mi trovo alle prese con una situazione (logistica con stoccaggio merci su scaffali) dove mi sovvengono i seguenti quesiti (in grassetto):
1a. Ved. immagine sx sotto. Ho un compartimento costituto da una zona a tutta altezza (rischio A4 nativo che riduco ad A3 in quanto metterò lo sprinkler ovunque) e due zone adiacenti più basse adibite a carico/scarico (rischio A2 nativo anche se non mettessi lo sprinkler). Tuttavia sopra queste ci sono dei mezzanini (rischio A2 nativo anche se non mettessi lo sprinkler). Il tutto è nel medesimo compartimento. Dal momento che il compartimento è molto grande, a quota 0 sono un po' in difficoltà con le lunghezze di esodo se le considerassi tutte sotto rischio A3. Secondo voi ho qualche facilitazione/sconto sulle lunghezze di esodo applicando il concetto degli ambiti con rischi differenti? Però il rischio vita va assegnato al compartimento, quindi sono un po' perplesso a livello di definizione. Ed a questo punto sarei perplesso anche per gli spazi sopra i mezzanini. Lì sopra l'impilaggio è basso, ho un rischio differente ed ho un piano di calpestio differente. Posso effettivamente sopra i mezzanini dare A2 oppure in quanto dentro il medesimo compartimento anche qui è A3? Mi viene un dubbio sui fumi... I fumi di un incendio a quota 0 penalizzerebbero chi si trova sul mezzanino (c'è solo un grigliato a separare)...

1b. Ved. immagine sx sotto. Come altezza del compartimento da usare nella progettazione ho usato la formula G.1.7.11 con l'illustrazione G.1-2 e pertanto avrei: [(altezza x area sotto mezzanino 1) + (altezza x area sotto mezzanino 2) + (altezza x area centrale)] / (area sotto mezzanino 1 + area sotto mezzanino 2 + area centrale). Secondo voi è corretto? Sono tuttavia in dubbio per i concetti esposti al punto 1a, visto che il compartimento comprende anche gli spazi sopra i mezzanini laterali...
2. Ved. immagine dx sotto. Ho una scala totalmente esterna che dal mezzanino mi permette di esodare. Il COPI all'illustrazione S.4-5 sembra richiedere sempre una distanza di almeno 2,5 m dalla parete ma secondo me c'è qualcosa che non va o di non esplicitato. Primo, se avessi una parete EI30 per tutta la proiezione della scala + 1,8 m ai lati non vedo perchè devo distanziarmi (e se non ho spazio per farlo?). Secondo, io nel mio caso specifico ho una scala a sviluppo perpendicolare alla parete e non parallela, quindi non posso distanziare alcunchè. Secondo voi la scala come da immagine è conforme?
3. il classico blocco uffici sul perimetro del fabbricato ha pt + p1 e circa 50 persone. Al p1 ho 2 scale, una interna ed una esterna raggiungibili tramite un corridoio comune. Pertanto non ho né problemi di corridoi ciechi (fatti salvi i tratti interni alle stanze) né necessità di omettere porzioni di cui alla tabella S.4-20, corretto? Per la scala interna, teoricamente, se il percorso dal punto più sfavorito al p1 fino a fuori al pt è inferiore a 69 m (c'è la rivelazione incendi su rischio A2) potrei anche non proteggere la scala (lasciandola a giorno), corretto? Ritenete abbia senso sfruttare il COPI fino al limite delle sue possibilità (non proteggendo la scala) o in un edificio nuovo di questo tipo tagliate corto e la scala la inserite a prescindere in un vano resistente al fuoco? Peraltro c'è l'ascensore in mezzo alla scala.
Grazie.