Esa ha scritto:Molti di noi progettisti hanno il mito del risparmio energetico.
io lavoro più con l'ottica dell'energy manager che con quella del progettista (insomma, diciamo che le due figure convivono nel mio ruolo; viene prima il secondo, perchè il risultato è quello che conta; ma poi, tutto il superfluo per ottenerlo viene eliminato dal primo). il risparmio energetico non è un mito, per quanto mi riguarda, ma una tangibile realtà, occasione di lavoro, crescita personale e professionale (a livello di considerazione dei colleghi e della dirigenza di livello superiore al mio), oltre che di guadagno economico e, perchè no, di aiuto alla comunità e al sistema produttivo locale (vivo molto profondamente il mio ruolo di pubblica responsabilità).
ammetto tuttavia che tale realtà opera in un ambito diverso da quello residenziale, dove l'intensità del consumo è molto minore, ovviamente, e dunque i concetti più sfumati.
e tuttavia non è vero che le persone comuni non sono sensibili al tema, tutt'altro: le persone comuni non hanno gli strumenti tecnici, ma comprendono perfettamente la rilevanza del tema dal punto di vista economico (in questo senso il loro approccio è forse perfino più corretto di quello dei tecnici). la presenza di pubblicità ingannevoli come quella riportata, che promettono rendimenti doppi della realtà, dimostra che la sensibilità del cittadino è molto maggiore di quella che vorresti dare ad intendere.
Esa ha scritto:Credi che la gente non sia disposta a pagare l'extracosto?
su questo sono assolutamente d'accordo. nelle nuove costruzioni l'obbligo di impiegare sistemi a pdc con riscaldamento a pavimento (perchè in sostanza è un obbligo, e se non lo è ancora col 20%, con il 35% e poi con il 50% lo diverrà prestissimo) corrisponde ad una tassa ambientale, giacchè non si giustifica dal punto di vista meramente economico.
a differenza di molti, non reagisco con moti di subitaneo orrore e raccapriccio di fronte al termine "tassa"
rivendico anzi il ruolo del legislatore come orientatore delle scelte culturali di massa: l'idea che una tassa non si risolva in un semplice prelievo di risorse economiche per pagare qualche stipendio di politico, ma in un'imposizione che spinge a sviluppare un'industria ad elevata tecnologia, con importanti ricadute generali (giacchè poi le aziende producono questi impianti ad elevato valore aggiunto, e nelle attività davvero energivore esse possono essere vendute a costi inferiori grazie alle economie di scala, generando benefici complessivi per tutto il paese, sistema produttivo compreso, e non solo per l'ambiente), a me sembra anzi oltremodo virtuosa.
casomai ne critico la selettività contraria alla realtà fisica (che favorisce indebitamente le pdc elettriche di fronte ad altre forme di uso efficiente dell'energia), in realtà nient'affatto assurda ma voluta con secondi fini noti a tutti, ma effetti secondari che ritengo assolutamente negativi; ma il concetto generale è condivisibile (anzi la critica nasce dal fatto che il concetto è appunto perseguito soltanto in parte).
Esa ha scritto:Ho letto che la percentuale di energia elettrica consumata rispetto al totale, incrementa secondo una legge matematica.
sarà. negli ultimi anni i consumi finali elettrici in italia sono addirittura calati, mentre la dimensione del consumo totale continuava a galoppare allegramente, trascinata dai trasporti e dalla crescita dell'edilizia (intesa come aumento dei m2 totali, che ovviamente anche aumentando l'efficienza media, fanno crescere il valore complessivo).
l'uso di elettricità aumenta perchè aumenta il livello tecnologico delle apparecchiature che usiamo e la forza motrice sostituisce l'impiego di manodopera, per cui dove ieri bastava il frigorifero e la lavatrice oggi ci sono 3 tv, 2 pc con access point wireless sempre attivo, microonde, stereo, lavastoviglie, asciugatrice, ecc.. (ed a livello terziario e industriale l'effetto è ancora più tumultuoso, ovviamente); non aumenta di certo perchè è più furbo convertire in calore l'energia più raffinata che c'è.
i sistemi elettrici resistivi hanno vissuto una stagione di euforia grazie agli incentivi fotovoltaici (talmente esagerati da ingenerare l'equivoco: siccome l'impianto è pagato dall'incentivo, l'energia è gratis, dunque occorre consumarne più che si può sennò è sprecata). ora che è finito il doping da conto energia, e che sul nuovo si sono posti giusti paletti di divieto (in tutta europa), penso che saranno ben presto destinati alle bacheche dei musei (anche in francia, dove pure il costo dell'elettricità è dimezzato perchè l'altra metà viene contabilizzata come costo di produzione di plutonio per bombe).
PS: da noi in italia, nelle sale operatorie ci pensano gli oltre 2 kW degli apparecchi elettromedicali (costantemente attivi durante le operazioni), a fare da riscaldamento elettrico gratuito (2kW in 40 m2, sono circa 100 kWh/m2 anno nella stagione di riscaldamento, più gli apporti delle persone e in un ambiente sostanzialmente privo di contatto con l'esterno a parte la copertura, non so se mi spiego... da ottobre a marzo si va sostanzialmente con aria neutra, per il resto del tempo si raffresca
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