Per la redazione di una relazione da "Legge 10" per una scuola ha senso porre valori del fattore di occupazione variabili mensilmente, e sempre inferiori al 100% (per tenere conto delle domeniche)?
O il prospetto 31 calcolando i volumi di acqua considera un giorno medio, che prende già in considerazione sia le domeniche che le vacanze estive?
Essendo un calcolo convenzionale, non mi stupirebbe se ci fosse un'ipotesi di calcolo irrealistica, l'importante è però capire come procedere.
Nel mio caso il fabbisogno dell'edificio di acqua calda è dovuto oltre che dal consumo come edificio scolastico anche dal consumo relativo alla palestra e da quello relativo alla cucina.
Saluti
fattore di occupazione per ACS di scuola
Moderatore: Edilclima
Re: fattore di occupazione per ACS di scuola
Legge 10
Regime continuo e standard
Regime continuo e standard
Re: fattore di occupazione per ACS di scuola
Va bene, grazie.
Allora tengo sempre 100% per il consumo relativo alla destinazione d'uso "scuola".
Invece per la cucina userei i fattori di occupazione, perché, per analogia, mi rifaccio alle indicazioni della UNI/TS 11300-2 per ristoranti, e non mi pare abbia senso fare come se ci fosse un ristorante aperto tutti i giorni, quando la realtà è parecchio diversa. E' una contraddizione inaccettabile rispetto all'ipotesi di "regime continuo e standard" o un'eccezione accettabile, visto che si ragiona per analogia (non c'è un ristorante...)?
Saluti
Allora tengo sempre 100% per il consumo relativo alla destinazione d'uso "scuola".
Invece per la cucina userei i fattori di occupazione, perché, per analogia, mi rifaccio alle indicazioni della UNI/TS 11300-2 per ristoranti, e non mi pare abbia senso fare come se ci fosse un ristorante aperto tutti i giorni, quando la realtà è parecchio diversa. E' una contraddizione inaccettabile rispetto all'ipotesi di "regime continuo e standard" o un'eccezione accettabile, visto che si ragiona per analogia (non c'è un ristorante...)?
Saluti