UNI-TS 11300 e zonizzazione
Inviato: ven apr 03, 2009 09:18
Chiedo conferma dell'interpretazione che do al punto 7.2 riguardo la zonizzazione (parlo di categoria E3) in ambito di valutazione di progetto:
In linea generale ogni porzione di edificio, climatizzata ad una determinata temperatura con
identiche modalità di regolazione, costituisce una zona termica. Per esempio, le diverse
unità immobiliari servite da un unico generatore, aventi proprie caratteristiche di dispersione
ed esposizione, possono costituire altrettante zone termiche (vedere figura 4).
La zonizzazione non è richiesta se si verificano le seguenti condizioni:
a) le temperature interne di regolazione per il riscaldamento differiscono di non oltre 4 K;
b) gli ambienti non sono raffrescati o comunque le temperature interne di regolazione
per il raffrescamento differiscono di non oltre 4 K;
c) gli ambienti sono serviti dallo stesso impianto di riscaldamento;
d) se vi è un impianto di ventilazione meccanica, almeno l'80% dell'area climatizzata è
servita dallo stesso impianto di ventilazione con tassi di ventilazione nei diversi
ambienti che non differiscono di un fattore maggiore di 4.
È possibile che la zonizzazione relativa al riscaldamento differisca da quella relativa al
raffrescamento.
Se ho diverse zone tutte a tutt'aria, comprese tra 20°C e 24°C come setpoint di calcolo in riscaldamento, tra 24°C e 27°C come setpoint di calcolo per il raffrescamento, con ricambi d'aria compresi tra 5 e 20 volumi/ora, ai fini dei calcoli che si basano sulla UNI TS 11300-1 per il calcolo del fabbisogno energetico per il riscaldamento e le verifiche di legge, per me sono un unica zona, caratterizzata da una temperatura interna costante pari a 20°C in inverno (8.1.1) e 26°C in estate (8.1.2).
La portata di rinnovo come la calcolo? Stante quanto detto sopra, mi trovo in difficoltà con il punto 12.1.1 che riguarda la ventilazione meccanica a doppio flusso: il valore di calcolo deve essere q ve = q ve,des × (1 - η ve).
Posto che:
- q ve,des è la portata di progetto che comprende ambienti con differenti valore nel range concesso;
-η ve è il fattore di efficienza del recuperatore, che è influenzato dal "peso" delle varie portate aspirate alle varie temperature nel range concesso
Se il corretto modo di procedere è calcolarsi manualmente il valore medio di ricambi d'aria sul totale delle zone accorpabili, è poco praticabile l'accorpamento delle zone accorpabili.
Per il fattore di recupero non + un dilemma perchè oltre una stima è difficle andare.
In linea generale ogni porzione di edificio, climatizzata ad una determinata temperatura con
identiche modalità di regolazione, costituisce una zona termica. Per esempio, le diverse
unità immobiliari servite da un unico generatore, aventi proprie caratteristiche di dispersione
ed esposizione, possono costituire altrettante zone termiche (vedere figura 4).
La zonizzazione non è richiesta se si verificano le seguenti condizioni:
a) le temperature interne di regolazione per il riscaldamento differiscono di non oltre 4 K;
b) gli ambienti non sono raffrescati o comunque le temperature interne di regolazione
per il raffrescamento differiscono di non oltre 4 K;
c) gli ambienti sono serviti dallo stesso impianto di riscaldamento;
d) se vi è un impianto di ventilazione meccanica, almeno l'80% dell'area climatizzata è
servita dallo stesso impianto di ventilazione con tassi di ventilazione nei diversi
ambienti che non differiscono di un fattore maggiore di 4.
È possibile che la zonizzazione relativa al riscaldamento differisca da quella relativa al
raffrescamento.
Se ho diverse zone tutte a tutt'aria, comprese tra 20°C e 24°C come setpoint di calcolo in riscaldamento, tra 24°C e 27°C come setpoint di calcolo per il raffrescamento, con ricambi d'aria compresi tra 5 e 20 volumi/ora, ai fini dei calcoli che si basano sulla UNI TS 11300-1 per il calcolo del fabbisogno energetico per il riscaldamento e le verifiche di legge, per me sono un unica zona, caratterizzata da una temperatura interna costante pari a 20°C in inverno (8.1.1) e 26°C in estate (8.1.2).
La portata di rinnovo come la calcolo? Stante quanto detto sopra, mi trovo in difficoltà con il punto 12.1.1 che riguarda la ventilazione meccanica a doppio flusso: il valore di calcolo deve essere q ve = q ve,des × (1 - η ve).
Posto che:
- q ve,des è la portata di progetto che comprende ambienti con differenti valore nel range concesso;
-η ve è il fattore di efficienza del recuperatore, che è influenzato dal "peso" delle varie portate aspirate alle varie temperature nel range concesso
Se il corretto modo di procedere è calcolarsi manualmente il valore medio di ricambi d'aria sul totale delle zone accorpabili, è poco praticabile l'accorpamento delle zone accorpabili.
Per il fattore di recupero non + un dilemma perchè oltre una stima è difficle andare.