Domande (cè la nota 9962 del 24/07/2020 che chiarisce solo parzialmente):
1. se si è il LPIII la curva deve obbligatoriamente descrivere l'incendio fino ad esaurimento o c'è qualche situazione in cui si può evitare?
2. per certificare le strutture portanti lo strutturista che lo farà dovrà avere necessariamente gli schemi strutturali di travi, pilastri, ecc., un bel casino visto che non sono così sicuro esistano al genio civile o altro ufficio e non abbiamo tempo/modo di fare saggi (sarebbero troppi e trattandosi di celle frigorifere diventa troppo difficile)
3. si stanno realizzando all'interno di questi depositi delle compartimentazioni in pannelli sandwich EI120 (metallo-lana-metallo). Come si concilia il fatto che tali pareti sono accompagnate da certificazione sperimentale con prove in forno + estensioni analitiche (che mi risulta ricalchino le curve nominali) mentre le curve che abbiamo sono in realtà naturali? Va da sè che quasi sempre la curva naturale è meno gravosa di quella nominale, tuttavia mi mancherebbe proprio il termine di paragone ufficiale. Chi mi dice che EI120 di quella parete vuol dire che sta su per il tempo sufficiente a soddisfare LPIII in soluzione alternativa? La nota parla di protettivi affermando che non possono essere certificati (cosa che rende impossibile il loro utilizzo

4. Perche il COPI al punto S.2.4.8 comma 3 parla di verifica compartimentazioni? Sembra quasi voler intendere che le compartimentazioni, in un progetto in cui S2 è in soluzione alternativa, debbano seguire dettami particolari. Non mi direte che sono obbligato ad andare in alternativa anche con S3?
5. Cosa scrivete su un CERT.REI in alto a destra se certificate in soluzione alternativa? Ad esempio scrivere che il pilastro è R120 è sbagliato perchè le classi perdono di significato con il metodo alternativo.
Grazie.