1) occorre garantire un corretto svuotamento (pendenza 4%). L’installatore non sempre l’ha rispettata, quindi restava del liquido nelle tubazioni e la pompa non si avviava correttamente
2) il serbatoio non aveva sufficiente capacità per contenere tutto il liquido, quindi è stato necessario aggiungere una tanica supplementare
3) il liquido deve contenere un anticongelante, in percentuale molto elevata, cosa che riduce il calore specifico dello stesso, con conseguente variazione di potenza
4) occorre verificare annualmente la concentrazione dell’antigelo e il Ph (se questo è basso, si corrodono le tubazioni). A carico dell’utente
5) di fatto il liquido (circuito aperto), evapora, quindi il rabbocco è indispensabile
6) l’effettuazione del rabbocco non è banale. Costo a carico dell’utente.
7) ci sono oltre 20 codici di possibili errori nell’impianto (controllato da un sistema elettronico)
Conclusione:
a) È costato di più di un solare termico normale, a circuito chiuso
b) Costa uno sproposito di manutenzione
c) Sui tubi e sui collettori, lasciati all’aria per molte ore, si deposita di tutto, tanto che occorre anche lavarli di tanto in tanto (primo lavaggio dopo 6 mesi di funzionamento!)
d) Qual è il risparmio che ho ottenuto? Forse qualche euro all’anno di corrente elettrica?
Ora chiedono a me i danni (sono progettista) perché ho consigliato questa soluzione.