Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a meno?

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mat
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da mat »

Ronin ha scritto:e emissioni di CO2 dell'intera europa (fonte: iea Outlook 2013) sono circa il 5% delle emissioni di CO2 di tutto il pianeta; poiché i consumi residenziali sono in media il 20%, portare a consumo zero tutte (TUTTE) le abitazioni dell'intera europa porterà le emissioni mondiali a ridursi dell'1% (crescono del 4% annuo, mediamente, negli ultimi 10 anni).

se mai giungerà una qualsiasi forma di salvezza per l'ambiente e il pianeta terra, dunque, essa giungerà solamente dal trasferimento di ricchezza che sapremo togliere a noi stessi, per trasferirla ad altri popoli permettendo loro di ripercorrere gli stessi sentieri che abbiamo percorso negli ultimi decenni (secoli?), e non certo da operazioni che potremo fare in casa nostra.

perciò è meglio abbandonare gli alibi morali semplicistici: chi investe nella riqualificazione di casa propria lo fa per il bene del proprio portafoglio, per il proprio benessere, per la salute sua e dei suoi figli se vogliamo, ma dal punto di vista ambientale il risultato è nullo (meno che trascurabile).
Se ragioni in termini di bilancio mondiale hai certamente ragione; devi però considerare che esistono anche interessi che coinvolgono delle macrozone, ed altri che riguardano delle microzone. Se riduco le emissioni europee (parlo di emissioni inquinanti in generale) del 50%, è vero che in termini mondiali poco cambia, ma ne guadagna enormemente la salute dei cittadini europei. Se elimino le emissioni dell'Ilva, a Taranto morirà di tumore molta meno gente, mentre se elimino l'inquinamento a Bangkok, ai tarantini nulla cambierà. Dunque ben vengano le politiche ambientali per quanto localizzate. Poi, più si riesce ad allargare il discorso in termini geografici, meglio sarà per tutti, e per il pianeta.
Ronin ha scritto:questo approccio nasconde un pericolo grande almeno quanto la fiducia nella crescita illimitata [...]
Hai equivocato la tesi sottesa alla mia domanda: il pensiero non era rivolto alla disponibilità di risorse energetiche, bensì a quella di materie prime (come hai evidenziato) ma soprattutto al bacino di consumatori. Se da un lato è folle non considerare che la crescita numerica della popolazione mondiale dovrà presto o tardi necessariamente calare e poi (se dio vuole) arrestarsi (ed in questo mi allacciavo al secondo problema che ho sollevato) dall'altro trovo altrettanto folle pensare che l'economia si basi sull'obiettivo di distribuire taluni beni di consumo alla maggior quantità possibile di esseri umani: tanto per dire, la Apple basa le sue fortune sul convincere la gente che ognuno di noi, dal capitano d'industria all'operaio in cassa integrazione al ragazzetto di 13 anni, ha bisogno dell'ultima generazione di Iphone, ogni santissimo anno. Un oggetto che costa quanto mezzo stipendio di quelli buoni. Ma lo stesso discorso si potrebbe fare per qualsiasi altro produttore di beni di lusso.
Quindi se sommiamo crescita della popolazione ad aumento dei beni di consumo pro capite, è facile renderci conto che stiamo progredendo su una linea di sviluppo insostenibile, tanto a livello economico quanto a livello ambientale (l'energia per produrre ci sarà anche, ma le risorse per smaltire sempre maggiori emissioni e rifiuti ancora no).
Ronin ha scritto:se nelle economie di sussistenza i figli sono una risorsa (braccia per impieghi materiali) la cui "produzione" quindi è incentivata
Se così fosse, ci sarebbero molti meno problemi: le economie di sussistenza si autososterebbero bilanciando opportunamente la natalità con la necessità di forza lavoro. In realtà sappiamo bene che per motivi culturali ed antropologici, le fasce più povere della popolazione generano molti più figli di quanto le loro possibilità economiche gli consentirebbero, ed anche più di quanto la società che le ospita è in grado di accettare (anche perché naturalmente prima che diventino forza lavoro, sono per anni soltanto bocche da sfamare e teste da istruire).

In quanto ai metodi per fronteggiare il problema, il metodo cinese di base non è assolutamente sbagliato, a mio modo di vedere. Diciamo che volendo disciplinare a livello mondiale il tasso di natalità (pura utopia ad oggi, giacché manca la forza politica per farlo) un modo potrebbe essere quello di distribuire ai vari Paesi dei "titoli di efficienza economica" in base ai quali stabilire un tasso di natalità massimo...

Ora mi fermo perché la politically corretness potrebbe accusarmi di idee totalitarie :mrgreen:
Ultima modifica di mat il dom gen 05, 2014 18:40, modificato 1 volta in totale.
Augusto
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Augusto »

Andrea70 ha scritto: Bizzarra la tesi che se isolo l'impianto rende male e si consuma di più. Se ho 100 di consumo e rendimento 0.8, spendo più o meno isolando arrivando a un consumo di 50 anche con un eventuale peggioramento a 0.7 del rendimento? Ovviamente ridurre i consumi è sempre la via maestra.

Comunque la discussione è interessantissima. To be continued.
Ho letto solo ora una serie di post e non so se questo era riferito al mio intervento oppure no; comunque io volevo dire che spesso il rendimento complessivo è intorno al 60% e a volte anche minore e che quindi gran parte di quello che si consuma è buttato, mentre intervenendo sui sistemi impiantistici si riesce ad arrivare a rendimenti complessivi molto alti e quindi a ridurre la parte "buttata".
Augusto 44
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

Augusto ha scritto:
Andrea70 ha scritto: Bizzarra la tesi che se isolo l'impianto rende male e si consuma di più. Se ho 100 di consumo e rendimento 0.8, spendo più o meno isolando arrivando a un consumo di 50 anche con un eventuale peggioramento a 0.7 del rendimento? Ovviamente ridurre i consumi è sempre la via maestra.

Comunque la discussione è interessantissima. To be continued.
Ho letto solo ora una serie di post e non so se questo era riferito al mio intervento oppure no; comunque io volevo dire che spesso il rendimento complessivo è intorno al 60% e a volte anche minore e che quindi gran parte di quello che si consuma è buttato, mentre intervenendo sui sistemi impiantistici si riesce ad arrivare a rendimenti complessivi molto alti e quindi a ridurre la parte "buttata".
Concordo con entrambi, ovvero un intervento di ristrutturazione con isolamento termico dovrebbe essere SEMPRE accompagnato ALMENO dal miglioramento del sistema di regolazione.

In particolare alla classica regolazione climatica centralizzata (regolazione ad anello aperto a compensazione esterna) dovrebbe essere aggiunta la regolazione per ambiente (es. valvole termostatiche) in modo da chiudere l'anello di regolazione, ovvero: misura della temperatura ambiente->regolazione della portata al radiatore ->variazione della potenza emessa -> correzione della temperatura ambiente, ..... così a ripetersi.

Infatti se isolo ottengo sì un fabbisogno inferiore ma per tradursi in un consumo inferiore devo necessariamente disporre anche di una buona regolazione ad anello chiuso operante direttamente sulla temperatura ambiente in grado di adeguare la potenza emessa all'effettivo fabbisogno termico, altrimenti l'incidenza dello spreco (energia fornita in più) rispetto all'energia necessaria all'edificio risulterá maggiore, essendo quest'ultima diminuita per effetto dell'isolamento.

Detto ciò l'intervento principale è sicuramente l'isolamento termico (riduce i fabbisogni e l'eventuale spreco si manifesta come sovratemperatura spesso desiderata o comunque meno fastidiosa del sottoriscaldamento) ma effettuare un intervento di isolamento termico in edifici già esistenti presenta purtroppo tempi di ritorno relativamente lunghi (VAN positivi solo sul lungo periodo) ciò fa si che nella pratica degli edifici esistenti si interviene sulle trasmittanze solo in caso di mancato raggiungimento delle temperature di benessere o per ridurre costi di esercizio particolarmente elevati. In ogni caso l'isolamento termico per produrre un reale minor consumo energetico dovrebbe essere accompagnato dall'ammodernamento impiantistico, almeno del sistema di regolazione.

In altre parole si potrebbe dire che il fabbisogno richiesto dall'edificio dipende dall'isolamento termico mentre lo spreco (energia fornita in più) è dovuto all'inefficienza dell'impianto (1-ng).
Questo è il motivo per cui è sempre necessario considerare il "sistema" edificio-impianto.

PS: sembrerebbe off-topic ma in realtà questa osservazione dimostra, a mio parere, il perchè gli incentivi sull'isolamento termico dovrebbero essere sempre accompagnati da interventi di miglioramento del sistema di regolazione, attualmente ciò non è reso obbligatorio (ad esempio si cambiano le finestre senza installare le valvole termostatiche).
rgf
giotisi
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da giotisi »

Sul fatto che il club di Roma abbia sbagliato le stime, ci andrei cauto: cadendo dal 100° piano, se qualcuno ti dice: 'Occhio che ti fai male' , non mi sembra molto saggio rispondergli 'Non ancora'.
Piuttosto, da allora, siamo aumentati di numero, abbiamo aumentato la nostra impronta e i nostri consumi e son saltate in aria un paio di centrali nucleari: tanto per non farci mancare nulla.

Ma che io e Ronin, al riguardo, la pensiamo un po' diversa, si vede anche nelle rispettive firme e potremmo filosofeggiarci sopra per una vita intera, senza addivenir a costrutto alcuno. :)

Piuttosto, l'ultimo intervento di Gaetano apre almeno un paio di altri problemi che non sono da sottovalutare, a mio avviso.

Il primo è che, se vogliamo davvero risanare, gli interventi parziali son quanto di peggio si possa fare; si ottengono risultati parziali, si rischia di fare pasticci (vedi alla voce: sostituire finestre senza preoccuparsi del ricambio dell'aria e del controllo dei PT) e si perde l'occasione di fare le cose per bene.

Però, d'altro canto, non possiamo sottacere che mettere mano all'esistente, sopratutto in certi contesti, non è per niente facile.

Nei centri storici, niente cappotto ne dentro ne fuori (ci vai a mettere il cappotto in una volta a botte? vai a coprire una parete di riccio o di pietra?)
Nella cintura otto/novecentesca anteguerra, soprattutto in città, all'esterno hai una valenza architettonica a cui non puoi rinunciare, all'interno hai un costo al metroquadro calpestabile che ti impedisce qualsiasi rinuncia.
Il resto, presenta, nella stragrande maggioranza dei casi, balconi, aggetti, rientranze: che facciamo? rivestiamo tutto? trasformiamo tutte le strade in infilate di facciate lisce color pastello? demoliamo i balconi e li ricostruiamo partendo da terra?

Ecco, qui dovremmo forse essere un po' meno tedeschi: per loro è più facile, hanno molto meno da salvare.

Quindi, se una critica si deve fare a QUESTI incentivi o a qualunque forma di incentivo al risparmio energetico, è che in fondo, NON si puo' fare, o almeno non bene come si dovrebbe.
giobibo
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da giobibo »

Un sentito grazie a chi stà partecipando a questo topic, dedicando (perdendo) il proprio tempo vicino ad una tastiera.
r.gaetano fabio, genova
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

giobibo ha scritto:Un sentito grazie a chi stà partecipando a questo topic, dedicando (perdendo) il proprio tempo vicino ad una tastiera.
Dedicando o perdendo tempo?
In effetti concordo che ci sarebbe da fare anche dell'altro, ok mi hai convinto vado a far qualcosa di produttivo...
Ultima modifica di r.gaetano fabio, genova il lun gen 13, 2014 12:00, modificato 1 volta in totale.
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da SuperP »

Ronin ha scritto:(sapevate che un impianto che brucia rifiuti tal quali ancora oggi riceve fino a 257 €/MWh per la quota di energia elettrica prodotta dalla frazione umida? ecco un esempio che grida vendetta dello stesso approccio dissennato).
se non ti ho ancora convinto, dimmi che dati vorresti e vedrò se li possiedo...
Certo!! per questo in lombardia molti imprenditori agricoli (gli agricoltori non esistono +) hanno creato consorzi per impiantare impianti a biomassa (in teoria per smaltire i liquami avicoli, ma poi ci buttano anche molto altro).
Queste centrali, che sono molte, non so se siano meglio o peggio del FV. Queste impattano fortemente sul territorio http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/

Molti dati che citi Ronin non li ho mai analizzati, e non posso contraddirli/confermarli dato che non mi occupo di FV. Ma questo dato
Ronin ha scritto: i consumi residenziali sono in media il 20%, portare a consumo zero tutte (TUTTE) le abitazioni dell'intera europa porterà le emissioni mondiali a ridursi dell'1% (crescono del 4% annuo, mediamente, negli ultimi 10 anni).
è invece molto diverso da tutti i rapporti che ho letto finora, parti anche dai soli rapporti ENEA, che lo mettono al 40%.

Ovviamente, concordo che non ha senso impattare pesantemente solo sul residenziale, anzi. Per la riduzione della CO2 bisogna incidere pesantemente su industria, agricolutura e trasporti.

Ci sono molti altri studi fatti da altri che evidenziano invece come il FV non incida molto sulle bollette.
:?: I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
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Ronin
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

SuperP ha scritto:parti anche dai soli rapporti ENEA, che lo mettono al 40%.
al contrario, invece è lo stesso dato. 40% è il consumo degli edifici. 21% è quello residenziale; la differenza, 19%, è il consumo che avviene negli edifici del terziario (PA compresa, che però sta poco sopra 1% termico e sotto al 2% elettrico), ovvero quelli in cui c'è da guadagnare a intervenire. è da questi che bisogna partire, giacchè sono caratterizzati da consumi di energia intensi, costi energetici comunque elevati e nella grande maggioranza dei casi (o almeno di quelli più interessanti), poco o nessun valore estetico da preservare.
tu confondi "residenziale" con "edilizio", abbagliato dal fatto che il 95% della superficie costruita negli ultimi 20 anni è residenziale (fonte: ricerca cesi+enea). ma il consumo di energia è distribuito in modo *totalmente* diverso (ed è proprio perché il consumo energetico residenziale è sparpagliato su miliardi di m2 di costruito, che è irraggiungibile: per raggiungerlo si deve raccogliere non l'ago nel pagliaio proverbiale, ma innumerevoli aghi ciascuno in un pagliaio diverso; quello terziario è concentrato invece in una superficie molto più piccola).

gli obiettivi sui trasporti per il momento sono un immenso buco nero di progetti velleitari e risultati scadenti (d'altro canto, se soltanto il 5% di chi compra una nuova auto la compra a combustibili gassosi che costano la metà della benzina...); in azienda i risultati sul parco auto li abbiamo avuti, convertendo a metano e gpl; vedremo se un giorno ci sarà di meglio.

per l'agricoltura consiglio questa lettura: http://www.qualenergia.it/articoli/2014 ... s-italiano tutto sommato è forse il solo settore dove sono disponibile all'idea di operare tramite sussidi, perché l'alternativa è lasciare campo al deserto (che in sud italia avanza al ritmo di migliaia e migliaia di ettari all'anno); in ogni caso la produzione di biogas è molto meno impattante dell'incenerimento diretto di cui parlavo (dove il 30% sono comunque rifiuti speciali; invece dal digestore esce concime, pardon ammendante di ottima qualità).
anche perché la struttura stessa dell'economia come la conosciamo porta i settori a mercato fisso come l'agricoltura verso la povertà, e quindi la società deve per forza sussidiarli, se non vuole che muoiano: allora meglio sussidiarli per fare qualcosa di utile (eliminare deiezioni altrimenti sversate, gassificare scarti altrimenti bruciati a cielo aperto), che sussidiarli e basta come abbiamo fatto finora. è una questione che vede l'energia come fattore collaterale ma premiante, come deve essere.
SuperP ha scritto:Ci sono molti altri studi fatti da altri che evidenziano invece come il FV non incida molto sulle bollette.
sono tendenziosi, in quanto prendono a misura le componenti del mercato di maggior tutela (cioè quello dei contratti residenziali di chi non ha aderito al mercato libero): questi contratti (che riguardano soltanto il 20% del totale dell'energia venduta) presentano percentuali largamente falsate rispetto alla media, giacchè sono caratterizzati da piccolissima potenza, allacciamento in bassa tensione (dove le perdite di rete sono maggiori), bassa intensità, e oneri di sistema volutamente mantenuti sotto controllo, come spiegato, oltre che accise maggiorate e iva non detraibile (per ovvie ragioni).
questi studi quindi applicano alla realtà una lente deformante: l'incidenza degli oneri di sistema è bassa sui contratti residenziali, ma nessuno per colpa dei costi dell'elettricità vende casa e trasloca all'estero. dove i costi dell'elettricità sono un problema (che piove sul bagnato di molti altri, senza dubbio: ma non è un buon motivo per aggiungerne ancora) è nel settore delle attività economiche, e in particolare in quelle allacciate in MT, che sono ovviamente quelle che fanno un uso di energia più intenso, che sono invece bastonate con durezza molto maggiore.

questa è la composizione del mese di dicembre 2013 di una bolletta MT di uno dei nostri ospedali:
- vendita dell'energia (somma di quota fissa per la potenza impegnata, costi dell'energia dalla nostra gara, dispacciamento e perdite di rete): 30.570 €
- oneri di rete (somma di quote fisse e variabili): 21.490 €
- imposte: 3.550 €

come vedi, gli oneri di rete (che sono per più del 90% determinati dagli oneri per le rinnovabili caricati sulla componente A3, fonte: AEEG) valgono quasi il 40% del costo totale (rispetto al 17% del contratto di maggior tutela). essi sono fissi e uguali per tutti, quindi una bolletta vale quanto tutte le altre, non c'è bisogno di alcuno "studio" per rendersi conto della realtà (anzi, nel settore privato chi è più bravo di noi a spuntare un prezzo più basso della quota energia avrà un'incidenza degli oneri anche maggiore).
da più parti è stata avanzata la proposta di scrivere "oneri per le rinnovabili" in una riga separata della bolletta, in modo da farne percepire l'entità con maggior chiarezza.
puoi leggere tutti gli studi che vuoi sul fatto che l'acqua del mare non è poi così salata (in fin dei conti meno del 4%), ma basta un sorso per scoprire la verità :wink:
giotisi ha scritto:Il primo è che, se vogliamo davvero risanare, gli interventi parziali son quanto di peggio si possa fare... Quindi, se una critica si deve fare a QUESTI incentivi o a qualunque forma di incentivo al risparmio energetico, è che in fondo, NON si puo' fare, o almeno non bene come si dovrebbe.
vedi che alla fine io sono più ambientalista di te, è solo che non lo vuoi ammettere :mrgreen:
al contrario, gli interventi parziali sono l'unico viatico verso un possibile cambio di paradigma rispetto a quello attuale: è solo che occorre rovesciare la visione.
le considerazioni che ha fatto augusto anche in questo thread sono illuminanti: riduci il fabbisogno ed avere un impianto non regolato (e non modulante, aggiungo io) aumenta lo spreco. l'approccio all'efficienza pseudo-residenziale (dove il 90% del consumo è di energia termica, ed è sbriciolato in milioni di piccoli e piccolissimi impianti autonomi) è comprensibile visto che stiamo su un forum di termotecnici, ma è pure pernicioso assai.

in realtà, nel settore dove davvero si può incidere con l'ascia bipenne e non con il bisturi (quello terziario, appunto), le cose sono completamente diverse: il consumo energetico è spesso più elettrico che termico (se calcolato in termini di energia primaria, e non sommando i kWh, come vedo ancora oggi fare alcuni colleghi...), e altrettanto spesso concentrato in utenze di grande dimensione: i costi dell'energia sono inoltre comunque nettamente più bassi (mentre i costi della riqualificazione strutturale più elevati, perché gli edifici hanno spesso altezze di molti piani e grandi superfici vetrate).
l'approccio del sistema edificio-impianto è dunque completamente errato (argh! orrore, generazioni di termotecnici si rialzano dalla tomba per darmi la caccia... :lol: ): esso infatti immobilizza per tempi ultra-decennali enormi risorse in interventi dimostrativi (un singolo edificio riqualificato con tecniche "deep-renovation") non permettendo di generare un adeguato sistema auto-alimentante.

al contrario, operando su un patrimonio immobiliare vasto, occorre procedere per gradini paralleli: realizzare a tappeto singoli interventi mirati (ma ripetuti N volte in N edifici), di elevata convenienza, che ripristinano velocemente il capitale iniziale, in modo da poterlo reinvestire rapidamente in un "giro" successivo di ulteriori interventi, che a loro volta si auto-alimentano. prima la cogenerazione, poi gli interventi sui corpi illuminanti e sul trattamento aria, poi la riqualificazione delle centrali termiche e le valvole termostatiche, poi il telecontrollo, poi il fotovoltaico e le pompe di calore, poi i gruppi di pompaggio, poi... poi scopri che essendo arrivato a spendere la metà, riqualificare la struttura non è più necessario, e comunque non è più conveniente (giacchè implica un tempo di rientro ora più che doppio, sopra i 20 anni): a quel punto attendi tranquillamente che l'edificio debba essere rinnovato per motivi non energetici (ricordi? dentro ci si svolge un'attività che vale 100 volte di più dell'energia), in questo modo l'extracosto si ripaga in un lampo.

e bada che il risparmio energetico fatto così, non solo è molto più accessibile, non solo è raggiungibile in quantità complessive molto maggiori (la strategia italiana al 2020 stima risparmi energetici al 70% dal terziario e solo al 30% dal residenziale, come già detto), ma è fatto anche molto meglio: perché ci rende tutti più ricchi, direttamente (con i minori consumi) e indirettamente (creando delle attività economiche più redditizie, effetto 20x come già spiegato), e quindi lascia in tasca a tutti più soldi con cui finanziare interventi anche per proprio conto.

perciò il problema non è l'intervento puntuale, ma una mancanza di strategia nell'intervenire.
questa mancanza di strategia è inevitabile nel residenziale, dove N edifici fanno capo ad N*M proprietari diversi: è un problema che nessuna politica potrà mai risolvere, se non quella di che cosa insegniamo nelle scuole (che per sua natura richiede mezzo secolo, prima che gli scolari diventino a loro volta proprietari).
ecco perché per ridurre il consumo residenziale non si devono investire soldi pubblici più di tanto: perché non c'è modo di garantire un'allocazione adeguatamente efficiente dei soldi investiti, rispetto all'industriale. negli altri settori invece, noi energy manager potrem(m)o fare la differenza, se ne saremo capaci.
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da giotisi »

"vedi che alla fine io sono più ambientalista di te, è solo che non lo vuoi ammettere" ... mai pensato che tu non lo fossi... :), ma, forse, hai travisato il mio ultimo intervento.
Non sto sostenendo che 'poichè è difficile, allora è meglio non farlo', ma sto ragionevolmente ponendo 'anche' i problemi che possono derivarne, visto che, a volte (spesso?) noi tecnici rincorriamo le soluzioni che vediamo, senza prenderci carico di tutto quello che ci sta attorno.

Un esempio per tutti: piaccia o meno, grossa parte degli incentivi son finiti in serramenti nuovi su case vecchie: ci fosse un manigoldo che si sia preoccupato di verificare cosa succede rendendo stagna una abitazione non pensata per esserlo: risultato? quotidiane chiamate per problemi di muffa. Cosa facciamo? visto che c'è il problema, non sistemiamo i serramenti?

Il punto da cui era partita la discussione, oltretutto, era diverso: possiamo fare a meno degli incentivi? Secondo me NO, ma andrebbero riscritti per incidere laddove più serve e meno si fa. Secondo te SI, in cambio di pari interventi sull'edilizia pubblica, secondo Gaetano, SI perchè si ripagano da soli. (scusate la sintesi)

Il tutto, 'con juicio', perchè la finanza pubblica è quella che è e quindi qualcuno le tasse le deve pagare, perchè le accise sui consumi energetici servono al bilancio, perchè snaturare selvaggiamente i centri storici per piastrellarli di polistirolo non mi pare una buona idea.
Ronin
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

giotisi ha scritto:Cosa facciamo? visto che c'è il problema, non sistemiamo i serramenti?
al contrario, eroghiamo incentivi fiscali all'installazione di serramenti accoppiata ad impianti VMC con recupero :mrgreen:
giotisi ha scritto:(scusate la sintesi)
a completamento della sintesi: secondo me possiamo fare a meno delle detrazioni, ma non ci conviene affatto rinunciarvi, perché esse generano più effetti positivi che negativi. quindi io me le terrei ben strette, almeno per 10 anni ancora.

poi se qualcuno è così bravo da immaginare uno schema parallelo che prenda il buono delle detrazioni, eviti il cattivo, e faccia ancora meglio, che si accomodi pure, ma l'impresa appare assai impervia.
r.gaetano fabio, genova
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

giotisi ha scritto: Il punto da cui era partita la discussione, oltretutto, era diverso: possiamo fare a meno degli incentivi? Secondo me NO, ma andrebbero riscritti per incidere laddove più serve e meno si fa. Secondo te SI, in cambio di pari interventi sull'edilizia pubblica, secondo Gaetano, SI perchè si ripagano da soli. (scusate la sintesi)
Allungo un pò la tua sintesi per non creare un equivoco.
Per me dovrebber essere rivisto il meccanismo degli incentivi, ma ciò non significa che sia contrario, anzi secondo me ci vuole una "doppia spinta" ovvero da una parte si penalizzano gli edifici energivori differenziandone la tassazione, dall'altra si deve agevolare il finanziamento degli interventi di risparmio energetico limitatamente agli interessi (da azzerrare) e non più al capitale.
rgf
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

r.gaetano fabio, genova ha scritto:Per me dovrebber essere rivisto il meccanismo degli incentivi, ma ciò non significa che sia contrario, anzi secondo me ci vuole una "doppia spinta" ovvero da una parte si penalizzano gli edifici energivori differenziandone la tassazione, dall'altra si deve agevolare il finanziamento degli interventi di risparmio energetico limitatamente agli interessi (da azzerrare) e non più al capitale.
questa però è una forma di tassazione potentemente regressiva (chi ha i soldi si vede finanziati gli interessi, chi non ce li ha rimane nell'edificio che consuma molto perché il finanziamento non glielo danno e per di più subisce anche l'imposizione fiscale maggiorata) e pertanto iniqua.
vale anche per le detrazioni, ma le detrazioni riequilibrano quest'iniquità grazie alla maggiore equità fiscale che promuovono, favorendo chi paga le tasse rispetto a chi non le paga (effetto 10 volte maggiore, ovviamente).
r.gaetano fabio, genova
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

Ronin ha scritto:questa però è una forma di tassazione potentemente regressiva (chi ha i soldi si vede finanziati gli interessi, chi non ce li ha rimane nell'edificio che consuma molto perché il finanziamento non glielo danno e per di più subisce anche l'imposizione fiscale maggiorata) e pertanto iniqua.
vale anche per le detrazioni, ma le detrazioni riequilibrano quest'iniquità grazie alla maggiore equità fiscale che promuovono, favorendo chi paga le tasse rispetto a chi non le paga (effetto 10 volte maggiore, ovviamente).
Al contrario! Il finanziamento serve soprattutto a chi non ha i soldi per effetturare interventi di risparmio energetico.
Preciso inoltre che a mio avviso tra l'altro con i tempi che corrono (crisi economica e non ultimo l'art. 1135 del C.C.) per molti cittadini diventa sempre più importante accedere al finanziamento e disporre del capitale (e beneficiare subito del risparmio) che effettuare in 10 anni la detrazione fiscale. Preciso inoltre che il meccanismo di finanziamento deve essere limitato alle sole persone fisiche e non alle società (almeno finchè vige l'attuale sistema di responsabilità limitata delle società).
Ovviamente alla base di tutto dovrà esserci una drastica riduzione del debito pubblico (circa 2.100 miliardi di Euro+100miliardi annui per interessi) già in essere, nonchè della spesa pubblica corrente (circa 800 miliardi annui) nettamente superiori alle entrate (circa 400 miliardi annui con flessione del -5%) che il vero problema che ci costringe a fare tutti questi ragionamenti. Anche se dovessimo venderci coste, monumenti o addirittura privatizzare l'aria, con questo andazzo il fallimento dell'Italia è solo questione di tempo, ma forse arriverà prima la sommossa popolare.
rgf
girondone
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da girondone »

ci sono 2 pagine con 2 porposte ( che no n sono ancora riuscito a leggere) su casaeclima
SuperP
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[OT]Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a

Messaggio da SuperP »

r.gaetano fabio, genova ha scritto: con questo andazzo il fallimento dell'Italia è solo questione di tempo, ma forse arriverà prima la sommossa popolare.
Speriamo di no
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Ronin
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

r.gaetano fabio, genova ha scritto:Preciso inoltre che il meccanismo di finanziamento deve essere limitato alle sole persone fisiche e non alle società (almeno finchè vige l'attuale sistema di responsabilità limitata delle società).
i casi sono due: o chiedi delle garanzie, o non le chiedi.
se chiedi delle garanzie, ad accedere al finanziamento saranno solamente coloro che i soldi ce li hanno già.
se non chiedi delle garanzie, io nullatenente incasso il finanziamento, ci riqualifico casa di mia moglie (o cugina o altro), poi il giorno che c'è da restituire la prima rata... oops
(in realtà l'esempio è puramente accademico: se lo stato copre solo gli interessi, le banche erogheranno i fondi solamente a coloro cui li erogano già adesso, cioè quelli con più garanzie che capelli).
se limiti il finanziamento a chi è proprietario di casa ma a basso reddito e solo per l'immobile di proprietà (che quindi esso stesso fa da garanzia), le banche semplicemente ti diranno: ok però paghi te perché io coi soggetti a rischio insolvenza non mi ci metto (giacchè in caso di insolvenza anche se ottenessi il pignoramento, che non otterrò mai, che me ne farei dell'immobile nel mercato attuale?).

delle due proposte su casaeclima, una è la medesima di Socal (fondo di garanzia che copre il 100% degli investimenti, accessibile agli interventi con rientro contenuto in 3 anni: ce ne fossero...), l'altra è la proposta di un commercialista che si può leggere qui: http://www.casaeclima.com/ar_16191__ITA ... rario.html
sembra interessante, ma l'entità dell'agevolazione mi pare largamente inferiore rispetto al 65% attuale

PS: l'analisi che fai sulla contabilità dello stato è totalmente errata: le uscite (pagamenti totali) sono dell'ordine dei 700 e rotti miliardi, le entrate tributarie superiori ai 500 miliardi, ma il bilancio dello stato non corrisponde alle seconde meno le prime, giacchè occorre aggiungere anche i contributi sociali (trattenute sugli stipendi e sulla remunerazione dei soci, assicurazioni, ecc.): sono più di 220 miliardi, se non ce li metti prendi cantonate tremende.
d'altro canto il bilancio dello stato (che dal 2012 dopo la sbornia berlusconiana è di nuovo in avanzo primario, quindi è solido, al netto del bengodi trascorso), a ben guardare, è un metodo con il quale il paese preleva ricchezza cui se lo stato non ci fosse dovrebbe rinunciare: è solo grazie alla credibilità dello stato che esso tutti gli anni si può permettere di spendere 106 incassando soltanto 100 (che è quello che significa deficit al 3% del PIL): quei 6 sono ricchezza aggiuntiva di cui tutti usufruiamo, e a cui il paese altrimenti dovrebbe rinunciare.

il debito pubblico si deve ridurre rispetto al PIL, non in senso assoluto: per farlo, occorre far tornare a crescere il PIL, perché lavorando al contrario (riduco la spesa pubblica, così si riduce anche l'effetto moltiplicatore di ricchezza e il pil a sua volta cala, creando necessità di ridurre la spesa pubblica ancora di più) porta a un inseguimento che si avvita senza fine, per tacere degli effetti redistributivi che la spesa pubblica ha in termini di equità su tutti i fronti.
perciò contraendo le spese dello stato diventiamo più poveri e per di più in modo iniquo: se ci salveremo sarà perché avremo imparato a spendere meglio, non meno.
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Re: [OT]Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo far

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

SuperP ha scritto:
r.gaetano fabio, genova ha scritto: con questo andazzo il fallimento dell'Italia è solo questione di tempo, ma forse arriverà prima la sommossa popolare.
Speriamo di no
Hai ragione ho esagerato è molto più realistico mettersi in fila per pagare la tassa sull'aria, altro che sommossa popolare.
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Re: [OT]Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo far

Messaggio da SuperP »

r.gaetano fabio, genova ha scritto:Hai ragione ho esagerato è molto più realistico mettersi in fila per pagare la tassa sull'aria, altro che sommossa popolare.
:(

Tu pensa che ho la katana ancora da sfoggiare :lol:
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

Ronin ha scritto: i casi sono due: o chiedi delle garanzie, o non le chiedi.
se chiedi delle garanzie, ad accedere al finanziamento saranno solamente coloro che i soldi ce li hanno già.
Sulle persone la garanzia è già data dalla esistenza fisica, da cui puoi fare molte valutazioni di affidabilità.
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Re: [OT]Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo far

Messaggio da Ronin »

r.gaetano fabio, genova ha scritto:mettersi in fila per pagare la tassa sull'aria
c'è già. il nome tecnico è "accise sui combustibili" :mrgreen:
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da SimoneBaldini »

Lo abbiamo visto piu' volte che fine hanno fatto i finanziamenti. Il sistema non funziona perchè è burocratico e con collusione di persone si eroga a chi non ne ha il diritto.
Il sistema di detrazione è semplice e ci accede chi paga le tasse. Il discorso che chi non ha soldi non puo' accederci è falso perchè anche per un'erogazione di un finanziamento devi dare delle garnzie, ma se sei senza reddito che garanzie dai?
E' logico che chi realmente non ha reddito non potrà migliorare la propria situazione, ma questo vale per qualsiasi cosa non solo per l'edificio energivoro. Vale per il credito, se non puo' ottenere finanziamenti bancari si rivolgerà ad uno strozzino con interessi altissimi e rischi vari, insomma chi è dentro la spirale non ne esce velocemente.
In ogni caso non saranno queste detrazioni che manderanno ko l'Italia, anzi proprio queste detrazioni hanno mantenuto alto il PIL, se non ci fossero state la gente avrebbe comunque cambiato caldaie e finestre ma tutto a nero.
Conosco idraulici dove nel 2006 dichiaravano 15000 euro con fatturati di 40000 e nel 2007 sono passati a fatturati di 120000 con utili oltre i 50000 e dove finalmente hanno iniziato a pagare il dovuto!
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

SimoneBaldini ha scritto:se non ci fossero state la gente avrebbe comunque cambiato caldaie e finestre ma tutto a nero.
nel PIL il nero lo calcolano, eh...
è il gettito fiscale, che viene sostenuto dalle detrazioni (paradossale, ma alla base del successo del meccanismo)
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

Ronin ha scritto:se ci salveremo sarà perché avremo imparato a spendere meglio, non meno.
Perfettamente d'accordo ma siamo anni luce dal farlo, ad esempio bisognerebbe avere spese militari=0, senato=0, camera=-50%, pubblica amministrazione=-50%, istruzione=+50%, ricerca=+50%, politiche economiche e sociali=+100%, ecc...
Solo nei sogni.
Il paradosso è che dal 1946 con il diritto di voto plebescitario (prima votavano solo i ricchi, donne escluse) è lo stesso cittadino che si è ridotto a questo.
Hanno formalmente abolito la schiavitù, ma se lavori per pagarti l'affitto e non puoi permetterti una famiglia non mi pare una situazione molto diversa.
Ultima modifica di r.gaetano fabio, genova il sab gen 18, 2014 11:45, modificato 1 volta in totale.
rgf
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da SimoneBaldini »

nel PIL il nero lo calcolano, eh...
Lo calcolano su stima, quindi se questo incentivo lo fa emergere non è che dalla stima viene detratto rispetto l'anno precedente.
Facciamo l'esempio dell'idraulico, l'anno precedente fatturava 40000, il pil calcolava un'evasione del 17% su quella cifra. Molto grossolanamente il suo fatturato doveva essere di 7000 euro in piu' mentre l'anno dopo ne ha fatto 120000. E lasciamo stare il reddito che è schizzato di 4 volte!
Sono valutazioni spannometriche ma questo puo' rendere l'idea di come siamo messi in Italia.
Con questo non voglio dire che siano tutti così, ma tra evasione, elusione, furbetti che falliscono e chiudono, ecc.. altro che il 18%!
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da giotisi »

simone, pensa appunto che bello se dessimo la possibilità al tuo idraulico di scalare dalle SUE tasse gli interventi di risparmio energetico che facesse ai clienti GRATIS nel 2014 (a condizione che siano completi eccetera eccetera eccetera.. come detto sopra).
Questa, in nuce, la mia proposta: chi paga l'intervento (e di solito saran le banche), lo scala dall'IRES futura.
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da SimoneBaldini »

simone, pensa appunto che bello se dessimo la possibilità al tuo idraulico di scalare dalle SUE tasse gli interventi di risparmio energetico che facesse ai clienti GRATIS nel 2014 (a condizione che siano completi eccetera eccetera eccetera.. come detto sopra).
Questa, in nuce, la mia proposta: chi paga l'intervento (e di solito saran le banche), lo scala dall'IRES futura.
Sai l'idraulico che invenzioni si farebbe! Troverebbe sicuramente un parente a cui far finta di fare i lavori e/o gonfirli per scalare le tasse!
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da giotisi »

...ecco. E qui ci entra : 1) autorizzazione Pescara; 2) tecnico asseverante (e i limiti di spesa di cui alla fantomatica tabella A che era circolata nella proroga del 30/6)
Ronin
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

non sarebbe difficile mettersi d'accordo in due (io faccio i lavori a casa di tua sorella, tu fai quelli a casa di mia zia) e mandare in malora qualsivoglia controllo.
inoltre anche se mettessi dei limiti di spesa, è evidente che questi limiti di spesa verrebbero sempre integralmente raggiunti (chi mai spenderebbe meno del limite, avendo una detrazione del 100%?).

dal punto di vista finanziario la proposta fa acqua da tutte le parti: è evidente che si genera sempre una certa percentuale di spreco di denaro pubblico (perché la spesa parametrica sarà sempre un po' maggiore della spesa reale: altrimenti tanto vale applicare direttamente il meccanismo delle detrazioni attuali), che occorrerà un gigantesco aggravio per lo stato in termini di personale che dovrà controllare le pratiche (che oggi non vengono controllate affatto, perché a spendere solo il necessario ci pensi tu stesso, visto che il 35% dei soldi NON torna a casa automaticamente), e che si fornisce gentilmente uno strumento che può venire usato per triangolazioni (io che pago il 27% sull'IRES faccio figurare che i lavori li fa un autonomo con il regime forfettario al 5%, poi ci spartiamo la differenza), costituzione di fondi neri (riqualifichiamo immobili da demolire con materiali scadenti e lavori affidati a ditte di fiducia: i costi della manodopera vanno in clientele, la differenza con la spesa parametrica la intaschiamo), evasione fiscale (io ti faccio il prezzo di spesa parametrica, poi il montaggio dei componenti lo fai te, così io intasco e non verso neppure i contributi), riciclaggio (tu fai i lavori gratis a me, che io ti pago sottobanco, così guadagniamo il doppio) e chi più ne ha più ne metta.

è inoltre evidente che ci sarebbe un effetto boomerang, per cui anche chi ha i soldi per farli non farebbe più gli interventi che fa oggi a proprie spese, ma si cercherebbe un idraulico (o altro pagatore di tasse ammesso al meccanismo) cui versare il 10% in nero in cambio dell'effettuazione del 100% dei lavori (gli idraulici più scafati potrebbero addirittura indire delle aste: chi mi offre di più tra tizio, caio e sempronio, per fargli i lavori gratis?). non si verificherebbe dunque alcun incremento di fatturato, semplicemente un travaso di risorse verso le operazioni agevolate dal sussidio a scapito di quelle normali (un po' quello che è avvenuto con il fotovoltaico).

e questo è quello che mi è venuto in mente in 5 minuti. pensa cosa potrebbe venire in mente ad esperti finanziari che studino il meccanismo per dei mesi. perciò non ci sono scorciatoie: trasformare un mercato libero in un mercato sussidiato comporta sempre danni che qualcuno deve pagare, giò.
r.gaetano fabio, genova ha scritto:pubblica amministrazione=-50%
vieni, e prova. così è stato per me (io stesso pensavo si potesse operare con manovre a 2 cifre, prima di entrarci, nella PA): con il tempo mi sono convinto che non c'è altra maniera di capire.
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da SimoneBaldini »

Non è per insistere, ma per quanto mi riguarda, sull'attuale sistema di detrazione IRPEF io non ho visto casi di frodi, per quelli che mi sono capitati tra le mani solo una volta una situazione anomala dove c'erano coinvolte piu' imprese e piu' tecnici (L10 un perito, DL un architetto, chiusura lavori e asseverazioni un altro architetto, ENEA un'altra persona che sarei dovuto essere io, ACE un geometra), e una cifra per il mq d'isolamento del terrazzo fatto un po' altina per quanto potevo capirne io, ma si era in centro a Milano quindi è ovvio che i ponteggi sono quelli che incidono maggiormente. Io per i miseri euro di parcella ho preferito non far nulla anche se alla fine avevo in mano L10, asseverazioni lavori, fatture corrispondenti, ACE ecc..
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

SimoneBaldini ha scritto:sull'attuale sistema di detrazione IRPEF io non ho visto casi di frodi
ce ne sono state, e penso continuino tuttora (anzi, con le nuove partite iva al 5% saranno anche aumentate).
il meccanismo è semplice, si comprano nuovi infissi e si fattura il 180% (per finta, ovviamente), per detrarre il 55% (che quindi diventa 100%).
l'infissaio paga più tasse, ma siccome evade comunque tutto l'evadibile, le tasse che paga in più corrispondono all'adeguamento volontario al minimo dello studio di settore.

come si vede il danno per l'erario è assai limitato, ma rimane una truffa. probabilmente con il 65% esistono anche versioni più evolute, in cui si gonfia la fattura in modo da ripagare totalmente l'infissaio del "danno" subito: se fatturo 200 invece di 100 e detraggo 130 invece di 65 (65 in più), posso coprire i 100*(0,27+0,04+0,10)=41 di costi dell'infissaio e avere comunque 24 da spartirci tra me e lui.
non mettete limite all'ingegno dei vostri compatrioti :wink:
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

Ronin ha scritto:non sarebbe difficile mettersi d'accordo in due ...costituzione di fondi neri...evasione fiscale ..... riciclaggio....effetto boomerang.., e questo è quello che mi è venuto in mente in 5 minuti. pensa cosa potrebbe venire in mente ad esperti finanziari che studino il meccanismo per dei mesi.
Non capisco (e ti assicuro che anche io ho molta fantasia) come tu possa immaginare scenari simili, a meno che non ti riferisca all'attuale sistema di incentivazione.
Con la rotazione del credito il capitale deve essere restituito l'unica agevolazione è "semplicemente" quella di avere un finanziamento a tasso zero.
r.gaetano fabio, genova ha scritto:pubblica amministrazione=-50%
vieni, e prova. così è stato per me (io stesso pensavo si potesse operare con manovre a 2 cifre, prima di entrarci, nella PA): con il tempo mi sono convinto che non c'è altra maniera di capire.
Avevo premesso che è pura utopia (solo nei sogni), anche se è quello che sarebbe necessario.
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

r.gaetano fabio, genova ha scritto:Non capisco (e ti assicuro che anche io ho molta fantasia)
la mia ultima opera di fantasia la ho scritta nel 1992.
rispondevo a giotisi, la cui proposta all'incirca corrisponde a una detrazione ires del 100% per il soggetto finanziatore delle opere: i pericoli di truffa insiti in un modello del genere sono enormi.

la tua proposta è altrettanto colabrodo: se chiedi garanzie per l'accesso al fondo, coloro che non accedono alle detrazioni non accedono nemmeno al fondo, hai solo regalato gli interessi a chi i soldi ce li ha già.
se non chiedi garanzie, io prendo il prestito, faccio i lavori, quando arriva la prima rata da restituire scopri che ero nullatenente e la riqualificazione la ho fatta (ammesso che la abbia fatta veramente) su una abitazione che sta in un fondo patrimoniale impignorabile (benvenuto nel mondo reale).

l'unico vantaggio della tua proposta su quella di giotisi è che nella tua le truffe sono limitate dalla somma stanziata nel fondo, mentre in quella di giò sono limitate dal monte IRES globale, cioè praticamente senza limiti.
è pura utopia (solo nei sogni), anche se è quello che sarebbe necessario.
ognuno fa i sogni che desidera. poi però ci svegliamo la mattina, e qualche cosa dovremo pur fare anche nella realtà. c'è chi ci prova.
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

Ronin ha scritto:l'unico vantaggio della tua proposta su quella di giotisi è che nella tua le truffe sono limitate dalla somma stanziata nel fondo, mentre in quella di giò sono limitate dal monte IRES globale, cioè praticamente senza limiti.
Per me stai esagerando.
Anche fosse in quanti casi pensi ci possa essere una collusione tra professionista (che rischia la sospensione dall'albo), ditta (che rischia penalmente) e soggetto fisico (che rischia di finire nel libro dei protesti)?
E poi per cosa? Per massimo 10.000euro da spartirsi in almeno 3 soggetti?
Soggetti simili anche se esistessero hanno giá una fedina penale compromessa e quindi sono fuori dai giochi.
Senza contare che a garanzia non si mette aria fritta ma immobili che avranno un valore almeno 10 volte superiore a quello del prestito.
rgf
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

allora vedi che le garanzie le chiedi (e che garanzie: un immobile intero per 10.000 € di prestito... chi mai correrebbe il rischio di perdere la prima casa per così pochi soldi)?
se chiedi le garanzie, sono meglio le detrazioni, cui possono accedere tutti quelli che pagano le tasse (perfino i protestati).
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da r.gaetano fabio, genova »

Ronin ha scritto:allora vedi che le garanzie le chiedi (e che garanzie: un immobile intero per 10.000 € di prestito... chi mai correrebbe il rischio di perdere la prima casa per così pochi soldi)? se chiedi le garanzie, sono meglio le detrazioni, cui possono accedere tutti quelli che pagano le tasse (perfino i protestati).
Dove ho mai detto che non debbano esserci garanzie? Ci mancherebbe che si diano soldi al primo che passa.
Semplicemente le garanzie non sono quelle tipicamente bancarie dove se sei senza lavoro o hai un lavoro precario sei considerato uno zero.
A mio avviso la garanzia sta nella persona (basta che sia maggiorenne e non abbia carichi pendenti) e nella disponibilità dell'immobile su cui si va ad effettuare l'intervento.
Che vuoi di altro?
Pensi che siccome è senza lavoro chieda i soldi per spenderli in cellulari e slot machine?
Non dimenticare che c'è di mezzo anche il professionista che certifica e la ditta che fattura. Anche fosse senza lavoro si farà in quattro per restituire i soldi semplicemente perchè sarà diminuita la sua spesa energetica.
Ritieni che non sarà così ma ti fregheranno non facendo i lavori? Le conseguenze sono già dei deterrenti, per tutti.
E poi dimmi tu quale altro sistema vuoi utilizzare per consentire a chi è senza liquidità economica di eseguire interventi di risparmio energetico nel proprio immobile?
Ovviamente non mi riferisco alle villette monofamigliari sparse nelle campagne (che possono anche non fare nulla e tenersi il riscaldamento spento se sono senza soldi) ma alla moltitudine di proprietari degli affollati condomini dei centri urbani, dove l'eterogenea componente delle persone va da chi ha soldi da buttare a chi non ha nulla da sprecare.
A questi ultimi mi riferisco i quali in assemblea contano come i primi ma spesso bloccano, loro malgrado, gli interventi di ammodernamento per mancanza di soldi.
rgf
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

r.gaetano fabio, genova ha scritto:Che vuoi di altro?
ma tu lo conosci l'istituto del fondo patrimoniale? io costituisco un fondo patrimoniale a favore di mio figlio, cui concedo l'usufrutto dell'abitazione perpetuo e illimitato, dopodiché a te fondo di garanzia, mia moglie dà in garanzia la proprietà dell'immobile.
non paghiamo le rate, tu espropri, e poi scopri che sei diventato graziosamente proprietario di un immobile da cui non puoi espellere l'usufruttuario (anzi, se non se ne va di suo prima o poi dovrai pure realizzare a tue spese le opere di manutenzione straordinaria...).
questo è un primo metodo, molto grossolano. gli esperti ne troveranno altri (anzi, ne hanno sicuramente già trovati: non a caso oramai nessuno, nemmeno i bandi che finanziano ricerche scientifiche, eroga più finanziamenti senza compartecipazione, né tantomeno li eroga prima che i lavori vengano svolti).
perciò o tagli fuori chi non ha garanzie escutibili (non la prima casa), e allora la proposta è inutile (sono più accessibili le detrazioni fiscali), oppure lo lasci accedere e allora la proposta è dannosa.
oltre che iniqua, ovviamente, verso chi è altrettanto senza liquidità, e ha pure un affitto da pagare.
r.gaetano fabio, genova ha scritto:dimmi tu quale altro sistema vuoi utilizzare per consentire a chi è senza liquidità economica di eseguire interventi di risparmio energetico nel proprio immobile?
io personalmente nessuno.
per quanto mi riguarda non esiste alcun sistema che consenta un tale intervento, senza risultare iniquo (nei confronti del 25% di cittadini che non ha una casa di proprietà, ed a cui lo stato non da soldi per comprarsela, figuriamoci riqualificarla) e quasi certamente viatico per truffe di vario tipo.
è una forma di intervento iniqua, costosa e con benefici ambientali trascurabili (per motivi lungamente esposti), non c'è alcuna ragione di perseguirla togliendo fondi che sono indispensabili per ragioni estremamente più urgenti (tra cui enumero quelle di avere l'acqua potabile, le fognature, i depuratori, i corsi d'acqua e le falde bonificati, e di non sottostare a inaccettabili rischi di frane, alluvioni, incendi, terremoti: tutte cose che significative percentuali di nostri concittadini non hanno).

io pertanto apertamente sostengo che lo stato NON deve perseguire l'obiettivo da te indicato con risorse pubbliche (ma ne deve perseguire altri più urgenti e forieri di benefici sanitari ed anche ambientali enormemente maggiori); deve invece creare le condizioni perché chi dispone di risorse proprie possa efficacemente impiegarle, evitando che la redditività degli impieghi puramente finanziari si sostituisca all'economia reale: questo è il senso delle detrazioni, che risultano perfettamente idonee allo scopo, e che aumentano l'equità, riequilibrando l'iniquità fondamentale del paese: quella che passa tra chi paga le tasse e chi no. in questo modo si convince chi ha i soldi ad investirli nell'economia, invece che tenerseli in banca, si fa emergere fatturato altrimenti nascosto (che ripaga i costi sostenuti dallo stato quasi interamente per molti anni a venire) e si ottengono anche benefici ambientali che per quanto trascurabili, sono comunque graditi (effetto ciliegina sulla torta).

sei tu che devi (se ti va, si capisce, questo thread è ad accesso volontario...) convincermi che invece l'obiettivo di cui sopra si può perseguire senza danno, proponendo un sistema equo (=che riequilibra l'iniquità di fondo verso quel 25% sanando altre forme di iniquità, come quella tra evasori e pagatori di tasse, per l'appunto) e impenetrabile (=anche non completamente, neanche le detrazioni lo sono; ma per lo meno in cui le cifre frodabili allo stato siano di piccola entità rispetto all'ammontare delle cifre erogate).
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da SimoneBaldini »

si comprano nuovi infissi e si fattura il 180% (per finta, ovviamente), per detrarre il 55% (che quindi diventa 100%).
l'infissaio paga più tasse, ma siccome evade comunque tutto l'evadibile, le tasse che paga in più corrispondono all'adeguamento volontario al minimo dello studio di settore.
Se l'infissaio è un evasore e non registra le fatture lo baccano. Infatti qualche anno fa' hanno scoperto sul bergamasco imprese che facevano lavori con detrazioni ma che questi non registravano le fatture. Oltretutto i bonifici sono segnalati e a parte il 4% che ti trattiene la banca, uno dovrebbe essere proprio un imbecille a non registrare proprio quelle fatture. Ma per fare queste truffe non c'è mica bisogno degli incentivi, ti basta il 22% d'IVA!
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

SimoneBaldini ha scritto:Oltretutto i bonifici sono segnalati e a parte il 4% che ti trattiene la banca, uno dovrebbe essere proprio un imbecille a non registrare proprio quelle fatture.
non mi sono spiegato.
le fatture che l'infissaio non registra (in realtà registra, ma a valori ultra-ribassati) non sono quelle per cui il cliente ottiene la detrazione, bensì tutte le altre: in questo modo con le fatture da detrazione raddoppiate raggiunge il minimo per lo studio di settore (=niente controllo AdE) e continua ad evadere sul rimanente (e tu dirai: quale mai sarà questo rimanente? molto, perché ci sono gli incapienti,coloro che fanno le riparazioni al minimo, le nuove costruzioni, i cantieri pubblici dove i subappalti si possono far passare come forniture e viceversa, ecc.).
nella situazione di qualche anno fa questo tipo di approccio era diffuso (almeno in alcune regioni, che non dirò; in certi casi tanto macroscopico che il prezzo medio in quelle regioni degli infissi era per l'appunto doppio che nelle altre, e non si trattava di regioni con climi rigidissimi :mrgreen: ), oggi lo è molto meno perché "fuori" dalla detrazione non è rimasto quasi nulla.
ma il meccanismo in sé non è impenetrabile, per quanto la truffa sia di lieve entità (in fin dei conti il minimo lo paghi comunque).
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da SimoneBaldini »

Guarda che non è così semplice, c'è il controllo IVA, l'elenco fornitori, e i controlli incrociati. Cioè se a fine anno hai ricevuto 200.000 euro di bonifici del 65% non puoi dichiarare 120.000 di fatturato. Oltretutto sono tutti tracciati, quindi nessun contante o assegni vari ma solo bonifici appositi.
Poi sicuramente un puo' fare quello che vuole, cioè come dici tu fare fattura da 180 e registrarla da 100, ma la traccia del bonifico, della ritenuta è indelebile quindi prima o poi vieni preso.
Tanto per chiarire, a luglio mi hanno chiesto di presentare tutte le ritenute d'acconto che ho portato in detrazione nel 2010, per quelle del vecchio 55% oltre la dichiarazione della banca hanno voluto vedere l'estratto del bonifico e la fattura emessa. E questo era un controllo di routin nulla di straordinario.
girondone
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da girondone »

ps. avete visto la storia dei ocntrolli sopra i 400 euro di detraz....?
Ronin
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

simone guarda, proprio non ci capiamo.
io infissaio quest'anno faccio due lavori, ciascuno vale 10, il lavoro A lo faccio a un cliente con le detrazioni, il lavoro B no. il lavoro A (quello che ha le detrazioni) lo fatturo a 20 come ho spiegato sopra, il lavoro B non lo fatturo affatto. il fatturato è esattamente quel che dovrebbe essere per giustificare le fatture di acquisto che porterò a bilancio (quindi ho pagato le stesse tasse che avrei pagato fatturandoli entrambi il giusto), però mi sono spartito una quota di introiti in nero con il cliente del primo lavoro (il quale a sua volta me li ha girati dalle detrazioni non dovute cui ha avuto accesso).
l'infissaio cioè di fatto non evade: è il cliente che fa figurare più detrazioni di quelle cui avrebbe diritto.
ti assicuro che il meccanismo è stato utilizzato in passato in modo così clamoroso da determinare evidenti spostamenti nel prezzo medio degli infissi in alcune regioni del paese (regioni con climi caldi, che non giustificano la cosa con maggiori prestazioni richieste agli infissi stessi).


@girondone: sopra i 4.000, mi sembra
SimoneBaldini
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da SimoneBaldini »

Si ma il fatto di non fatturare succede con o senza detrazioni. Poi devi trovare uno che ti anticipi i soldi che ci si spartisce, forse prima che la detrazione andava anche in 3 anni ma oggi in 10 anni devi trovare uno che ne ha proprio tanti da buttare.
Ronin
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Re: Prorogati gli incentivi fiscali, ma possiamo farne a men

Messaggio da Ronin »

è uscito il rapporto 2012 sulle detrazioni dell'ENEA (qui http://www.efficienzaenergetica.enea.it ... ?item=2380 ), che fa seguito al rapporto annuale efficienza energetica (qui http://www.efficienzaenergetica.enea.it ... ?item=2357 ).

a conclusione dei ragionamenti fatti a suo tempo:

Il costo medio per intervento è di 10.865 euro, con un risparmio medio pari a circa 4,7 MWh/anno, quindi si è ottenuto (considerando un orizzonte temporale di 20 anni di durata dell'intervento e 10 anni di detrazioni al 55%) un costo di incentivazioni pari a 1087/4,7/2*0,55= 64 €/MWh
per confronto il costo dei TEE è pari a circa 93*3,36*0,086*5/15 (considerando un orizzonte medio di vita dei progetti di 15 anni e il coefficiente moltiplicatore massimo)=9 €/MWh
quello medio del fotovoltaico è stato finora 6.700*20/25/(19*1,35*0,9)*0,46=107 €/MWh (dove 19 sono i GWp, 1,35 MWh/kWp*anno e 0,9 decadimento 20% in 20 anni)
quello del CIP6 è stato di circa 47 €/MWh elettrico (sempre su 20 anni), quindi circa 21,5 €/MWh (NB: stiamo parlando del cip6 rinnovabile, NON del cip6 assimilato!)

1 MWh di energia primaria da gas metano ai prezzi correnti costa (nel senso di costo di importazione della materia prima) poco meno di 30 €
quindi si è erogato un incentivo in proporzione sul valore del risparmio ottenuto (per il paese) pari a:
55%: 213%
TEE: 30%
FV: 356%
CIP6: 72%

se consideriamo un PBT (senza incentivo) a 15 anni per il 55%, a 4 anni per il TEE, a 20 anni per il FV e a 6 anni per il CIP6, otteniamo che lo stato ha recuperato (grazie alla tassazione sull'investimento, riportato al prezzo finale del gas metano e spalmato sulla vita utile):

55%: 15*(0,1/1,1 iva in quanto end-user + 0,91*0,45 tassazione media)/20*86/30=106%
TEE: 4*0,45 iva esclusa /15*35/30=12%
FV: 20*0,45/20=45%
CIP6: 6*0,45/20=14% (su FV e CIP6 non c'è ricalcolo sul prezzo unitario, perché la tassazione sul metano per produzione di elettricità è inesistente)

in definitiva, con un conto spannometrico, ma che mi sembra ragionevole concettualmente, l'incentivo netto erogato è circa:
55%: 107%
TEE: 18%
FV: 311%
CIP6: 58%

del valore economico dell'energia risparmiata. se sottraete questo valore (100%) alla percentuale di cui sopra, ottenete (sempre spannometricamente) il costo netto per il paese della misura incentivante :wink:

se qualcuno si stesse chiedendo il costo delle esternalità ambientali e sanitarie (che ovviamente non abbiamo considerato, perché ciascuna delle misure incentivanti lo risparmia), esso vale circa 9 €/MWh (quantificato dall'ISPRA nel processo relativo alla centrale di porto tolle)
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