Tom Bishop ha scritto: ↑mer feb 05, 2025 07:07
Con la resistenza elettrica ci fai poco e niente con un impianto monofase che deve tenere su tutta la casa.
Se si rompe lo split in estate sopravvivi. Se ti si rompe il riscaldamento in inverno devi andare in albergo.
Certo non esiste una soluzione definitiva, è sempre un compromesso, ognuno fa le sue scelte.
Concordo con te. Sempre, vista la tua esperienza in molti campi.
Aggiungo alcune riflessioni.
La storia di aver bisogno di una potenza ridotta rispetto al fabbisogno di punta progettato, è una sciocchezza messa in giro non so da chi. Che la potenza delle caldaie fosse stabilita con larghezza si è sempre saputo. A differenza di quella dei frigoriferi, che da tempo immemore dimensioniamo diversamente, molto più bassa, di solito legata alla potenza richiesta dal trattamento dell'aria.
Da sempre, il calcolo della potenza estiva delle case (impianti domestici) si fa con metodi semplificati, che hanno sempre funzionato benissimo. Fino a quando non si sono inventate prestazioni strabilianti dei materiali, senza tener conto della mancata qualità della loro posa in opera.
Tutti "sapevano" che, in Pianura Padana, con 30 kcal/h al mc (circa 110 W/mq) ti scaldavi. Ora basterebbero 20 W/mq, se le case avessero le miracolose prestazioni promesse dai vari certificati dei materiali e dalla perfetta messa in opera. Quindi, per 100 mq bastano 2 kW: ti basta stare in casa qualche ora e avere un po' di elettrodomestici e ti scalderesti (con piccoli accorgimenti).
Ma è meglio analizzare bene le condizioni e calcolare una potenza di picco che tenga conto dei molti fattori imponderabili. Altrimenti, sono guai.
Poi, è arcinoto che la resa dichiarata delle PdC è fasulla. E mi spiego meglio.
Supponiamo che mi scrivano:
. temperatura di riferimento 7°C
. temperatura di mandata acqua 35°C
. potenza a pieno carico 9 kW.
Tralasciamo il valore del COP e restiamo ai dati esposti.
Non ci sono scritte: pressione e temperatura di evaporazione, pressione e temperatura di condensazione, portata del compressore, portata aria e portata acqua.
Neppure temperatura di surriscaldamento e temperatura in uscita dal compressore.
Quindi, quale potrebbe essere il dT sull'aria e sull'acqua? Quali sono le condizioni di umidità relativa dell'aria? La sua portata massica?
Quindi, come faccio a calcolare la potenza della macchina? La superficie degli scambiatori, per quali condizioni è stata calcolata?
Se ho 3.000 mc/h aria a 7°C con 100% di UR ed evaporo a -8°C ho oltre 10 kg di ghiaccio.
La potenza disponibile della macchina ce l'ho per mezz'ora e per mezz'ora devo sbrinare. Ovviamente a step.
Se ho aria a 7°C ma secca, la potenza disponibile della macchina ce l'ho sempre e non devo sbrinare.
Chi mi da queste informazioni? Come posso pensare di dimensionare con la "balla" dell'energia?
Senza contare che devo calcolare le perdite di distribuzione (la macchina è all'aperto e l'isolamento delle tubazioni fa, normalmente, piangere), di regolazione e di emissione.
Morale: condivido al 100% le tue perplessità. Anzi, ne ho sempre di più.