Esa ha scritto: sab set 22, 2018 11:12Ma con le caldaie, il problema è così grave?
con le caldaie il problema è più grave che con le pompe di calore, la portata minima di molti generatori di calore (salvo che parliamo di generatori modulari) è molto superiore al campo delle portate a portata variabile. gli schemi a tre vie mostrati sono relativi a circuiti primario-secondario (infatti mostrano solo i terminali) e peraltro sono anche superati (tre vie sul terminale, nel 21mo secolo?).
il problema dell'uniformità della temperatura non c'è nel circuito mostrato perchè la portata sul ramo terminale è sempre inferiore a quella sul generatore (altrimenti non servirebbe il bypass), quindi al limite basta tenere più chiuso il ramo deviato.
il compensatore non causa problemi (supponendo che la portata sul primario sia maggiore, appunto), ma semplicemente costringe come dice mat ad aggiungere una seconda pompa (oltre a se stesso), causando sovracosti inutili.
Tom Bishop ha scritto: sab set 22, 2018 06:40
Questo consiglio mi era già stato dato. Ma che vantaggi concreti porta? Funziona meglio per quale motivo?
nello schema che hai riportato, nessuno, il circuito che hai disegnato è essenziale e perfettamente funzionante.
il problema è che circuiti così nella realtà pratica non ce ne sono molti. supponi infatti di avere non uno ma due o più terminali da alimentare: questi terminali andranno collegati in parallelo al primo, e in tale condizione ti troverai con un dP1 in crescita col quadrato della portata degli N terminali che si sommano sulla mandata: la valvola a tre vie deviatrice non riuscirà più a regolare (con un dp1 calcolato a portata massima avrà una banda passante molto stretta che causerà pendolazioni e colpi d'ariete, con un dP1 inferiore avrà poca autorità).
con più terminali, occorre seguire il consiglio e porre la valvola tre vie miscelatrice sul ritorno: il dP1 non sara più in serie ma sarà quello del tratto di bypass (finalizzato a mantenere la portata minima sul generatore di calore), e andrà bene qualunque sia il numero di terminali del circuito, anche se ne venissero aggiunti in futuro, perchè tutti i rami in parallelo avranno più o meno la stessa perdita di carico (ovviamente dotando i terminali di valvole a due vie per mantenere costanti i dP2-dPN).
al crescere di N la differenza di dP tra i terminali più vicini e più lontani non si potrà compensare con le due vie e quindi imporrà di passare a un circuito con collettori e più spillamenti (o con scambiatori e secondari, come già discusso).