Devo realizzare la ventilazione forzata per un poliambulatorio. se qualcuno ha già affrontato l'argomento delle strutture ospedaliere ed è più informato di me mi farebbe comodo qualche chiarimento:
- ai fini del risparmio energetico è possibile utilizzare dei recuperatori statici a flussi incrociati aria-aria?
- quando si dice che non è consentito ricircolo dell'aria cosa si intende esattamente? La mia interpretazione è che un'uta non può ricircolare aria se è a servizio di più ambienti contemporaneamente, ma che la può ricircolare se invece è a servizio di un solo ambiente.
- quando si parla di filtri ad alta efficienza questi vanno messi solo sull'aria esterna o anche sulle unità locali (es. ventilconvettori)?
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Condizionamento ospedali: dubbi
Moderatore: Edilclima
Re: Condizionamento ospedali: dubbi
hai dato un occhiata a questo decreto?
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 GENNAIO 1997: Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private
secondo me ricircolo non ne puoi fare proprio, immagina in un reparto di malattie infettive, se uno non se lo becca un virus con il ricircolo gli dai il colpo di grazia. Puoi sicuramente (anzi devi) utilizzare dei recuperatori di calore in modo però che l'aria in uscita non si misceli mai con quella in ingresso. In qualche intervento che ho fatto io negli ospedali gli impianti di recupero termico nelle UTA erano un sistema aria-acqua e poi acqua aria, nel senso che l'aria in uscita cedeva calore all'acqua attraverso uno scambiatore e l'acqua attraverso un altro scambiatore cedeva calore all'aria in ingresso (dove si scendeva sotto i 0°C c'era anche un po di antigelo)
però non sono espertissimo, sentiamo gli altri
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 14 GENNAIO 1997: Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private
secondo me ricircolo non ne puoi fare proprio, immagina in un reparto di malattie infettive, se uno non se lo becca un virus con il ricircolo gli dai il colpo di grazia. Puoi sicuramente (anzi devi) utilizzare dei recuperatori di calore in modo però che l'aria in uscita non si misceli mai con quella in ingresso. In qualche intervento che ho fatto io negli ospedali gli impianti di recupero termico nelle UTA erano un sistema aria-acqua e poi acqua aria, nel senso che l'aria in uscita cedeva calore all'acqua attraverso uno scambiatore e l'acqua attraverso un altro scambiatore cedeva calore all'aria in ingresso (dove si scendeva sotto i 0°C c'era anche un po di antigelo)
però non sono espertissimo, sentiamo gli altri