiale. Di nuovo grazie.
Re: Alimentazione promiscua condomìni attività 77
Ok, ora è chiaro, hai la colonna a secco ma devi realizzare una rete idranti ordinaria.
Se l'acquedotto non è sufficiente, non hai più un'alimentazione promiscua, quindi devi andare di UNI EN 12845.
Se l'acquedotto non è sufficiente, non hai più un'alimentazione promiscua, quindi devi andare di UNI EN 12845.
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Re: Alimentazione promiscua condomìni attività 77
Comunque leggendo la risposta ad un quesito sul web ho trovato questa risposta: "Nel caso in cui il valore della pressione richiesta alle utenze, non fosse raggiunto, sarà possibile (necessario) installare un’unità di pompaggio. L’unità di pompaggio, in questo caso, non dovrà soddisfare a quanto richiesto dalla UNI EN 12845, come si può chiaramente leggere nel punto A2 della UNI 10779 che recita: “Nel caso di alimentazione promiscua in cui siano rispettati i precedenti requisiti, non si applicano le disposizioni di cui al punto A.1 “. Il punto A1 a sua volta recita “Per la realizzazione delle alimentazioni idriche si applicano le corrispondenti prescrizioni della UNI EN 12845 con le seguenti integrazioni”. Quindi in questo caso niente UNI EN 12845 per le pompe, e di conseguenza anche il locale non dovrà seguire la norma UNI 11292".
Quindi mi ritorna il dubbio ...
Quindi mi ritorna il dubbio ...
Re: Alimentazione promiscua condomìni attività 77
Io la leggo diversamente.
L'ultimo capoverso di A.2 pone la condizione del rispetto dei precedenti requisiti.
Il primo dei requisiti riguarda portata e pressione minima richieste, in contemporanea alla domanda del sistema idrico-sanitario.
Non si parla di pompe di surpressione, le quali non dovrebbero comunque alimentare il sistema idrico-sanitario.
L'ultimo capoverso di A.2 pone la condizione del rispetto dei precedenti requisiti.
Il primo dei requisiti riguarda portata e pressione minima richieste, in contemporanea alla domanda del sistema idrico-sanitario.
Non si parla di pompe di surpressione, le quali non dovrebbero comunque alimentare il sistema idrico-sanitario.
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Re: Alimentazione promiscua condomìni attività 77
Sì. Sicuramente le pompe non alimentano la rete idrico-sanitaria ma vanno sulla linea antincendio. D'altronde credo che una possibiltà alle costruzioni esistenti bisogna darla. Altrimenti sarebbero la maggior parte in deroga.