Ho provveduto a dimensionare isolamenti adeguati,eliminando ponti termici ed installando impianti con caldaie a condensazione e sistemi di emissione a pannelli radianti .
Preso atto che con 10/12 cm di isolamento e infissi praticamente impermeabili un ricambio aria forzato è necessario ho provveduto a progettare impianti di ventilazione meccanica autonomi con recuperatori di calore
Ora mi capita che inserendo nel CENED gli assorbimenti elettrici di
1)Bruciatore caldaia dai 5 ai 30 W
2)Pompa primario 150 W se impianto centralizzato 30/40 W se autonomo
3)Pompa di spillamento pannelli radianti x appartamento 30 W di media
4)Recuperatore di calore 30 W
(NB tutti motori con inverter e assorbimenti calcolati nel punto di lavoro)
ottengo case energeticamente a basso consumo ma con rendimenti globali dal 50 al 70 % a seconda che siano impianti centralizzati o autonomi .
Analizzando le formule risulta che il recuperatore abbattento fortemente i cariche termici abbassa sensibilmente il QNH,r mentre gli assorbimenti elettrici fanno aumentare QEPH con il risultato che il rendimento globale risulta bassissimo.
A questo punto chiedo :

a)Devo verificare il rendimento globale confrontandolo con quello limite ?
b)Come posso ottenere case energeticamente valide quando normativamente un impianto di VMC non mi permette la verifica del rendimento globale e quindi per legge la casa non è a norma anche se magari in classe A ?
c)Nella relazione CENED mentre vi è la verifica dell' EPH non vi è il confronto del rendimento globale con quello limite , come mai ?
PS
Ormai disperato sono arrivato a redigere L10 con il CENED considerando ricambi aria invece che o,5 vol/h a 0,1 Vol/h ragionando come se vi fosse un recuperatore con 80/90% di rendimento lasciando impostato ventilazione naturale;così le cose funzionano e oggettivamente hanno + senso

A che rischi vado incontro ?
Grazie