Dopo varie peripezie di calcolo e accetto di mettere una PDC acqua/acqua perchè ho 20.000 m³ industriali da scaldare in Lombardia (pareti U= 0,8 e tetto U= 0,4 !!!) e con il metano non c'è verso di fare tornare la DGR (e sicuramente anche con il 192).
Tralasciamo i confronti con PDC aria/acqua, nella mia zona non funzionano (parlo per esperienza), e in ogni caso grazie alla DGR:
caldaia a gas metano a condensazione, edificio in classe D e l'Eph non torna,
con la PDC aria/acqua Eph non torna
PDC acqua/acqua edificio classe C e l'EPh torna.
Il pozzo però lo deve autorizzare la Provincia, i tempi per l'ottenimento del parere 9 mesi

Aspetto tecnico
Dopo aver svolto le ricerche del caso ho scoperto, come era logico, che la valvola pressostatica della PDC (va presa come optional) agisce chiudendo l'afflusso d'acqua in base all'aumento della pressione di condensazione del gas. Ovvero d'inverno non può funzionare.
I costruttori di PDC per giunta vogliono che la portata all'evaportare sia costante, tant'è che chiedono di bypassare l'eventuale valvola pressostatica in inverno.
Morale: durante tutta la stagione invernale, per fare il mio caso specifico, prendo dalla falda 50 m³/h e li butto via.
Nessuno mi suggerisca di usare il geotermico, avrei bisogno di circa 25 pozzi di profondità 80-100 metri, e secondo il mio poco buon senso mettere in comunicazione con 25 buchi 10 strati di terreno diverso, e magari 2 falde diverse mi sembra da incoscienti, oltre che economicamente insostenibile.
Aspetto morale
Ma al di là di ogni valutazione numerica, per un "essere pensante", viene logico chiedersi: cosa ho fatto??
Ho bucato il terreno fino a 30 metri, e meno male c'è un fosso lì vicino senò di buchi ne dovevo fare 2
Prelevo 50 m³/h di acqua per almeno 8 mesi e li rimetto da qualche parte più calda;
Impegno 53 kW di potenza elettrica prodotta chissà dove, con un rendimento bassisimo e, ironia della sorte, con lo stesso gas metano che la norma di fatto mi impedisce di usare.
Sto facendo una cosa che non mi piace.