ACS e fattore di occupazione: quesito semplice

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

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Inge
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Iscritto il: ven dic 05, 2008 11:34

ACS e fattore di occupazione: quesito semplice

Messaggio da Inge »

Buon giorno e buon sabato;
sono alle prime armi come ingegnere e come utilizzatrice del software edilclima.
Per il calcolo del fabbisogno di ACS per un ristorante mi è sorto un dubbio:
Che percentuale posso indicare come fattore di occupazione? il ristorante prevede circa 60 coperti in tutto.
Consultando le norme CTI 03/3 non ho trovato un valore a cui fare riferimento. Esiste qualche tabella e/o norma che mi è sfuggita o questo dato è a mia discrezione.
Grazie
Silvia
GeMar
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Iscritto il: ven dic 21, 2007 10:04

Re: ACS e fattore di occupazione: quesito semplice

Messaggio da GeMar »

Per determinare il fabbisogno di acqua calda in edifici non ad uso abitazione si può far riferimento a vari testi, quali:
- Impianti Sanitari del Gallizio (è un testo classico)
- UNI 9182 con FA.1993 (c'è anche la versione 2008 che non conosco)
- UNI/TS 11300-2
- Raccomandazione CTI/SC6 per l'utilizzo della norma UNI 10348... (che non è il CTI-R03/3 e che dal quale viene citato nei flow charts da pag. 77).

Nei testi citati, dove viene fornito il fabbisogno in termini di quantità d'acqua calda giornaliera per ogni tipologia (alberghi, uffici, ecc), solo la CTI/SC6 per la 10348 tratta esplicitamente del fattore di occupazione (su cui scommetto si basa il sw edilclima). Però non dà alcuna indicazione di come calcolarlo, ammettendo che può variare giorno per giorno o che può essere mediato per ogni mese.

Ritengo quindi che sia discrezionale, in quanto dipenda molto dal tipo di ristorante (di lusso o normale, aperto di sera o tutta la giornata, ecc). Tieni presente che per la definizione del FdO conviene partire dal numero di portate complessive che il ristorante serve ogni giorno: infatti sono i piatti che devono essere lavati e non le persone!!!

Altra cosa importante da verificare nelle procedure del software è se contemplano la modalità di lavaggio: manuale o con lavastoviglie, o in alternativa in termini di temperatura di erogazione. Il tipo di lavaggio è importante in quanto l'energia termica richiesta dipende dalla differenza di temperatura tra l'acqua di erogazione e quella di ingresso: per lavaggio manuale l'acqua calda è fornita a circa 50 °C e per lavastoviglie invece a 75-90 °C, mentre la temperatura fredda di ingresso si assume sempre a 15 °C.

Ricordati di valutare anche l'eventuale acqua calda per i servizi igienici.
Ciao...
GeMar
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Iscritto il: ven dic 21, 2007 10:04

Re: ACS e fattore di occupazione: quesito semplice

Messaggio da GeMar »

GeMar ha scritto:Altra cosa importante da verificare nelle procedure del software è se contemplano la modalità di lavaggio: manuale o con lavastoviglie, o in alternativa in termini di temperatura di erogazione. Il tipo di lavaggio è importante in quanto l'energia termica richiesta dipende dalla differenza di temperatura tra l'acqua di erogazione e quella di ingresso: per lavaggio manuale l'acqua calda è fornita a circa 50 °C e per lavastoviglie invece a 75-90 °C, mentre la temperatura fredda di ingresso si assume sempre a 15 °C.
Ovviamente, nel caso di ACE valgono in ogni caso (!!!) i valori convenzionali: Temperatura di erogazione pari a 40 °C, temperatura di ingresso pari a 15 °C.
Nel caso invece di valutazione energetica di esercizio o di diagnosi energetica vale quanto detto prima.
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