non vorrei che si sia creata confusione tra mandate ritorno ecc..
Io ritengo ed è quello che quindi ti consiglio, di NON installare la pompa in posizione tale che l'aspirazione della pompa sia collegata con la tubazione di mandata della caldaia. il motivo è molto semplice: considerata la temperatura elevata e la depressione creata dalla pompa la probabilità che la pompa vada in cavitazione è elevatissima ( cavitazione = formazione di bolle di aria e conseguenti malfunzionamento della pompa e successivo danneggiamento) !
Diciamo che normalmente le pompe si installano sulla mandata più per abitudine che per altro. Per il discorso della temperatura, i 60° cominciano ad essere elevati per cui come dicevi anche tu cominciano ad innescarsi quei fenomeni di cavitazione che creano non pochi dei problemi.
danilo2 ha scritto:Non è che forse in tutte le vostre elucubrazioni, c'entra anche la posizione del vaso di espansione?
Non è che forse in tutte le vostre elucubrazioni, c'entra anche la posizione del vaso di espansione?
Il vaso d'espansione?
scusa ma non capisco in che moda influisca.
Si Si Elucubrazioni.... !!!!
Avete mai dovuto smontare una centrale termica per passare le pompe dalla mandata al ritorno perchè l'acqua nelle tubazioni ''frigge'' e il motore della pompa inizia a fare odore di bruciato ?
In realtà esite una ulteriore risposta che giustifica il posizionamento sul ritorno sostenuta da tanti, ma questa è da elucubrazione (lo ammetto anche io...!! )
Consiglio di studiare di più. A questo proposito consiglio la lettura di un testo in 4 volumi scritto da Coniglio. E' un testo vecchio, ma è molto chiaro sull'argomento.
Consiglio di studiare di più. A questo proposito consiglio la lettura di un testo in 4 volumi scritto da Coniglio. E' un testo vecchio, ma è molto chiaro sull'argomento.
Chiedevo se sono stati ristampati, perchè ho le pubblicazioni della Termograph del 76 sono diventate a fascicoli
danilo2 ha scritto:Consiglio di studiare di più. A questo proposito consiglio la lettura di un testo in 4 volumi scritto da Coniglio. E' un testo vecchio, ma è molto chiaro sull'argomento.
Ma che significa ??
Non è carino che mentre si partecipa ad una discussione ( come in questo caso costruttiva) concludere dicendo quanto tu hai scritto. Sarebbe stato più costruttivo dire quanto si pensa e condividerlo insieme ed eventualmente
In ogni caso poichè non smettero mai di mettermi in discussione ho accettato il tuo consilgio e ho appena preso dalla mia libreria i 4 volume del Coniglio (la mia è l'edizione del 74' ). e verificherò quanto tu dici!
danilo2 ha scritto:Non è che forse in tutte le vostre elucubrazioni, c'entra anche la posizione del vaso di espansione?
Effettivamente questa tua affermazione mi incuriosisce. Fino a a prova contraria il vaso di espansione ha la funzione di permettere la naturale variazione del volume del fluido contenuto all'interno di un circuito chiuso. In che modo influisce sul posizionamento della pompa?
L'argomento introdotto, interessante, non è esauribile con un botta e risposta nel forum. Il Coniglio è l'unico testo che conosco che fa una trattazione esauriente del comportamento di un circuito in relazione alla posizione di pompa/caldaia/vaso d'espansione.
Il testo è "datato" e il vaso d'espansione trattato è del tipo aperto. Se però si studiano attentamente le considerazioni di Coniglio in quel caso, è possibile estenderle al caso di vaso chiuso.
Può essere poi che le mie affermazioni non siano carine, però non è nemmeno "carino" trattare argomenti vasti e articolati, in modo parziale e superficiale.
Il forum è utile in questi casi, per suggerirci testi di studio e approfondimento. Io l'ho fatto e sarebbe "carino" che se qualcuno fosse a conoscenza di altri testi ne desse notizia.
Effettivamente questa tua affermazione mi incuriosisce. Fino a a prova contraria il vaso di espansione ha la funzione di permettere la naturale variazione del volume del fluido contenuto all'interno di un circuito chiuso. In che modo influisce sul posizionamento della pompa?
bhè serve anche a definire un punto dell'impianto a pressione fissata, nota e (se non ricordo male) costante...
La pompa sul ritorno può generare delle depressioni sul circuito di distribuzione e col tempo con conseguente ingresso di aria attraverso le giunzioni filettate, inoltre se l'impianto non è ben bilanciato specie nelle installazioni a vaso aperto si rischia di creare circoli o microcircoli "viziosi" in cui l'acqua invece che andare tutta all'impianto va parte in questo e parte nel falso circuito generatore-vaso aperto (l'acqua non è stupida va dove trova la via più facile cioè dove ci sono meno perdite di carico).
Una cosa inoltre interessante è quella di realizzare, anche per il solo gusto di perdere tempo, il diagramma dell'andamento della pressione lungo l'impianto di distribuzione (graficamente si vede simile al diagramma del momento nelle strutture chiuse per chi si ricorda scienza delle costruzioni...) per rendersi conto che alcune volte il circolatore sul ritorno è del tutto da evitare (è chiaro che su un impianto residenziale con collettori modul non ha scopo farlo mentre per un impianto ad anello di un capannone industriale la cosa si fa moooolto interessante).
Evidentemente molti di voi sono giovani abbastanza da aver sempre visto le pompe montate sull'andata, ma posso assicurarvi che non è stato sempre così.
Ai tempi del Coniglio penso proprio che le pompe si montassero sempre sul ritorno, per il semplice motivo di proteggere la pompa dalle alte temperature. Per altro gl iimpianti erano al 90 % a vaso aperto. La normativa imposa ad un certo punto il tubo di sicurezza agli impianti. Tubo di sezione adeguata a smaltire tutta la potenza della caldaia in caso di blocco dei meccanismi di controllo. Detto tutbo doveva essere installato direttamente sulla caldaia o nelle immediate vicinanze e senza che nulla fosse frapposto tra esso e la caldaia stessa. Ne seguiva che gli stessi tubi venivano a trovarsi sul premente della pompa che spingeva l'acqua a fuoriuscire dal tubo stesso e a creare vuoti nella parte alta dei circuiti esterni. In oltre veniva aspirata l'acqua del vaso di espanzione nel normale funzionamento.
Fu gioco forza cominciare a spostare le pompe sulla mandata, da una parte risolvendo il problema e dall'altra sottoponendo le pompe stesse a stress da temperatura. In molti casi gli impianti vennero trasformati a vaso chiuso, risolvendo il problema di cui sopra e aggiungendo il problema della minore sicurezza (quindi in controtendenza con lo scopo dei tubi di sicurezza obbligati dalla norma.
I fenomeni di cavitazione non interessano di solito questi tipi di pompe, anche dette "circolatori" per essere caratterizzati da valori di prevalenza molto bassi (dell'ordine di pochi metri) e portata elevata.
Quindi, concludendo, per impianto a vaso aperto con tubo di sicurezza, pompa sulla mandata. Per impianto a vaso chiuso (no tubo di sicurezza) pompa sul ritorno, o ancora sulla mandata se non ho margine sulla taratura delle valvole di sicurezza (che potrebbero aprire sullo spunto della pompa se i valori di pressione a regime fossero troppo vicini ai valori di taratura delle valvole stesse. Teniamo presente che le valvole, alla stregua del tubo di sicurezza, sono sulla caldaia e quindi a valle di una pompa che lavorasse sul ritorno.