Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Normativa Antincendio, Rilascio CPI, ecc.

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ing.caruso
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Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da ing.caruso »

Allora mi trovo nuovamente a dover risolvere lo spinoso inghippo di dover certificare un solaio di un'autorimessa, non seguita inizialmente dal sottoscritto, per quanto riguarda il dover rieffettuare una SCIA fatta scadere. (complimenti come al solito a chi seguiva precedentemente tutto).
E' il classico solaio a lastroni largo 120 cm di tipo predalles (ormai vedo quasi sempre quelli) e ovviamente nel recuperare tutti i documenti quale mancano secondo voi? I famosissimi CERT-REI. E al comando non c'è uno stralcio di nulla. Bene.
Riqualifico tutto con il COPI dato che mi rifiuto di appellarmi ancora a delle circolari degli anni del dopoguerra e i requisiti secondo RTV.6 per quanto riguarda i solai, anche per piccole autorimesse, iniziano a starmi parecchio stretti.

Conosco bene già la soluzione tabellare inserendo i cosiddetti sfoghi contro le sovrappressioni, ma non avendo alcuna info per tali lastre, non ho nemmeno informazioni se i produttori inizialmente ne hanno previsto la possibilità di impiego e soprattutto occorrerebbe veramente capire dove andare a farli e probabilmente ce ne vorrebbero centinaia distribuiti lungo tutta la copertura e anche lungo le coperture dentro i box auto. E' un lavoro che a farsi è molto più difficile che a dirsi.
Bocciata l'idea di applicare rivestimenti autoportanti sotto il solaio in quanto, avendo veramente pochi box auto (siamo su un'autorimessa di 382 mq, veramente poca roba), la spesa ripartita sui pochi condomini mi rendo conto essere veramente rilevante.

A questo punto mi trovo costretto a valutare una certificazione di tipo analitico che possa quantomeno garantirmi una classe R/EI 60 come richiesto da V.6-1

Il problema è sto maledetto polistirene espanso dentro chi ha avuto la brillante idea di piazzare queste lastre ovunque. Da letteratura e anche da circolari online dei VV.F. viene accennato come il polistirolo, superati i 30 minuti di esposizione ad incendio standard ISO834, inizia a sublimare, generando aria e che andrebbe a creare una pressione aggiuntiva sulla lastra e che potrebbe portarla alla spaccatura. Pertanto, anche analiticamente, io fino ad un R/EI 30 potrei anche spingermi dimostrando che lo strato di calcestruzzo armato di 4-5 cm prima del polistirolo, riesca a garantirmi quelle prestazioni di resistenza entro i 60 minuti (l'acciaio valutato con copriferro a 3 cm dal lato esposto non oltre i 350°C- 400°C e la temperatura ad una distanza dalla sup. esposta al fuoco del polistirolo inferiore alla temperatura alla quale inizia a fondere e sublimare generando aria a 250°-270°C).

Analiticamente riesco a dimostrare entrambe le condizioni. Ma solo per 30 minuti.

Allora la questione è un'altra. Quando si parla di autorimessa valutata per resistenza al fuoco secondo la V.6-1 sotto un REI 60 non viene richiesto praticamente nulla. L'unico caso per cui è possibile scendere ad un REI30 (coincidente con un livello II di prestazione) è solo quando si parla di autorimessa ISOLATA.
Chiedo a voi. Per vostra esperienza. Un'autorimessa che non ha alcuna comunicazione funzionale con il condominio soprastante (al netto delle opportune compartimentazioni dei vani scale/ascensori), può anche definirsi strutturalmente separata? Avendo come edificio adiacente la palazzina condominiale superiore?.
Io personalmente ho sempre ipotizzato come tale situazione si classifichi come autorimessa di tipo misto. Ma magari è sempre stato un mio eccesso di zelo.
Mi scuso per la lunghezza. Ma reperire i cert-rei di alcuni solai di determinate autorimesse equivale come a dover recuperare il Santo Graal.
Terminus
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Terminus »

Ma non ho capito: sopra questo solaio predalle cosa hai, il condominio o cielo scoperto ?
Io in un paio di casi similari sto facendo fare i fori di sfogo, una è su un progetto con il vecchio DM 1986, l'altra sto applicando la RTV.
Nel primo caso ho una precedente certificazione di laboratorio del 2002 REI 120 ma leggo:
20 minuti: inizio di piccole esplosioni e distacco piccole porzioni di calcestruzo
57 minuti: esplosione di maggiore entità
126 minuti: interruzione per perdita di tenuta dovuta ad ulterirore esplosione che ha causato lo sfondamento della soletta superiore
Quindi il solaio nel suo complesso reggerà pure per 120 minuti, ma dopo occorre abbandonare gli appartamenti soprastanti e rifare completamente il solaio
Gmeister
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Gmeister »

Se sopra la tua autorimessa hai un condominio non puoi certamente considerarla isolata (se cede la struttura dell'autorimessa non si tira giù il condominio?).
Io per casi simili, quando riesco, risalgo ai costruttori che oramai quasi tutti, pagando, rilasciano il cert.rei. Essendo probabilmente non così vecchia hai buone possibilità di ottenerlo, e se mancano gli sfoghi li fai fare.
ing.caruso
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da ing.caruso »

Sopra l'autorimessa abbiamo il condominio, per cui si, non l'ho definita isolata proprio per motivi di cedimenti strutturali.
Per i costruttori non si riesce a risalire a nulla purtroppo.
Comunque come confermato da entrambi pare che non vi sia soluzione più economica degli sfoghi per le sovrappressioni.
Chicco78
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Chicco78 »

Ma a proposito di questi sfoghi...come li state gestendo? Quanti ne fate fare per ogni lastra? A che distanze gli uni dagli altri? E poi li lasciate aperti o li andate a tappare in qualche modo?
Purtroppo ormai non si può più trascurare il problema ed io non ho trovato da nessuna parte riferimenti sulla corretta realizzazione...
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Sandeman
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Sandeman »

Vi lascio questo documento che sicuramente avrete già avuto modo di vedere. Al suo interno trovate una disposizione tipo.
Per il resto alzo le mani. Pure io sono nelle stesse vostre condizioni. Ho delle autorimesse fatte con il Co.pi e non so che fare con il Solaio.
Ad ogni modo in tanti anni non ho mai visto nessun solaio forato ( parlando anche di opere grosse tipo c.commerciali/ospedali etc.) non saprei..https://www.chryso.it/p/9415/3/6682/it
fabbretto
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da fabbretto »

Chicco78 ha scritto: ven nov 29, 2024 13:33 Ma a proposito di questi sfoghi...come li state gestendo? Quanti ne fate fare per ogni lastra? A che distanze gli uni dagli altri? E poi li lasciate aperti o li andate a tappare in qualche modo?
Purtroppo ormai non si può più trascurare il problema ed io non ho trovato da nessuna parte riferimenti sulla corretta realizzazione...
Concordo con Sandeman, tempo fa ho contattato quella azienda e mi ha inviato lo stesso file pdf.
E' molto semplice.
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Sandeman
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Sandeman »

fabbretto ha scritto: ven nov 29, 2024 15:50
Chicco78 ha scritto: ven nov 29, 2024 13:33 Ma a proposito di questi sfoghi...come li state gestendo? Quanti ne fate fare per ogni lastra? A che distanze gli uni dagli altri? E poi li lasciate aperti o li andate a tappare in qualche modo?
Purtroppo ormai non si può più trascurare il problema ed io non ho trovato da nessuna parte riferimenti sulla corretta realizzazione...
Concordo con Sandeman, tempo fa ho contattato quella azienda e mi ha inviato lo stesso file pdf.
E' molto semplice.
Concordo però vedere il solaio mitragliato fa sempre un certo effetto. Nel eventualità poi di future di infiltrazioni come la mettiamo..
Non so...
fabbretto
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da fabbretto »

Gli sfoghi per le sovrappressioni attraversano esclusivamente lo strato inferiore e pochi mm dello strato isolante.
Cioè sfogano verso l'interno e non verso l'esterno, quindi non porteranno nessuna infiltrazione d'acqua.
stfire
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da stfire »

fabbretto ha scritto: ven nov 29, 2024 17:52 Cioè sfogano verso l'interno e non verso l'esterno, quindi non porteranno nessuna infiltrazione d'acqua.
esatto, a meno che non ci siano già infiltrazioni per altri motivi :D
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Terminus »

Confermo che in giro non se ne vedono, anche su grosse autorimesse di centri commerciali.
Il problema degli sfoghi è venuto fuori con il DM 16/02/2007, prima nessuno ne parlava (nemmeno i VVF) ed anche allora quella nota in fondo alla tabelle ai più sfuggiva o era comodo che sfuggisse.
nuvola bianca
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da nuvola bianca »

Ciao a tutti, devo fare una pratica per un'autorimessa esistente, acquistata da un fallimento, per la quale non ci sono documentazioni. Ho una soletta predalles e dovrei far predisporre i fori per evitare lo scoppio. Avete trovato qualche indicazione suo come farli e quanti farne? Grazie, ciao
nuvola bianca
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da fabbretto »

Buongiorno.

Puoi optare per vernice intumescente (senti Internals, sono abbastanza seri) oppure sentire la Chryso che fornisce gli sfiati.
fabbretto
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da fabbretto »

Terminus ha scritto: ven nov 29, 2024 18:14 Confermo che in giro non se ne vedono, anche su grosse autorimesse di centri commerciali.
Il problema degli sfoghi è venuto fuori con il DM 16/02/2007, prima nessuno ne parlava (nemmeno i VVF) ed anche allora quella nota in fondo alla tabelle ai più sfuggiva o era comodo che sfuggisse.
E' un problema di sicurezza enorme.
Ho visto video di predale esplodere letteralmente sotto l'effetto dell'incendio.
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weareblind
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da weareblind »

Sandeman ha scritto: ven nov 29, 2024 13:58 Vi lascio questo documento che sicuramente avrete già avuto modo di vedere. Al suo interno trovate una disposizione tipo.
Per il resto alzo le mani. Pure io sono nelle stesse vostre condizioni. Ho delle autorimesse fatte con il Co.pi e non so che fare con il Solaio.
Ad ogni modo in tanti anni non ho mai visto nessun solaio forato ( parlando anche di opere grosse tipo c.commerciali/ospedali etc.) non saprei..https://www.chryso.it/p/9415/3/6682/it
Scusami, puoi allegarla? Grazie.
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Sandeman
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Sandeman »

weareblind ha scritto: gio mar 20, 2025 13:18
Sandeman ha scritto: ven nov 29, 2024 13:58 Vi lascio questo documento che sicuramente avrete già avuto modo di vedere. Al suo interno trovate una disposizione tipo.
Per il resto alzo le mani. Pure io sono nelle stesse vostre condizioni. Ho delle autorimesse fatte con il Co.pi e non so che fare con il Solaio.
Ad ogni modo in tanti anni non ho mai visto nessun solaio forato ( parlando anche di opere grosse tipo c.commerciali/ospedali etc.) non saprei..https://www.chryso.it/p/9415/3/6682/it
Scusami, puoi allegarla? Grazie.
Ti lascio il link dove scaricarla perchè è troppo grande. Mi vien male.. in certe autorimesse mi contestano i fori sulle basculanti fa conto te se mitraglio il soffitto ...

https://www.chryso.it/solutions/disposi ... tiscoppio/
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weareblind
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da weareblind »

Molto gentile.
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Terminus »

Sandeman ha scritto: gio mar 20, 2025 17:37 in certe autorimesse mi contestano i fori sulle basculanti fa conto te se mitraglio il soffitto ...
Allora fatti firmare una liberatoria da tutti i condomini con atto notarile.
Se domani c'è un incendio ed esplode il predalle e per questo devono evacuare gli appartamenti soprastanti perchè inagibili, almeno potrai dire che non ti cercassero per i danni.....
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da VVF_13 »

Non credo sia sufficiente la liberatoria.
Come professionista deve asseverare la rispondenza alle norme. Se i condomini non vogliono firmare, il professionista deve fare un passo indietro rinunciando all'incarico.
nuvola bianca
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da nuvola bianca »

Concordo, mi è capitato un caso simile e dopo confronto con il mio avvocato ho "cordialmente" rifiutato l'incarico. Poi un mio collega è andato avanti al posto mio...
nuvola bianca
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Terminus »

nuvola bianca ha scritto: gio mar 20, 2025 21:09 Concordo, mi è capitato un caso simile e dopo confronto con il mio avvocato ho "cordialmente" rifiutato l'incarico. Poi un mio collega è andato avanti al posto mio...
La mia era una provocazione, figuriamoci se l'assemblea si mette a deliberare una cosa del genere.
Purtroppo la scelta alla fine è nostra: declinare l'incarico o certificare obtorto collo, consapevoli che molti di noi questi problemi non se li fanno proprio, alcuni per ignoranza altri per opportunismo.
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Sandeman
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Sandeman »

Avete ragione e concordo su tutto quanto detto.
Mi piace molto l'ultima frase di terminus ''..alcuni per ignoranza altri per opportunismo''
Fin che tutto va bene siamo amici ma quando capita apriti cielo.
@nuvolabianca bisognerebbe segnalare queste cose a chi di dovere .. altrimenti chi applica la normazione in maniera corretta non lavora mentre quelli che ''o per ignoranza o opportunismo'' campa alla grande..
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da mmaarrccoo »

Situazione quasi assurda ma che ormai non stupisce più. 30 anni fa costruiscono 2 condomini insistenti su 1 autorimessa interrata, questa però è fisicamente divisa in 2 nel punto di contatto dei condomini (muro in cemento armato), quindi di fatto sono 2 autorimessa con accessi indipendenti, ecc.. L'amministratore del condominio B fa i rinnovi nel tempo inserendo però solo la sua porzione di autorimessa, l'amministratore del condominio A dorme come un bambino ed il risultato è che non ha mai fatto niente. Quindi adesso bisogna presentare la SCIA e per vari motivi abbiamo deciso di rimanere sul progetto approvato con DM 01/02/1986. Purtroppo la richiesta CPI agli atti del 1998 è carta straccia (per le certificazioni di resistenza al fuoco c'è un foglio del professionista dove dice in 3 righe che è tutto a posto senza giustificare in alcun modo).

Sto quindi facendo fare adeguamenti nell'autorimessa di cui mi occupo per almeno le parti principali (la cosa assurda è che l'autorimessa affianco ha gli stessi problemi ma facendo i rinnovi nessuno dice niente e rimangono nell'ignoranza mentre quella in oggetto sarà diversa ed i condomini si chiederanno perchè loro sì e gli altri no mettendo in croce il nuovo amministratore).

Ho il problema dei solai a lastre alleggeriti e relativo CERT.REI da fare ora... La cosa è spinosa, butto là alcune domande:

1. L'autorimessa è antecedente al 2007 quindi era vigente la circolare 91/61 la quale non prevede gli sfiati. Può essere ammissibile evitare gli sfiati certificando con tale circolare?

2. Riguardo le lastre alleggerite che vendono al giorno d'oggi, se al produttore chiedi il CERT.REI cosa fa? Se usa il tabellare deve mettere gli sfiati... Oppure usa uno sperimentale e dimostra che non servono?

3. Attualmente se incaricassi uno strutturista di usare metodo analitico studiando le temperature (rimanendo su curva standard) può dimostrare che non servano gli sfiati?

4. Secondo voi se avessi trovato un CERT.REI già fatto (eventualmente anche post 2007) avrei potuto chiudere un occhio sul fatto che non ci sono gli sfiati? Non è questo il caso ma giusto per sapere.

5. Nel caso si dovessero fare gli sfiati esistono riferimenti precisi di norma tecnica di come/dove prevederli o ci sono solo studi privati sulla base dei quali i venditori di tali sfiati danno dei suggerimenti come questo https://www.chryso.it/wp-content/upload ... DEF_LR.pdf? Segnalo che se andassero fatti 1 o più per ogni blocco di alleggerimento la cosa sarebbe folle, l'autorimessa è di circa 1.200 mq, sarebbero molte centinaia di fori se non un migliaio, anche all'interno dei box... Sempre con i condomini che vedrebbero che l'autorimessa a fianco non ha nulla :shock:

Aiuto!
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da weareblind »

1) No. A prescindere dalla formalità, intendo.
2) Non so, io li faccio fare sempre.
3) No, almeno sui tempi da 60 in su.
4) Sì, se giustificato. Onestamente, anche se non giustificato, però lì qualche dubbio me lo farei venire. In questi rari casi io scrivo al collega, segnalo il mio dubbio e mi salvo la risposta. Mi è capitato da poco per 2 muri divisori riqualificati in magazzino, molto ampi. Ho scritto i miei dubbi, mi ha risposto che li ha considerati e per lui è ok. Ho salvato la mail e proceduto col suo CERT REI.
5) Me li calcola lo strutturista, quanti sono cosa ci interessa? Son quelli che servono, si fanno e basta. Perché te ne preoccupi? Se sono 1.000 se ne fanno 1.000
Terminus
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Terminus »

Concordo sulle risposte di weare.
Comunque per 2) se il produttore fornisce un certificato di prova in laboratorio dove si evince che le sue predalle, prive di sfiati, resistono per il tempo necessario, allora potrebbe andare bene, ma solo se non sfondellano neanche la lastra inferiore e non vedo come potrebbe accadere.....
Per il punto 5) in un recente adeguamento, dove avevo il rapporto di prova del produttore con certificazione REI120 (ma dopo 57 minuti la soletta inferiore era esplosa, dopo 126min esplodeva anche quella superiore) li ho previsti io almeno un paio per ogni blocco di alleggerimento (su lastra da 120cm te ne trovi 2 paralleli, quindi mi vengono 4 fori per lastra lunga 450cm), tanto lo strutturista non avrebbe saputo che pesci pigliare.

In base al rapporto di prova citato, il solaio può anche reggere per 120 minuti, sfondellando la lastra inferiore, ma poi dopo i VVF dichiareranno l'inagibilità ed occorrerà spendere molti più soldi per sistemare i danni, rispetto al costo degli sfiati.
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da mmaarrccoo »

weareblind ha scritto: lun set 15, 2025 15:13 1) No. A prescindere dalla formalità, intendo.
2) Non so, io li faccio fare sempre.
3) No, almeno sui tempi da 60 in su.
4) Sì, se giustificato. Onestamente, anche se non giustificato, però lì qualche dubbio me lo farei venire. In questi rari casi io scrivo al collega, segnalo il mio dubbio e mi salvo la risposta. Mi è capitato da poco per 2 muri divisori riqualificati in magazzino, molto ampi. Ho scritto i miei dubbi, mi ha risposto che li ha considerati e per lui è ok. Ho salvato la mail e proceduto col suo CERT REI.
5) Me li calcola lo strutturista, quanti sono cosa ci interessa? Son quelli che servono, si fanno e basta. Perché te ne preoccupi? Se sono 1.000 se ne fanno 1.000
Terminus ha scritto: lun set 15, 2025 15:41 Concordo sulle risposte di weare.
Comunque per 2) se il produttore fornisce un certificato di prova in laboratorio dove si evince che le sue predalle, prive di sfiati, resistono per il tempo necessario, allora potrebbe andare bene, ma solo se non sfondellano neanche la lastra inferiore e non vedo come potrebbe accadere.....
Per il punto 5) in un recente adeguamento, dove avevo il rapporto di prova del produttore con certificazione REI120 (ma dopo 57 minuti la soletta inferiore era esplosa, dopo 126min esplodeva anche quella superiore) li ho previsti io almeno un paio per ogni blocco di alleggerimento (su lastra da 120cm te ne trovi 2 paralleli, quindi mi vengono 4 fori per lastra lunga 450cm), tanto lo strutturista non avrebbe saputo che pesci pigliare.

In base al rapporto di prova citato, il solaio può anche reggere per 120 minuti, sfondellando la lastra inferiore, ma poi dopo i VVF dichiareranno l'inagibilità ed occorrerà spendere molti più soldi per sistemare i danni, rispetto al costo degli sfiati.
Scusate (a me serve REI90):
- punto 1: perchè dite di no? D'altra parte un'autorimessa fatta all'epoca con circolare 91/61 ovviamente non ha gli sfiati. Mica nei rinnovi di queste vecchie pratiche li fate inserire...
- punto 2: i costruttori al giorno d'oggi però continuano a dichiarare la resistenza al fuoco delle lastre (a volte anche emettendo CERT.REI se si chiedono) ed a quanto emerge con il tabellare servono sempre, con lo sperimentale potrebbero non servire (ma Terminus dici che è improbabile) e con l'analitico non cambia molto. Però i costruttori continuano a dichiarare classe 90, classe 120, ecc. senza dare indicazioni chiare sugli sfiati, quindi questo sembra in contrasto con la loro necessità. Come è possibile? Inoltre che senso ha, nell'esempio che citi, emettere un rapporto con classe 120 se dopo 57 minuti la parte inferiore è esplosa? E' lecito?

Terminus quanti fori totali hai fatto fare nel tuo caso recente?
E soprattutto, sbaglio o queste lastre vengono tuttora usate e nessun edificio, anche nuovo, ha mai questi sfiati? Quindi ai VVF, quando escono per il sopralluogo di SCIA, va bene così?
Terminus
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Terminus »

Il rapporto che ho citato è del 2002 e quindi non ci si può aspettare qualcosa che il normatore ha iniziato a prevedere più tardi.
Il "disguido" sta nel fatto che la prova di laboratorio consente la certificazione R/EI 120 perchè la lastra rimane in piedi ed all'estradosso si hanno le condizioni richieste, ma la lastra ne risulta seriamente danneggiata, tanto che forse ne viene pregiudicata anche la resistenza strutturale.

Chiaramente nei rinnovi tutta questa faccenda non importa, dato che viene dichiarato il nulla mutato rispetto alle condizioni iniziali.
il problema ce lo poniamo noi (e non tutti....) quando dobbiamo fare la SCIA e CERT.REI.
Se il produttore mi firma il CERT.REI sperimentale senza sfiati, a me potrebbe andare anche bene, ma se devo firmarlo io mica tanto....
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da weareblind »

Concordo con Terminus.
Se devo certificare io, non voglio trovare la giusta via di fuga formale. Andrà bene ai VV.F., ma io temo il giudice, non i VV.F.
Se devo asseverare mi preoccupa un po' meno, il CERT REI è firmato da un abilitato. Ma davanti a dubbi evidenti devo esercitare il dovere del buon padre di famiglia, cioè fare la domanda al certificatore. Se mi dice che per lui è ok, a posto.
Il rinnovo non dà problemi: io assevero elementi portanti riqualificati, non mi pare il caso in oggetto.
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da mmaarrccoo »

Terminus ha scritto: lun set 15, 2025 17:16 Il rapporto che ho citato è del 2002 e quindi non ci si può aspettare qualcosa che il normatore ha iniziato a prevedere più tardi.
Il "disguido" sta nel fatto che la prova di laboratorio consente la certificazione R/EI 120 perchè la lastra rimane in piedi ed all'estradosso si hanno le condizioni richieste, ma la lastra ne risulta seriamente danneggiata, tanto che forse ne viene pregiudicata anche la resistenza strutturale.

Chiaramente nei rinnovi tutta questa faccenda non importa, dato che viene dichiarato il nulla mutato rispetto alle condizioni iniziali.
il problema ce lo poniamo noi (e non tutti....) quando dobbiamo fare la SCIA e CERT.REI.
Se il produttore mi firma il CERT.REI sperimentale senza sfiati, a me potrebbe andare anche bene, ma se devo firmarlo io mica tanto....
weareblind ha scritto: lun set 15, 2025 17:24 Concordo con Terminus.
Se devo certificare io, non voglio trovare la giusta via di fuga formale. Andrà bene ai VV.F., ma io temo il giudice, non i VV.F.
Se devo asseverare mi preoccupa un po' meno, il CERT REI è firmato da un abilitato. Ma davanti a dubbi evidenti devo esercitare il dovere del buon padre di famiglia, cioè fare la domanda al certificatore. Se mi dice che per lui è ok, a posto.
Il rinnovo non dà problemi: io assevero elementi portanti riqualificati, non mi pare il caso in oggetto.
Il vostro punto di vista, come riassunto molto chiaramente da @weareblind, mi trova d'accordo.
Tuttavia dal momento che stiamo sviscerando un argomento un po' ostico/strano (ripeto, di edifici vecchi/nuovi/piccoli/grandi con sfiati, anche già visti in sopralluogo dai VVF, in giro non c'è n'è) vorrei semplicemente capire se stiamo esagerando o se, in certi casi perlomeno, si potrebbe pensare a soluzioni meno tranchant oltre ovviamente ad avere tutti gli elementi per poter informare correttamente l'amministratore.

1. Vero che se applicassimo la circolare 91/61 (dove fattibile) sarebbe un po' un escamotage ma in questo forum non è la prima volta che si è suggerita per ricondursi a criteri meno restrittivi. D'altra parte se i fabbricati sono vecchi ed all'epoca gli sfiati non erano previsti, dal punto di vista giuridico non scatterebbe alcun obbligo (la necessità di fare la SCIA discende dal fatto che le pratiche sono scadute, non da mutate condizioni dei solai che sono sempre lì da 30 anni senza modifiche). Quindi l'escamotage formale forse non è proprio solo formale. Ripeto: per la stessa autorimessa, se non avesse le pratiche scadute, ora ognuno di noi farebbe i rinnovi senza richiedere gli sfiati, infatti come dice @Terminus viene dichiarato il nulla mutato ma anche questo allora sarebbe un escamotage formale, perchè il tema tecnico o c'è o non c'è.

2. Da quanto si capisce sul discorso certificazioni sperimentali del produttore, il solaio si romperebbe sotto ma dal momento che dall'altro lato le condizioni sono ancora ok, il certificato di prova è emettibile ed è legalmente/normativamente ok (=al costruttore non servono gli sfiati per garantire il REI). Stiamo quindi dicendo che si potrebbe esporre al titolare dell'attività la situazione e proporre, in alternativa agli sfiati, che si assuma il rischio che in caso di incendio si debbano rifare i solai e/o accettare l'inagibilità? E se dice di no (come può benissimo essere), ovviamente si fanno gli sfiati.

3. Secondo voi quanti tipi di solai hanno questi problemi? Solo quelli alleggeriti con blocchi di polistirolo/polistirene o anche altri? Non so se tutte le tipologie esistenti sono elencate qui https://www.isolkappa.it/alleggerimento ... fficiente/. Inoltre tali solai vengono usati in qualunque edilizia (industriale, commerciale, abitativa, ecc.) o solo tipicamente in certe costruzioni? Giusto per tenere l'attenzione alta...

Grazie.
Terminus
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da Terminus »

Perchè il normatore ha ritenuto di prevedere gli sfiati nella certificazione tabellare ?
E' vero che è tendenzialmente conservativa, ma significa che il problema tecnico sussiste eccome e le prove di laboratorio lo confermano in pieno.
L'esistente è tale e nessuna norma impone di modificare ciò che è già autorizzato finchè non viene modificato.
Il problema si pone sulle SCIA di attività mai autorizzate, perchè nel caso di mancati rinnovi si può sempre sciare facendo riferimento alla documentazione già in atti (sperando ovviamente che ci sia una certificazione R/EI per il solaio in questione).
Ci sentiamo tranquilli dietro il rapporto di prova del laboratorio quando da questo risulta evidente che il solaio viene danneggiato in modo irreparabile? Per i VVF può andare bene, ma credo che il Condominio/proprietario la vedrebbe diversamente.
mmaarrccoo
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Re: Risolvere la spinosa questione delle lastre predalle.

Messaggio da mmaarrccoo »

Terminus ha scritto: lun set 15, 2025 19:43 Perchè il normatore ha ritenuto di prevedere gli sfiati nella certificazione tabellare ?
E' vero che è tendenzialmente conservativa, ma significa che il problema tecnico sussiste eccome e le prove di laboratorio lo confermano in pieno.
L'esistente è tale e nessuna norma impone di modificare ciò che è già autorizzato finchè non viene modificato.
Il problema si pone sulle SCIA di attività mai autorizzate, perchè nel caso di mancati rinnovi si può sempre sciare facendo riferimento alla documentazione già in atti (sperando ovviamente che ci sia una certificazione R/EI per il solaio in questione).
Ci sentiamo tranquilli dietro il rapporto di prova del laboratorio quando da questo risulta evidente che il solaio viene danneggiato in modo irreparabile? Per i VVF può andare bene, ma credo che il Condominio/proprietario la vedrebbe diversamente.
Certamente continuare con un rinnovo dopo l'altro non richiede adeguamenti, però è di fatto un escamotage formale autorizzato dallo Stato, visto che come dici il problema c'è. In altre parole l'iter di legge consente di mantenere in essere situazioni non ok... Ma forse dovremmo farci qualche domanda... Il fatto che il normatore non ha ritenuto di emettere legge con adeguamento obbligatorio significa che la cosa può essere accettabile?

In questo caso comunque l'attività era stata autorizzata con CPI regolarmente emesso (ora scaduto perchè mai rinnovato) ed al posto del CERT.REI c'è una dichiarazione del professionista che aveva fatto tutto su sua carta intestata che dice semplicemente: "tutte le strutture hanno resistenza al fuoco pari a quella del progetto autorizzato". Allora a questo punto potrei evitare di emettere io i CERT.REI e tenere buono quel documento? :roll:

Riguardo la possibilità di prospettare al titolare l'opzione sfiati in contrapposizione all'opzione no sfiati ma mi firmi che in tal caso le conseguenze (costi/danni/inagibilità) sono a tuo carico, io la vedo fattibile. Ovviamente in un condominio difficilmente si prenderanno la responsabilità e ti diranno sempre di mettere gli sfiati e va bene, magari in altri contesti (edifici industriali e/o isolati) forse non è così strana come idea (ovviamente se concordiamo che non è un problema di sicurezza evidente per gli occupanti)...
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