avrei bisogno di alcuni chiarimenti sulla certificazione per capannone industriale.
premetto che la lettura della normativa sembra escludere tale fabbricato dalla suddetta certificazione, vorrei avere la certezza.
Il mio problema è comunque di natura opposta a quello della dispersione; ho una ditta che deve acquistare un capannone e che dovendo utilizzare anche gli scaffali alti (10 mt. da terra) per deposito di alimenti, vorrebbe evitare le alte temperature (siamo in Sicilia, temperature esterne in estate con picchi di 35-38 °C) alla detta quota. In pratica, chiede una maggiore coibentazione della copertura formata con shed , appoggiati su travi in calcestruzzo coibentati internamente con pannelli di polistirene estruso da 5 cm ubicati nell'ala della trave.
La copertura, di circa 20.000 mq. è divisa al 50% per superfici in shed e travi. Chi acquista vorrebbe una coibentazione supplementare esterna, ovvero a coprire l'intera superfice esterna del CLS, con una spesa ovviamente enorme. La trasmittanza della trave è di 0,60 W/m²°C, trasmittanza che diminuisce con la coibentazione esterna sino a 0,45 W/m²°C. Vale la pena, visto l'obiettivo da raggiungere(evitare la stratificazione del caldo alla massima altezza), ovvero visto che il calore si accumula comunque nella parte superiore, non avrebbe certamente maggiore importanza non aumentare la coibentazione e studiare un sistema di circolazione di aria che aiuti a mantenere uniforme la temperatura interna in periodo estivo? O in alternativa cosa?
E' chiaro che devo cercare di risparmiare lo strato di coibentazione supplementare, ma vorrei anche essere convinto di un valido motivo
Capannoni industriali
Moderatore: Edilclima
Re: Capannoni industriali
Tutto dipende dalla temperatura massima che ci si prefigge di ottenere.
Se i 35-38 °C della temperatura esterna sono comunque troppi, sarebbe inutile operare con la ventilazione. se invece si sopportano quelle temperature ma si teme la stratificazione di temperature di molto superiori, si può pensare ad una ventilazione naturale, per esempio con dei camini metallici non coibentati in modo che i raggi solari possano avere effetto sugli stessi e garantire l'innesco dell'effetto camino. L'altezza dei comignoli deciderà la prevalenza alla base del camino e quindi la velocità e la portata del ricambio.
Se i 35-38 °C della temperatura esterna sono comunque troppi, sarebbe inutile operare con la ventilazione. se invece si sopportano quelle temperature ma si teme la stratificazione di temperature di molto superiori, si può pensare ad una ventilazione naturale, per esempio con dei camini metallici non coibentati in modo che i raggi solari possano avere effetto sugli stessi e garantire l'innesco dell'effetto camino. L'altezza dei comignoli deciderà la prevalenza alla base del camino e quindi la velocità e la portata del ricambio.
Re: Capannoni industriali
grazie, studierò. E' chiaro comunque che la ventilazione la pensavo più come estrazione e ricambio, al fine di mantenere nell'arco dell'intera giornata, una temperatura comnque attenuta nella ore di punta