DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

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mmaarrccoo
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DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da mmaarrccoo »

Ho presentato una deroga al DM 246/87 per condominio i tipo "b" 9 piani fuori terra (77.1.A) mai dichiarato ai VVF e comunque nuovo per tale norma (post '87). I VVF hanno rigettato la deroga con motivazioni che tornano solo in parte. I 2 punti oggetto di deroga sono:

1. COMUNICAZIONI (punto 2.6): tra il vano scale-ascensore ed i locali cantinati è richiesto un filtro EI60. Io non ho minimamente spazio per realizzarlo (ved. immagine qui sotto) e ho proposto estintori a ridosso delle cantine e rivelazione incendi automatica nelle cantine. I VVF hanno risposto che non riscontrano il vincolo di impossibilità ed al limite si potrebbe mettere una porta EI60. Per me la risposta non torna, intanto basta guardare il disegno per vedere che non c'è lo spazio materiale per costruire il filtro inoltre il DM parla di filtro non di porta (troppo facile), quindi non sarei comunque coerente con il DM. La risposta dei VVF mi sembra miope. Io risponderei ribadendo che non c'è spazio e che le alternative sono coerenti, non mi va di mettere una porta che tanto non soddisfa comunque il DM o poterei anche metterla ma sempre in deroga devo andare (in quanto non c'è il filtro). Cosa ne pensate?

Annotazione 2023-07-27 164202.jpg
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2. IDRANTI (punto 7): è richiesta rete idranti e l'acquedotto dichiara da 2,3 a 3,5 atm (cioè da 2,5 a 3,5 bar) e 7 l/s (cioè 420 l/min). Quindi se il livello pericolosità è 1 la portata c'è ma non c'è la pressione e serve pressurizzazione. Secondo UNI EN 12845 però qualora l'acquedotto non consenta aspirazione diretta è richiesto comunque serbatoio, corretto? L'edificio all'interno non ha spazio (non ci sono locali liberi da usare) ed all'esterno avrei solo il pilotis (ma è costellato di griglie di aerazione a pavimento di autorimessa/cantine sottostanti oltre che di molti pilastrini che tengono su la soletta, inoltre è zona di passaggio di tutti i condomini e di vie di fuga degli stessi, non posso sbattergli in mezzo un catafalco di stazione pompaggio) oppure un area retrostante di terra-erba soprastante alla soletta dell'autorimessa che tuttavia richiederebbe lavori importanti per basamento, scavo per tubazioni fino ad arrivare alla sagoma del condominio e poi, per ricongiungersi alla montante da mettere nel vano scala, taglio del pavimento del pilotis (se si passa a pavimento) oppure protezioni dal gelo (se si passa in vista). Insomma un lavoro notevole e molto costoso (e sulla soletta su cui eventualmente appoggiare la stazione di pompaggio ci sono anche problematiche di perdite). Ho proposto in alternativa alla stazione pompaggio la rete idranti a secco nel vano scala e impianto di rivelazione incendi nel vano scala comprensivo di dispositivi ottico-acustici. I VVF hanno risposto semplicemente che non vedono impedimenti all'installazione del gruppo antincendio.

Vorrei evidenziare che la circolare 8269 del 20/05/2010 per l'ammissione alle deroghe ammetteva anche problematiche economiche. Ora il caso vuole che questo condominio viva una situazione disastrata in quanto l'amministratore precedente ha rubato decine e decine di migliaia di euro ed è attualmente denunciato penalmente in attesa di condanna. In altre parole, lavori troppo onerosi, il condominio non è in grado di farli VVF o non VVF (fanno fatica a pagare i fornitori perchè i condomini stanno in pratica ripagando per 2 volte i debiti), il tutto facilmente dimostrabile carte alla mano. E' ammissibile addurre anche queste motivazioni? Cosa ne pensate?

Insomma, il fine principale della sicurezza antincendio in un condominio dovrebbe essere l'esodo delle persone (che di certo non usano gli idranti i quali sono ad uso dei VVF e la rete a secco di fatto è equivalente), pertanto le misure alternative che ho individuato mi sembrano coerenti. La cosa incredibile è che i VVF si sono presi 150 giorni per rispondere mentre nella lettera a noi danno solo 10 giorni per la replica vietando nuove soluzioni progettuali o modifiche che richiederebbero nuove istanze. Ma che bel sistema.

Infine chiedo confronto riguardo il serbatoio di disgiunzione che sarebbe meno invasivo di una stazione pompaggio vera e propria. A me risulta non più fattibile ma andrebbe messa una riserva al 50% se il rincalzo è sufficiente e comunque dovendo aggiungere la surpressione ricadrei in un gruppo a norma UNI EN 12845 (corretto?) che era proprio la cosa che si voleva evitare con la deroga.
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da stfire »

mmaarrccoo ha scritto: gio lug 27, 2023 17:49 1. COMUNICAZIONI (punto 2.6):
soluzione brutta: spostare porta cantina 15 con passaggio in cantina 16 e realizzi filtro fumo
soluzione alternativa: segui ragionamento VVF e metti porta REI60 su vano scala (dubbio che poi accettino, però l'han detto loro)
mmaarrccoo ha scritto: gio lug 27, 2023 17:49 2. IDRANTI (punto 7):
eh eh .. i VVF non ti danno deroga su questo punto visti i precedenti
edifici alti vogliono l'acqua
pompa surpressione ancora ammessa secondo UNI EN 12845 (senza serbatoio di disgiunzione se non richiesto da gestore)
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da mmaarrccoo »

stfire ha scritto: gio lug 27, 2023 18:14
mmaarrccoo ha scritto: gio lug 27, 2023 17:49 1. COMUNICAZIONI (punto 2.6):
soluzione brutta: spostare porta cantina 15 con passaggio in cantina 16 e realizzi filtro fumo
soluzione alternativa: segui ragionamento VVF e metti porta REI60 su vano scala (dubbio che poi accettino, però l'han detto loro)
mmaarrccoo ha scritto: gio lug 27, 2023 17:49 2. IDRANTI (punto 7):
eh eh .. i VVF non ti danno deroga su questo punto visti i precedenti
edifici alti vogliono l'acqua
pompa surpressione ancora ammessa secondo UNI EN 12845 (senza serbatoio di disgiunzione se non richiesto da gestore)
1. COMUNICAZIONI (punto 2.6): va beh non posso andare a modificare le cantine di proprietà... Per la porta boh, vedrò

2. IDRANTI (punto 7): questo è il punto più impattante. Vogliono l'acqua per cosa? Se tanto in un condominio gli idranti non sono usati dai condomini ma solo dai VVF non vedo tutti questi problemi con una rete a secco. Ad ogni modo... La UNI EN 12845 non richiede oltre alla pompa anche la riserva e tutte le altre belle cosine (alimentazioni, accessori, ecc.) che fanno lievitare i costi e rendono l'assieme impegnativo sia nell'installazione sia nella futura gestione (ovviamente nel caso dei condomini, non mi porrei problemi se fosse un industria)? Inoltre riguardo il tema economico che è previsto dalla circolare 8269 del 20/05/2010 cosa ne pensi? Aggiungo che mesi fa i VVF informalmente interpellati mi avevano detto che dando in cambio tali misure alternative (rete a secco + rivelazione incendi) la cosa stava in piedi e la deroga poteva essere concessa.
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da Terminus »

1) Scusate ma il filtro può comunicare anche con le porte delle cantine, mica solo con il corridoio. Si mette una porta EI60 sulla cantina 15 e si chiude il filtro verso il resto del corridoio, lo spazio c'è.
2) qualche anno fa in una situazione similare (tipo c) ho fatto installare serbatoio di disgiunzione da 1000 litri con gruppo minimo di pressurizzazione UNI EN 12845 (elettropompa+pilota), sostituendo nel contempo gli idranti con naspi per ridurre le portate. Il tutto all'interno dell'esistente locale autoclave. Pratica accettata ed autorizzata con SCIA
Nel tuo caso probabilmente in direzione regionale la pensano diversamente dal funzionario locale. Cmq è vero che i VVF possono portarsi l'APS, ma è anche vero che magari i primi ad arrivare sono una squadra di pronto intervento senza APS che può azionare l'impianto idrico esistente.
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da stfire »

Terminus ha scritto: gio lug 27, 2023 18:48 1) Scusate ma il filtro può comunicare anche con le porte delle cantine, mica solo con il corridoio.
in effetti può essere .. pardon
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da mmaarrccoo »

Si Terminus, allora preciso meglio. Si tratta di 3 condomini affiancati a formare 1 supercondominio (pratica unica, 3 attività 77.1.A). Quello che ho postato è uno, poi c'è il secondo uguale e poi c'è il terzo che non è uguale, ved. immagine qui sotto:

Annotazione 2023-07-28 085712.jpg
Annotazione 2023-07-28 085712.jpg (126.84 KiB) Visto 748 volte

in questo caso ad esempio non posso fare niente (la porta scorrevole non posso farla diventare ad anta resistente al fuoco o va in faccia a chi arriva dall'autorimessa). Quello che volevo dire è che la pratica di deroga deve essere vista nel complesso dei 2 punti derogati e con un po' di buon senso da parte dei VVF...:
- se il filtro in un condominio dei 3 non si può fare (e comunque deve essere R/EI60 quindi le pareti delle cantine, ove sfruttate, andrebbero placcate con lastre visto che non hanno gli spessori corretti di almeno 15 cm, alla fine vorrebbe dire ricadere, nuovamente, nella necessità di fare non pochi lavori)
- se le alternative proposte hanno un senso (rivelazione incendi nelle cantine che rivela velocemente un incendio dando l'allarme)
- se c'è anche la deroga agli idranti proprio con rivelazione incendi (quindi impianto unico tra cantine e vani scala)

A mio modo di vedere il tutto diventa coordinato e sostenibile e la deroga può essere data...

Ragazzi non vi siete espressi sulle motivazioni economiche per presentare deroga. In questo caso specifico la motivazione è anche questa ed è fortemente reale, come dicevo prima è tutto facilmente dimostrabile con conteggi e denunce, cosa ne pensate? La circolare 8269 del 20/05/2010 ne parla.

Inoltre, al di là del serbatoio di disgiunzione che è una richiesta dell'acquedotto e non della normativa, non ho capito se in questo caso ritenete evitabile la riserva in quanto la portata l'acquedotto la fornisce. In pratica mettereste solo una pompa?
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

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Per me i lavori edili si possono fare, sono impattanti ma fino a un certo punto.
Per la pompa di surpressione: fai richiesta scritta all'ente gestore (prima è meglio se vai da loro con progetto antincendio alla mano).
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da Terminus »

Non mi sembra impossibile realizzare un filtro anche in quest'altra situazione.
Visti gli affollamenti delle cantine, il senso di apertura delle porte non è rilevante e comunque vi sono porte antincendio scorrevoli.
Realizzare un sistema IRAI (e mantenerlo nel tempo) non costa poco ed i VVF (giustamente) preferiscono la protezione passiva a quella attiva.
L'economicità andrebbe vista nell'arco del tempo, non solo in fase di realizzazione.
Sull'impianto idranti, il serbatoio di digiunzione è necessario, non puoi aspirare direttamente dall'acquedotto.
Questa soluzione non è in realtà prevista esplicitamente nella 12845, come lo era nella vecchia UNI 9489, quindi i VVF potrebbero avere da ridire.
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da mmaarrccoo »

weareblind ha scritto: ven lug 28, 2023 09:54 Per me i lavori edili si possono fare, sono impattanti ma fino a un certo punto.
Per la pompa di surpressione: fai richiesta scritta all'ente gestore (prima è meglio se vai da loro con progetto antincendio alla mano).
Eh, se ti riferisci al progetto dell'impianto idranti quello ovviamente non c'è in quanto al momento siamo sulla strada della deroga. E comunque a causa delle pesanti problematiche economiche di cui parlavo il condominio non può fare lavori troppo impattanti. Una rivelazione incendi perlomeno non prevede scavi, eventuali basamenti, attraversamenti invasivi di strutture in cemento armato, ecc. e la manutenzione è relativamente facile. A me sembra che la deroga salverebbe capra e cavoli...


Terminus ha scritto: ven lug 28, 2023 09:55 Non mi sembra impossibile realizzare un filtro anche in quest'altra situazione.
Visti gli affollamenti delle cantine, il senso di apertura delle porte non è rilevante e comunque vi sono porte antincendio scorrevoli.
Realizzare un sistema IRAI (e mantenerlo nel tempo) non costa poco ed i VVF (giustamente) preferiscono la protezione passiva a quella attiva.
L'economicità andrebbe vista nell'arco del tempo, non solo in fase di realizzazione.
Sull'impianto idranti, il serbatoio di digiunzione è necessario, non puoi aspirare direttamente dall'acquedotto.
Questa soluzione non è in realtà prevista esplicitamente nella 12845, come lo era nella vecchia UNI 9489, quindi i VVF potrebbero avere da ridire.
Nel caso dell'ultima immagine ti riferisci probabilmente a rendere filtro tutto il corridoio delle cantine, il che vuol dire placcare tutti i muri e sostituire tutte le porte. Oppure in alternativa rendere filtro il corridoio che arriva dall'autorimessa e sbuca su strada il che comporterebbe anche qui placcare i muri e mettere una porta resistente al fuoco scorrevole pedonale che francamente non ho mai visto utilizzata nel civile (di solito si tratta di portoni in aziende, se avessi un link te ne sarei grato, ad una prima ricerca non ne ho trovate) e che quasi sicuramente costerà una fucilata.
Per quanto riguarda l'IRAI sinceramente mi sembra molto più gestibile di un impianto di surpressione, anche nel tempo, come scrivevo sopra a @weareblind.
Insomma, tutto si può fare ovviamente ma questo tutto mi sembra incompatibile con una richiesta di deroga per un condominio sia esistente sia che ha forti problemi economici. Ma allora la circolare 8269 del 20/05/2010 che ammette motivazioni economiche cosa l'hanno scritta a fare?

Se ho capito bene concordi con la non necessità della riserva (in quanto la rete sembra dare la portata necessaria) a favore della sola pompa surpressione e quindi il serbatoio di disgiunzione sarebbe solamente ai fini delle richieste dell'acquedotto, corretto?

Segnalo un articolo a caso dove si dice che non è una buona idea (e non parla del serbatoio di disgiunzione se non sbaglio) https://www.idro-elettrica.it/it/notizi ... e-23/nw-81
mmaarrccoo
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

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Inoltre, nel caso non si riuscisse ad andare con la deroga, la UNI 10779 parla al punto A.2 dell'alimentazione promiscua (livello pericolosità 1). Il che sembra di capire farebbe decadere tutte le prescrizioni UNI EN 12845 e UNI 11292 eccetto "continuità dell'alimentazione idrica" (niente di che) e "continuità dell'alimentazione elettrica" (se non ho sprinkler nel locale devo avere impianto elettrico resistente alla fiamma). Mi sto riferendo alla possibilità di fare un'alimentazione promiscua sfruttando l'autoclave già esistente del condominio (al limite da rialimentare con cavi resistenti al fuoco). E' fattibile? Lo avete già fatto?
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

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mmaarrccoo ha scritto: ven lug 28, 2023 16:43 Mi sto riferendo alla possibilità di fare un'alimentazione promiscua sfruttando l'autoclave già esistente del condominio (al limite da rialimentare con cavi resistenti al fuoco). E' fattibile? Lo avete già fatto?
non ci avevo mai fatto caso sinceramente, forse perchè non vedo una reale alimentazione idrica antincendio
però lo schema in figura A.1 della UNI 10779 al blocco "1" dice :
1 Alimentazione idrica edificio (acquedotti, vasche, pompe, ecc.)
e quindi sembrerebbe ammettere per livello di pericolosità 1 anche la pompa del sistema autoclave
biosgna rispettare sicuramente in requisiti elencati in A.2 Alimentazione promiscua
ma la pompa che requisiti di sicurezza deve avere ?
si torna alla UNI EN 12845 ? mah..
mmaarrccoo
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

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stfire ha scritto: ven lug 28, 2023 17:05
mmaarrccoo ha scritto: ven lug 28, 2023 16:43 Mi sto riferendo alla possibilità di fare un'alimentazione promiscua sfruttando l'autoclave già esistente del condominio (al limite da rialimentare con cavi resistenti al fuoco). E' fattibile? Lo avete già fatto?
non ci avevo mai fatto caso sinceramente, forse perchè non vedo una reale alimentazione idrica antincendio
però lo schema in figura A.1 della UNI 10779 al blocco "1" dice :
1 Alimentazione idrica edificio (acquedotti, vasche, pompe, ecc.)
e quindi sembrerebbe ammettere per livello di pericolosità 1 anche la pompa del sistema autoclave
biosgna rispettare sicuramente in requisiti elencati in A.2 Alimentazione promiscua
ma la pompa che requisiti di sicurezza deve avere ?
si torna alla UNI EN 12845 ? mah..
Eh si, anche io ho gli stessi dubbi però confrontandomi anche con altri colleghi emergerebbe che con livello 1 solitamente è ammissibile avere autoclavi (condomini o piccoli alberghi, ecc.) che fungono in pratica da surpressione. Sembrerebbe un escamotage che la stessa UNI 10779 ammette (probabilmente perchè si rende conto delle difficoltà) facendo decadere, solo in questi casi, l'obbligo delle UNI EN 12845 e UNI 11292. Dove al più, il professionista se vuole fare qualcosa in più lato sicurezza fa alimentare elettricamente l'autoclave subito a valle del contatore e ci mette cavi resistenti al fuoco.
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

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mmaarrccoo ha scritto: ven lug 28, 2023 17:19 confrontandomi anche con altri colleghi emergerebbe che con livello 1 solitamente è ammissibile avere autoclavi (condomini o piccoli alberghi, ecc.) che fungono in pratica da surpressione.
può essere sia così, ma sempre coi requisiti elencati in A.2 Alimentazione promiscua
quindi non è detto che le pompe di surpressione del condominio vadano sempre bene
la portata ? la prevalenza ?
mmaarrccoo ha scritto: ven lug 28, 2023 17:19 Sembrerebbe un escamotage che la stessa UNI 10779 ammette (probabilmente perchè si rende conto delle difficoltà)
più che delle difficoltà ci si basa sul livello di pericolosità
le difficoltà altrimenti le troverebbero tutti :lol:
mmaarrccoo ha scritto: ven lug 28, 2023 17:19 facendo decadere, solo in questi casi, l'obbligo delle UNI EN 12845 e UNI 11292. Dove al più, il professionista se vuole fare qualcosa in più lato sicurezza fa alimentare elettricamente l'autoclave subito a valle del contatore e ci mette cavi resistenti al fuoco.
questo è il punto principale che non è chiarito nella UNI 10779
ho delle pompe da acquedotto, scelgo io come farle diventare un sistema di sicurezza antincendio, oppure non è richiesto alcun requisito ?
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

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stfire ha scritto: sab lug 29, 2023 10:54
mmaarrccoo ha scritto: ven lug 28, 2023 17:19 confrontandomi anche con altri colleghi emergerebbe che con livello 1 solitamente è ammissibile avere autoclavi (condomini o piccoli alberghi, ecc.) che fungono in pratica da surpressione.
può essere sia così, ma sempre coi requisiti elencati in A.2 Alimentazione promiscua
quindi non è detto che le pompe di surpressione del condominio vadano sempre bene
la portata ? la prevalenza ?
mmaarrccoo ha scritto: ven lug 28, 2023 17:19 Sembrerebbe un escamotage che la stessa UNI 10779 ammette (probabilmente perchè si rende conto delle difficoltà)
più che delle difficoltà ci si basa sul livello di pericolosità
le difficoltà altrimenti le troverebbero tutti :lol:
mmaarrccoo ha scritto: ven lug 28, 2023 17:19 facendo decadere, solo in questi casi, l'obbligo delle UNI EN 12845 e UNI 11292. Dove al più, il professionista se vuole fare qualcosa in più lato sicurezza fa alimentare elettricamente l'autoclave subito a valle del contatore e ci mette cavi resistenti al fuoco.
questo è il punto principale che non è chiarito nella UNI 10779
ho delle pompe da acquedotto, scelgo io come farle diventare un sistema di sicurezza antincendio, oppure non è richiesto alcun requisito ?
Si certo, le pompe dell'autoclave vanno verificate e se del caso cambiate (ovviamente sempre meno costoso che vere pompe di surpressione antincendio).
Per quanto riguarda l'alimentazione elettrica tramite vari rimandi si arriva al solo punto 6.2 della UNI 11292 che richiama impianto elettrico resistente alla fiamma (che non vuol dire niente) se non c'è sprinkler nel locale pompe (situazione permessa dal punto 1.6 della UNI 10779). In definitiva sembrerebbe che alimentazioni elettriche resistenti al fuoco debbano essere previste in questi casi e direi che ci sta. Già è un forte sconto usare l'autoclave per usi antincendio, almeno diamogli corrente...
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da mmaarrccoo »

Comunque ho contattato l'acquedotto il quale mi dice che secondo il loro regolamento:
- con surpressione antincendio serve comunque il serbatoio disgiunzione
- senza surpressione antincendio (o anche per normali impianti idrici con autoclave) è sufficiente disconnettore o valvola di non ritorno

Vi chiedo 2 cose:
1. perchè con un autoclave (che comunque è un pompaggio) basta il disconnettore o valvola di non ritorno e con la surpressione antincendio no? Materialmente cosa cambia per la rete di adduzione?
2. sbaglio o in passato, quando il serbatoio di disgiunzione era previsto dalla norma (ora non più) furbamente si usava lo stesso per fare anche riserva e di conseguenza si risparmiava un serbatoio, cosa che oggi, con portata insufficiente, non è più fattibile?

Grazie.
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

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se hai una pompa puoi mettere in depressione la rete, per cui serbatoio atmosferico di disgiunzione. Se non hai la pompa puoi avere un riflusso verso la rete se vuotano i tubi, per cui ritegno. Autoclave è un termine da abolire perchè non ha un significato univoco.
Se hai un serbatoio puoi usarlo come riserva idrica se il rincalzo/reintegro è sufficiente a definirlo a capacità parziale
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da mmaarrccoo »

arkanoid ha scritto: mer ago 02, 2023 12:54 se hai una pompa puoi mettere in depressione la rete, per cui serbatoio atmosferico di disgiunzione. Se non hai la pompa puoi avere un riflusso verso la rete se vuotano i tubi, per cui ritegno. Autoclave è un termine da abolire perchè non ha un significato univoco.
Scusami ma anche l'autoclave idrico ha un pompaggio, quindi perchè l'acquedotto fa differenza di richieste rispetto al pompaggio antincendio?


arkanoid ha scritto: mer ago 02, 2023 12:54 Se hai un serbatoio puoi usarlo come riserva idrica se il rincalzo/reintegro è sufficiente a definirlo a capacità parziale
Anche se è un "semplice" serbatoio di disgiunzione? Ma i serbatoi non devono avere precise caratteristiche come da norma UNI EN 12845?
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da Terminus »

Il collegamento all'acquedotto deve rispettare varie norme e la UNI EN 1717.
L'impianto idrico-sanitario residenziale ha una bassa categoria di rischio, mentre l'impianto idrico antincendio ha un rischio di inquinamento più elevato e per esso viene richiesto un disconnettore idraulico o sistema equivalente (come un serbatoio atmosferico di disgiunzione).
L'ente fa giustamente differenza tra un caso e l'altro.
In merito al serbatoio di disgiunzione ad uso antincendio, la 12845 non lo tratta.
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

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Terminus ha scritto: mer ago 02, 2023 13:25 Il collegamento all'acquedotto deve rispettare varie norme e la UNI EN 1717.
L'impianto idrico-sanitario residenziale ha una bassa categoria di rischio, mentre l'impianto idrico antincendio ha un rischio di inquinamento più elevato e per esso viene richiesto un disconnettore idraulico o sistema equivalente (come un serbatoio atmosferico di disgiunzione).
L'ente fa giustamente differenza tra un caso e l'altro.
Scusami, il rischio differente da cosa dipende? In che modo per l'idrico-sanitario è basso mentre per un impianto di spegnimento è alto?


Terminus ha scritto: mer ago 02, 2023 13:25 In merito al serbatoio di disgiunzione ad uso antincendio, la 12845 non lo tratta.
Si ok, ora non lo tratta, prima però c'era la UNI 9490. Mi riferisco a quando si poteva usare, vi risulta che fosse possibile far coincidere, furbamente, il serbatoio di disgiunzione che chiedeva l'acquedotto con la riserva idrica per avere la giusta portata alla rete antincendio? Era possibile in pratica risparmiare un serbatoio? Anche se ora non si può più fare mi serve saperlo per ragionare meglio quando in giro vedo vecchi impianti e/o qualcuno continua a parlarne tuttora...
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Re: DEROGA COMUNICAZIONI + IDRANTI CONDOMINIO DM 246/87: AL MOMENTO BOCCIATA MA NON MI CONVINCE

Messaggio da Terminus »

mmaarrccoo ha scritto: mer ago 02, 2023 19:10 Scusami, il rischio differente da cosa dipende? In che modo per l'idrico-sanitario è basso mentre per un impianto di spegnimento è alto?
E' molto diverso il rischio di inquinamento dell'acquedotto a causa di infiltrazioni di acqua contaminata da impianti in pressione.
L'impianto idrico-sanitario domestico è categoria 1, mentre un impianto antincendio è in categoria 3.
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