CALCOLO SUPERFICIE UTILE SOTTOTETTO RISCALDATO
Inviato: mar set 01, 2009 16:33
Gentili colleghi,
dopo aver letto centinaia di messaggi in questo forum (e avendo trovato soltanto qualche "indizio") vi scrivo per avere cortesemente dei chiarimenti relativamente ad una scelta che devo fare in merito alla redazione di un ACE di un edificio esistente nella regione Veneto. Più precisamente l’edificio in oggetto è un appartamento termoautonomo posto al secondo ed ultimo piano con sottotetto “ufficialmente” praticabile non abitabile con Hmedia m 1,40 (Hmax m 2,67 Hmin m 0,13). Come avrete intuito il sottotetto è riscaldato e a tutti gli effetti “abitabile” (i lavori di finitura sono stati eseguiti appena ottenuto il certificato di agibilità) e collegato al sottostante alloggio con un’ampia scala permanente.
Come tecnico incaricato della certificazione non mi sono posto problemi relativamente all’abuso edilizio e pertanto ho considerato il sottotetto come volume riscaldato e la copertura come superficie disperdente. Il problema è semmai nello stabilire la superficie utile dell’alloggio. Mi si presentano tre possibilità:
1) considero solo la superficie calpestabile dell’alloggio vero e proprio e non considero minimamente la superficie calpestabile del sottotetto in quanto ha un’altezza media troppo bassa mentre prendo in considerazione il suo volume in quanto riscaldato;
2) considero una quota del sottotetto riscaldato in quanto in parte effettivamente calpestabile, ma quale??? Considero la Su con Hmedia> m1,5? Considero Su con Hmedia> m 2,4? Oppure???
3) Considero l’intera superficie del sottotetto (anche quella con Hmedia< m 1,50 in quanto il volume del sottotetto è interamente riscaldato.
Ogni scelta porta a dei valori di prestazione dell’edificio completamente diversi fra di loro.
Qualsiasi sia la scelta, il problema è quello di avere dei “supporti” tali da giustificare di fronte al cliente (e di fronte ad una non augurabile, ma possibile lite giudiziaria) l’indice di prestazione energetica indicato nel certificato.
Grazie a quanti mi leggono e a quelli che avranno la gentilezza di rispondere.
dopo aver letto centinaia di messaggi in questo forum (e avendo trovato soltanto qualche "indizio") vi scrivo per avere cortesemente dei chiarimenti relativamente ad una scelta che devo fare in merito alla redazione di un ACE di un edificio esistente nella regione Veneto. Più precisamente l’edificio in oggetto è un appartamento termoautonomo posto al secondo ed ultimo piano con sottotetto “ufficialmente” praticabile non abitabile con Hmedia m 1,40 (Hmax m 2,67 Hmin m 0,13). Come avrete intuito il sottotetto è riscaldato e a tutti gli effetti “abitabile” (i lavori di finitura sono stati eseguiti appena ottenuto il certificato di agibilità) e collegato al sottostante alloggio con un’ampia scala permanente.
Come tecnico incaricato della certificazione non mi sono posto problemi relativamente all’abuso edilizio e pertanto ho considerato il sottotetto come volume riscaldato e la copertura come superficie disperdente. Il problema è semmai nello stabilire la superficie utile dell’alloggio. Mi si presentano tre possibilità:
1) considero solo la superficie calpestabile dell’alloggio vero e proprio e non considero minimamente la superficie calpestabile del sottotetto in quanto ha un’altezza media troppo bassa mentre prendo in considerazione il suo volume in quanto riscaldato;
2) considero una quota del sottotetto riscaldato in quanto in parte effettivamente calpestabile, ma quale??? Considero la Su con Hmedia> m1,5? Considero Su con Hmedia> m 2,4? Oppure???
3) Considero l’intera superficie del sottotetto (anche quella con Hmedia< m 1,50 in quanto il volume del sottotetto è interamente riscaldato.
Ogni scelta porta a dei valori di prestazione dell’edificio completamente diversi fra di loro.
Qualsiasi sia la scelta, il problema è quello di avere dei “supporti” tali da giustificare di fronte al cliente (e di fronte ad una non augurabile, ma possibile lite giudiziaria) l’indice di prestazione energetica indicato nel certificato.
Grazie a quanti mi leggono e a quelli che avranno la gentilezza di rispondere.