Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Moderatore: Edilclima
Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Buonasera, scusate la domanda forse stupida......
Ma una cella frigo a -20 gradi celsius, con all'interno pane congelato, pesce, carne, riso congelato, minestrone, ecc..., può prendere fuoco?
Si deve calcolare il carico d'incendio specifico di progetto o si assume nullo?
La merce stoccata, essendo surgelata, anche se ha come confezione plastica e cartone, non ha facoltà di partecipare ad un eventuale incendio?
Grazie
Ma una cella frigo a -20 gradi celsius, con all'interno pane congelato, pesce, carne, riso congelato, minestrone, ecc..., può prendere fuoco?
Si deve calcolare il carico d'incendio specifico di progetto o si assume nullo?
La merce stoccata, essendo surgelata, anche se ha come confezione plastica e cartone, non ha facoltà di partecipare ad un eventuale incendio?
Grazie
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Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Devi procedere normalmente.
La temperatura bassa riduce il rischio di ignizione ma il discorso non cambia troppo.
La temperatura bassa riduce il rischio di ignizione ma il discorso non cambia troppo.
Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Intanto grazie per la risposta. Non sto progettando le mie domande sono solo al fine di studio, quindi chiedo scusa se scrivo qualche fesseria.
Cioè se ho una cella frigo, T<-20 °C con alimentari vari devo ricavare il carico d'incendio specifico di progetto?
Inoltre tutti parlano di rifarsi dalla letteratura tecnica, ma qualcuno mi sa consigliare un libro sul carico d'incendio specifico d'incendio?
Se ad esempio ho un palestra come attività come faccio a ricavare il carico d'incendio? Mi viene fornito il materiale all'interno del compartimento dal responsabile dell'attività? grazie
Cioè se ho una cella frigo, T<-20 °C con alimentari vari devo ricavare il carico d'incendio specifico di progetto?
Inoltre tutti parlano di rifarsi dalla letteratura tecnica, ma qualcuno mi sa consigliare un libro sul carico d'incendio specifico d'incendio?
Se ad esempio ho un palestra come attività come faccio a ricavare il carico d'incendio? Mi viene fornito il materiale all'interno del compartimento dal responsabile dell'attività? grazie
Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Ci sono tabelle che riportano i valori indicativi medi del carico d'incendio per tipologia di attività (appendice E norma UNI 1991-1-2, riportata dal codice di prevenzione incendi), se serve solo un'idea di massima.smilev ha scritto: gio feb 02, 2023 19:07 Intanto grazie per la risposta. Non sto progettando le mie domande sono solo al fine di studio, quindi chiedo scusa se scrivo qualche fesseria.
Cioè se ho una cella frigo, T<-20 °C con alimentari vari devo ricavare il carico d'incendio specifico di progetto?
Inoltre tutti parlano di rifarsi dalla letteratura tecnica, ma qualcuno mi sa consigliare un libro sul carico d'incendio specifico d'incendio?
Se ad esempio ho un palestra come attività come faccio a ricavare il carico d'incendio? Mi viene fornito il materiale all'interno del compartimento dal responsabile dell'attività? grazie
In alternativa, fai il conto di tutti i materiali presenti (che il titolare dell'attività deve garantire, e deve impegnarsi a rispettare), per ognuno di essi hai un valore di riferimento di carico d'incendio (puoi cercarli in letteratura, o sul software ClaRaF dei Vigili del Fuoco che è gratuito), e fai il calcolo come previsto dalla normativa.
Se vuoi approfondire, puoi leggere il capitolo S2 del codice di prevenzione incendi (lo trovi facilmente online).
Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Grazie per la rispostacmorante ha scritto: ven feb 03, 2023 09:58Ci sono tabelle che riportano i valori indicativi medi del carico d'incendio per tipologia di attività (appendice E norma UNI 1991-1-2, riportata dal codice di prevenzione incendi), se serve solo un'idea di massima.smilev ha scritto: gio feb 02, 2023 19:07 Intanto grazie per la risposta. Non sto progettando le mie domande sono solo al fine di studio, quindi chiedo scusa se scrivo qualche fesseria.
Cioè se ho una cella frigo, T<-20 °C con alimentari vari devo ricavare il carico d'incendio specifico di progetto?
Inoltre tutti parlano di rifarsi dalla letteratura tecnica, ma qualcuno mi sa consigliare un libro sul carico d'incendio specifico d'incendio?
Se ad esempio ho un palestra come attività come faccio a ricavare il carico d'incendio? Mi viene fornito il materiale all'interno del compartimento dal responsabile dell'attività? grazie
In alternativa, fai il conto di tutti i materiali presenti (che il titolare dell'attività deve garantire, e deve impegnarsi a rispettare), per ognuno di essi hai un valore di riferimento di carico d'incendio (puoi cercarli in letteratura, o sul software ClaRaF dei Vigili del Fuoco che è gratuito), e fai il calcolo come previsto dalla normativa.
Se vuoi approfondire, puoi leggere il capitolo S2 del codice di prevenzione incendi (lo trovi facilmente online).
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Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Puoi guardare i valori nutrizionali dei singoli prodotti alimentari e usare quelli.smilev ha scritto: gio feb 02, 2023 18:26 Si deve calcolare il carico d'incendio specifico di progetto o si assume nullo?
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
I valori nutrizionali si riferiscono al metabolismo umano. Anche in un altro forum in una discussione simile parlano di valori nutrizionali.
Grazie per la tua risposta
Grazie per la tua risposta
Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
ma secondo te come li determinano?smilev ha scritto: lun feb 06, 2023 17:46 I valori nutrizionali si riferiscono al metabolismo umano.

Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Buongiorno,
devo progettare uno stabilimento in cui è presente una cella frigorifera a bassa temperatura (-50°C) per lo stoccaggio di pesce surgelato, la cui superficie è di circa 600 mq.
Ho computato nel calcolo del carico d'incendio il materiale isolante delle pareti delle celle frigorifere.
Il cliente ritiene che il pesce si possa omettere dal calcolo del qf.
Giustamente affinchè possa partecipare alla combustione dovrebbe fondere tutto il ghiaccio al suo interno (circa il 60%).
Non essendo un incombustibile a parere mio bisogna comunque computarlo nel qf.
Ho visto che mediamente il potere calorifico del tonno essicato si aggira intorno ai 18-20 MJ/kg, togliendo il 60% considererei un Hi di 7-8 MJ/kg.
Se non considero il pesce mi viene un qf accettabile, dovuto ai soli pannelli. Altrimenti cambia tutto il discorso, che ne pensate?
grazie
devo progettare uno stabilimento in cui è presente una cella frigorifera a bassa temperatura (-50°C) per lo stoccaggio di pesce surgelato, la cui superficie è di circa 600 mq.
Ho computato nel calcolo del carico d'incendio il materiale isolante delle pareti delle celle frigorifere.
Il cliente ritiene che il pesce si possa omettere dal calcolo del qf.
Giustamente affinchè possa partecipare alla combustione dovrebbe fondere tutto il ghiaccio al suo interno (circa il 60%).
Non essendo un incombustibile a parere mio bisogna comunque computarlo nel qf.
Ho visto che mediamente il potere calorifico del tonno essicato si aggira intorno ai 18-20 MJ/kg, togliendo il 60% considererei un Hi di 7-8 MJ/kg.
Se non considero il pesce mi viene un qf accettabile, dovuto ai soli pannelli. Altrimenti cambia tutto il discorso, che ne pensate?
grazie
Ultima modifica di gmc01 il mer mar 05, 2025 16:23, modificato 1 volta in totale.
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Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Sei certo che l'incendio si sviluppi solo quando il pesce è a -50°C?
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
scusa, il dato del 60% di acqua è reale o è una tua supposizione?
Nel caso sia corretta, allora va bene il ragionamento che hai fatto, ossia di partire dai 18-20 MJ del pesce essiccato e ridurlo sulla base della proporzione in peso rispetto al pesce non essiccato (cioè a parità di peso totale il pesce non essiccato ha un potere calorifico di 0,4 volte rispetto a quello essiccato).
Ritengo che non possa essere trascurato, perchè in caso di incendio il pesce si scongela e si "essicca", dopo di che brucia, magari c'è un piccolo ritardo (perchè parte da -50°C) ma parliamo di pochi minuti, date le alte temperature dell'incendio.
Nel caso sia corretta, allora va bene il ragionamento che hai fatto, ossia di partire dai 18-20 MJ del pesce essiccato e ridurlo sulla base della proporzione in peso rispetto al pesce non essiccato (cioè a parità di peso totale il pesce non essiccato ha un potere calorifico di 0,4 volte rispetto a quello essiccato).
Ritengo che non possa essere trascurato, perchè in caso di incendio il pesce si scongela e si "essicca", dopo di che brucia, magari c'è un piccolo ritardo (perchè parte da -50°C) ma parliamo di pochi minuti, date le alte temperature dell'incendio.
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Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Concordo, nei casi che mi sono capitati chiaramente si va ad abbassare la possibilità della partenza di un incendio ma il carico permane quello una volta che l'incendio per qualsiasi motivo è partito.mmaarrccoo ha scritto: gio feb 02, 2023 19:01 Devi procedere normalmente.
La temperatura bassa riduce il rischio di ignizione ma il discorso non cambia troppo.
Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
E' un dato che mi ha fornito il cliente e condivido quanto hai scritto.boba74 ha scritto: mer mar 05, 2025 11:32 scusa, il dato del 60% di acqua è reale o è una tua supposizione?
Nel caso sia corretta, allora va bene il ragionamento che hai fatto, ossia di partire dai 18-20 MJ del pesce essiccato e ridurlo sulla base della proporzione in peso rispetto al pesce non essiccato (cioè a parità di peso totale il pesce non essiccato ha un potere calorifico di 0,4 volte rispetto a quello essiccato).
Ritengo che non possa essere trascurato, perchè in caso di incendio il pesce si scongela e si "essicca", dopo di che brucia, magari c'è un piccolo ritardo (perchè parte da -50°C) ma parliamo di pochi minuti, date le alte temperature dell'incendio.
Il problema che mi viene qf > 2400 MJ/mq.
Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
credo che sarebbe opportuno valutare il tempo di evaporazione del contenuto acquoso e quanto questo riesce a raffreddare l'ambiente.
Ma ci vuole FSE mi sa.
Se è un edificio che rispetta tutte le condizioni, potresti comunque assegnare un livello prestazione II (R30)
Ma ci vuole FSE mi sa.
Se è un edificio che rispetta tutte le condizioni, potresti comunque assegnare un livello prestazione II (R30)
Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
non è di tipo isolato e devo attribuire per forza lp III, mi sa proprio che andrò in soluzione alternativa per l'S2.buge ha scritto: lun mar 10, 2025 10:36 credo che sarebbe opportuno valutare il tempo di evaporazione del contenuto acquoso e quanto questo riesce a raffreddare l'ambiente.
Ma ci vuole FSE mi sa.
Se è un edificio che rispetta tutte le condizioni, potresti comunque assegnare un livello prestazione II (R30)
Anche perchè, per ovvie ragioni, all'interno della cella non posso estendere alcun tipo di impianto, ne di rilevazione ne di controllo/spegnimento.
E da qui la domanda, secondo voi posso usare i coefficienti riduttivi nel calcolo del qf,d anche se tali impianti non sono estesi all'interno della cella?
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Re: Carico d'incendio alimentari <-20 gradi
Perchè non puoi estendere gli impianti? Io sto facendo impianti a -25 °C.gmc01 ha scritto: mar mar 11, 2025 15:16non è di tipo isolato e devo attribuire per forza lp III, mi sa proprio che andrò in soluzione alternativa per l'S2.buge ha scritto: lun mar 10, 2025 10:36 credo che sarebbe opportuno valutare il tempo di evaporazione del contenuto acquoso e quanto questo riesce a raffreddare l'ambiente.
Ma ci vuole FSE mi sa.
Se è un edificio che rispetta tutte le condizioni, potresti comunque assegnare un livello prestazione II (R30)
Anche perchè, per ovvie ragioni, all'interno della cella non posso estendere alcun tipo di impianto, ne di rilevazione ne di controllo/spegnimento.
E da qui la domanda, secondo voi posso usare i coefficienti riduttivi nel calcolo del qf,d anche se tali impianti non sono estesi all'interno della cella?
Per quanto riguarda il tema dei coefficienti la risposta chiara non c'è, guarda qui per spunto viewtopic.php?t=35987