mi trovo ad affrontare un caso un po' particolare.
ho una attività all'interrato con un corridoio scoperto che le dimensioni previste per essere definito spazio scoperto a cielo libero.
attraversato lo spazio a cielo libero, ci si immette su una rampa carrabile che consente di giungere al piano terra.
Le rampe sono coperte e in comune con le altre attività separate da quella oggetto di studio attraverso il predetto spazio a cielo libero.
dunque. io penso di poter trattare la "mia" attività senza preoccuparmi delle altre. tranne che per l'esodo.
Che tipo di criticità potrebbe generare il fatto che l'esodo, dopo lo spazio a cielo libero, mi fa andare sotto uno spazio coperto? secondo me nessuno.
la presenza delle altre attività separate dallo stesso spazio a cielo libero, determina una qualche interferenza di cui tener conto? (al netto dell'esodo, intendo)
attività interrata, separata da spazio scoperto
Moderatore: Edilclima
Re: attività interrata, separata da spazio scoperto
Valuta procedura di emergenza condivisa tra le varie attività, visto che hanno percorso d’esodo in comune.
Vedi S.4.5.13.
Poi devi verificare le distanze di separazione rispetto alle altre attività se hai qf>600Mj, altrimenti, a patto che lo sia, ti basta lo spazio scoperto di cui parli.
Vedi S.4.5.13.
Poi devi verificare le distanze di separazione rispetto alle altre attività se hai qf>600Mj, altrimenti, a patto che lo sia, ti basta lo spazio scoperto di cui parli.
Re: attività interrata, separata da spazio scoperto
dunque. qf è < di 600 Mj/mqgmc01 ha scritto: mar apr 15, 2025 22:02 Valuta procedura di emergenza condivisa tra le varie attività, visto che hanno percorso d’esodo in comune.
Vedi S.4.5.13.
Poi devi verificare le distanze di separazione rispetto alle altre attività se hai qf>600Mj, altrimenti, a patto che lo sia, ti basta lo spazio scoperto di cui parli.
la presenza dello spazio scoperto tra le attività e tra la "mia" attività e le rampe, dovrebbe rendere queste ultime a prova di fumo (S.3.5.3 lettera d)
Quindi mi sembra soddisfatta la prescrizione di S.4.5.13 punto 2 (Se un’attività civile condivide vie d’esodo con altre attività di qualsiasi tipologia, anche afferenti a diversi responsabili d’attività, dette vie d’esodo devono essere a prova di fumo, in assenza di specifici accorgimenti gestionali, di pianificazione d’emergenza e procedura d’allarme condivise).