Distacco da centralizzato con contestuale cambio caldaia

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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sergiomozzate
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Iscritto il: gio ott 16, 2014 17:15

Distacco da centralizzato con contestuale cambio caldaia

Messaggio da sergiomozzate »

Buongiorno,
vorrei lanciare questa discussione sul tema spesso discusso del distacco da centralizzato, ma questa volta con la variante di contestuale cambio di caldaia.
Il caso:
condominio composto da un totale di 12 appartamenti e 2 negozi.
dei 12 appartamenti 8 sono parte del condominio che ha le canne centralizzate in comune in VERTICALE e 4 invece fanno parte di un’ala di condominio che aveva già la predisposizione per l’impianto termico per ogni appartamento e che si allacciava al centralizzato tramite tubi comuni.
I negozi sono uno sotto al lato con le canne verticali in comune e uno sotto l’altro lato con la predisposizione.
Quasi tutti gli appartamenti sono dati in affitto, e i proprietari sono solo 6 persone che si spartiscono più o meno fette di proprietà.
Pertanto alle assemblee partecipano solo i proprietari che prendono decisioni su tutto, anche le spese di riscaldamento.
Dal 2013 è stato deciso con voto non unanime ma con la maggioranza dei millesimi, che si doveva cambiare la caldaia condominiale, e contestualmente è stata scelta una caldaia più piccola della precedente, si è distaccata tutta la parte del condominio con la predisposizione a impianto per appartamento, ma fatto strano e che non capiamo se legittimo, anche un appartamento (mansarda ultimo piano) della parte che ha le canne comuni in verticale.
Al di la del fatto che forse è stata presentata una relazione di un tecnico che ciò non provoca maggiori costi per gli altri tutta ancora da verificare (forse la relazione è solo relativa all’appartamento della parte con predisposizione) non capiamo se a questo punto la mansarda che si distacca deve o no pagare il cambio della caldaia stessa con rifacimento impianto elettrico.
L’amministratrice attuale che purtroppo è di parte e si comporta sempre male nei nostri confronti facendo da ostruzionismo e non dando le risposte adeguate, prima dice che non deve pagare, poi cambia idea e dice che deve pagare, poi di nuovo dice che non deve pagare abbozzando la scusa che essendo la caldaia più piccola di prima e potendo supportare solo 7 appartamenti e non 8 (non vedo come possano affermare una cosa simile) il condomino non si attaccherà più al centralizzato e quindi è escluso dal pagamento.
Io penso che sia l’ennesima montatura per far ricadere i costi su di noi che siamo rimasti collegati.
Vorrei pertanto capire se la pretesa di non pagare è legittima o no. Nel caso non lo fosse quali prove concrete dobbiamo riportare per far addebitare tale costo, ed ultima cosa, è possibile che l’amministratrice applichi sempre le regole in modo arbitrario contro di noi e a favore delle stesse persone? Possiamo fare qualcosa in merito? Perché non ci sentiamo tutelati.
E se la relazione del tecnico presentata non parlasse di quell’appartamento che si è distaccato (parte centralizzata) ma dell’altro appartamento che aveva già la predisposizione?
Ultima cosa: visto che dobbiamo rivedere tutto, è legittimo che il negozio che sta dalla parte dell’impianto centralizzato con canne verticali, anche se staccato da anni, non paghi anche lui la parte di manutenzione straordinaria?
Grazie.
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