Comunque resto in attesa di avere prove della falsità delle schede capacitive di Daikin
Non sono in grado di fornire prove e non credo interessi a qualcuno in particolare.
Ti chiedo però una cosa: visto che dialoghi a tu per tu con Daikin, Templari, ecc.: quando si parla di PI (potenza assorbita), cosa si intende?
Quella del solo compressore? Del compressore più il ventilatore del condensatore (se è ad aria)? Del compressore più la pompa (se è ad acqua, ammesso che il circuito abbia una pompa)?
All'avviamento? In condizioni stazionarie (lungo tempo)? Tenendo conto degli sbrinamenti? Con gli scambiatori nuovi oppure con un fattore di sporcamento prestabilito e/o misurato?
Puoi chiedere loro di specificarlo in fondo alla tabella? Ti ringrazio. Io non ci sono mai riuscito <, forse perché dialogo solo con il marketing. Con altri non riesco.
Vuoi un'esperienza (da DL): una PdC acqua (bassa temperatura, per pannelli) /acqua (pozzo), garantita per ottenere un COP di 5,5, in fase operativa (5 anni di funzionamento) ha dimostrato di raggiungere (a mala pena) un COP di 2,5. Parliamo di una PdC per un palazzo uffici di diverse migliaia di mq. E con la proprietà che non ha badato a spese per ottenere visibilità (edificio "verde").
E poi, se il software di regolazione/gestione non è adatto al compressore? Lo sapevi che, se cambiano compressore (da Toshiba a Hitachi, per esempio) ci potrebbero essere delle sorprese? L'ho scoperto parlando con chi lo realizza, non con chi lo vende "attaccato" alla macchina.
Lo sai vero che, a parità di cilindrata i compressori possono avere efficienze differenti? E pure se cambiano il colore dell'involucro del compressore hanno una variazione di rendimento. Per non parlare dell'olio e della lubrificazione.
In sintesi: secondo te, io progettista, dovrei tener conto di queste variabili o no?
E non dirmi che le puoi misurare. Mica registri la pressione di aspirazione e quella di mandata, ecc. ecc.
Con che strumenti poi? Con quale affidabilità? Neppure in camera climatica i dati sono certi (lo sapevi vero che gli enti certificatori forniscono dati in base al fatturato delle aziende? Ecc. Ecc.
Morale: sono tabelle adatte al marketing, non alla veridicità. Che, tra l'altro, poco interessa a noi progettisti e a voi installatori.
E io, già fregato più volte, non solo dalle PdC, ma anche dai lambda degli isolamenti, dai coefficienti di scambio dei corpi scaldanti (lo sapevi che, quando ero ragazzo da un giorno all'altro, i radiatori, con la EN 442, si sono messi a rendere il 20% in più?), dal potere calorifico del metano, ecc. ecc. non mi fido delle tabelle e vado "a naso" (supportato dall'ASHRAE, dalle relative tabelle e dai SW che utilizzano i loro algoritmi).
Vuoi sapere perché si calcolano i carichi termici con il metodo delle funzioni di trasferimento? Che differenza corre tra il carico termico e il carico che si deve estrarre? Che non si devono adottare eccessivi coefficienti di sicurezza? ecc. ecc.
Questo è compito di un progettista e non di un installatore e manutentore di macchine.
Mi dispiace che non abbiamo la stessa visione delle rispettive professioni, entrambe apprezzabili.
E mi dispiace pure di non essere sempre d'accordo con alcuni colleghi. Ma con tutti mi confronto volentieri e con profitto.