In particolare, l'impianto si riduce a una pompa di calore monosplit (o dual split se la casa è un po' più grande) che alimenta una o più unità interne canalizzate, dotate di plenum di mandata che porta l'aria alle varie stanze, con valvole motorizzate sulle singole condotte comandate dai rispettivi termostati in ambiente, il tutto integrato da una macchina VMC-deumidificazione (di quelle che si utilizzano anche per gli impianti di raffrescamento a pavimento, con i "5 tubi" di cui uno di ricircolo).
Le riprese della VMC vengono messe nei bagni e in cucina, mentre le mandate vengono sparate direttamente nello stesso plenum di mandata degli split canalizzati, lateralmente a questi, andandosi a mescolare e "sommare" all'aria climatizzata.
In estate entra in gioco il deumidificatore della VMC (che ha un proprio compressore con batteria), che deve abbattere l'umidità dell'aria esterna se occorre. In inverno invece funge da "preriscaldamento" per l'aria esterna, (o almeno l'ho capita così).

Ovviamente, si mettono radiatori elettrici nei bagni (dato che lì non abbiamo mandate aria) e la produzione di ACS viene fatta con scalda acqua a pompa di calore.
Certamente l'impianto così fatto sarebbe molto semplice ed economico (sta tutto nel controsoffitto), ma non so se sia una cosa fatta bene mettere insieme VMC e climatizzazione nello stesso plenum, data anche la differente portata e prevalenza dei 2 sistemi, ma soprattutto: quando la climatizzazione è soddisfatta, e quindi si chiude la rispettiva bocchetta, la VMC non arriva, visto che passa per gli stessi canali, a meno che non abbiano studiato un sistema di parzializzazione ad hoc...

Mi è capitato di progettarne di simili (su richiesta del cliente) in piccoli appartamenti (ma dove la VMC era separata e di tipo puntuale), perchè mi hanno sempre sconsigliato di unire le due cose.
Al di là di tutto, ho qualche dubbio a livello di comfort, specie in inverno, ho paura che l'aria non scaldi in modo uniforme (non è come avere fan coil in ogni stanza).
A proposito di aria, ho sempre anche dei dubbi su quale sia la portata corretta che deve avere l'unità interna. C'è chi dimensiona a 4 vol/h, chi a 7-8 vol/h, chi semplicemente sceglie la taglia della macchina sulla base della potenza caldo-freddo di calcolo, e la portata è quella che è.
Vorrei un confronto anche su questi aspetti. Parlo ovviamente sempre di civili abitazioni, dove quindi non abbiamo affollamenti o carichi interni "strani" che costringerebbero a fare ragionamenti caso per caso.