in un'attività di officina meccanica realizzata una decina di anni fa (capannone isolato) vi sono attività di taglio utilizzanti serbatoi esterni di ossigeno e azoto non piccoli (serbatoi alti 4-5 m) e qualche bombola di gas combustibili (gpl, acetilene, ecc.). Su quest'attività si andrà ad installare un fotovoltaico sul tetto da cui la necessità di fare una pratica di valutazione progetto o SCIA non aggravio. Le pratiche precedenti esistono ma purtroppo hanno alcune carenze (formali sicuramente ma temo anche sostanziali), ad esempio:
a. elaborati grafici di progetto senza evidenziazione dei compartimenti, solo in relazione sono contemplati ma è chiaro che senza un supporto grafico non si hanno certezze
b. funzionario VVF che richiede rete idranti in risposta al progetto, tuttavia viene realizzato un solo idrante esterno alimentato da acquedotto ed a quanto sembra senza attacco autopompa (molti credono di immettere acqua nell'idrante). Tuttavia il funzionario quando è uscito non ha detto nulla ed ha rilasciato CPI a suo tempo
c. SCIA con CERT.REI e DICH.PROD. senza elaborati grafici quindi non si sa dove sono gli elementi certificati

d. successivo ampliamento dell'edificio fatto con SCIA dove l'asseverazione non dichiara nulla come allegati, tuttavia poi dei CERT.REI, sempre senza disegni, spuntano fuori mentre le DICO non ci sono proprio. Sembrerebbe che tali DICO siano poi state buttate, anche se per altri motivi, dentro il successivo rinnovo
e. rinnovo a cui è stato allegato dichiarazione non aggravio (

ed altro... Vi chiedo:
1. il serbatoio di ossigeno dovrebbe rispondere alla circ. 99 del 15/10/1964 e s.m.i. A me sembra che chieda distanza di 7,5 m verso l'edificio in ogni caso, nella realtà è stata realizzata una parete "paraschegge" a "C" attorno al serbatoio (di cui non ho CERT.REI espliciti per quanto detto sopra) che lascia libero solo il lato frontale e tutto questo assieme è praticamente attaccato all'edificio officina. Non trovo il punto della norma che dice che realizzando queste pareti "paraschegge", si possa mettere il serbatoio anche attaccato all'edificio che utilizza l'ossigeno. Esperienze?
2. L'attività avrebbe bisogno di essere regolarizzata verso i VV.F. aggiornando i disegni perchè ad esempio il layout produttivo e qualche macchinario sono nel frattempo cambiati più qualche altra modifica. Se però inizio ad entrare nel merito chiaramente vanno aggiornati percorsi d'esodo, ecc. (e sicuramente approfondendo troverò altre cose che non vanno) con il risultato che andrei a mettere le mani in cose fatte male, seppur autorizzate a suo tempo. E con il rischio di dover ricadere dentro un progetto anzichè una SCIA, con il risultato di rimettere in discussione tutto... E' lecito fare una SCIA di non aggravio solo per il fotovoltaico trattando solo il tetto e lasciando la responsabilità di eventuali situazioni non a posto sotto a chi si è occupato dei precedenti iter? Mi rendo però anche conto che il rinnovo è scaduto e potrebbero chiedermi a prescindere una SCIA che non riguardi più solo il fotovoltaico ma anche l'attività (che era proprio quello che volevo evitare!

3. Mi da un po' da pensare il tema FV riguardo la nuova guida. Per quanto ho visto in prima battuta il tetto ha delle capriate in ca, su cui poggiano i tegoli in ca e su cui c'è un pannello sandwich grecato. Con le regole attuali è sufficiente che il modulo FV sia in classe 1 e stop, la nuova guida mi pare richieda il Broof comunque, giusto? E se entra in vigore mentre sto facendo l'impianto e non ho ancora presentato la SCIA?
Grazie.