Parere di conformità 2005

[annanna]

Buongiorno.
Già in passato è stato affrontato l'argomento svariate volte, nello specifico non ho però trovato ciò che cercavo.
Come da oggetto, ho un parere di conformità del 2005, devo preparare la SCIA.
Sono presenti le DICO di tutti gli impianti, senza schemi, ma tant'è.
Mi sono un attimo bloccata sulla redazione del CERT.REI.
Dando per scontato che tale documentazione sia corretta, in quanto versione attuale della "certificazione a firma di professionista abilitato ai sensi del punto 1 dell'allegato al DM 4.5.98, relativamente alla resistenza al fuoco delle strutture portanti e di separazione" che viene richiesta, posso davvero utilizzare la circolare 91/61 per certificare le tramezze con h>4m e le travi in acciaio?
Naturalmente, tali norme vengono richiamate nella relazione tecnica approvata dal comando 20 anni fa. La porzione di fabbricato oggetto del parere di conformità venne realizzata negli anni successivi, tra la fine del 2005 e il 2006, solo che mai fu inviata la DIA del tempo.

In sintesi: posso elaborare la documentazione attualmente richiesta (SCIA, CERT.REI, Dich.prod) sulla base di un progetto vecchio 20 anni, tenendo a riferimento la sola normativa allora vigente, tanto per gli impianti, quanto per strutture e materiale da costruzione?

Nota: mi sono già confrontata con il comando. Il parere di conformità rimane valido in quanto l'attività, turistico-ricettiva, gode ancora del doppio binario e quindi la normativa presa a riferimento nella relazione è ancora in vigore.

Ringrazio chi riuscirà a darmi supporto.

[boba74]

Secondo me se la CERT-REI la vai a fare oggi non puoi utilizzare la circolare 91, diverso se tu avessi già una CERT-REI firmata e timbrata da un tecnico antincendio all'epoca, e tu la andassi a presentare oggi (assieme alle DICO dell'epoca).
Girando il discorso: metti caso che hai un progetto di 20 anni fa ma per assurdo gli impianti li vai a completare oggi, secondo me le DICO di oggi dovranno rispettare le norme di oggi, non quelle di 20 anni fa. Per CERT-REI e DICH-PROD dovrebbe valere lo stesso.
Anche se magari potrebbe essere più un caso analogo alla DI-RI (cioè qualcosa realizzato all'epoca ma mai certificato e che vai a certificare ora, e quindi utilizzi le norme dell'epoca).....
Non saprei cosa dire, aspetta altri pareri...

[Terminus]

Questione complicata, perchè da un lato c'è la punta della legge che consentirebbe di fare riferimento alle norme vigenti all'epoca del parere preventivo (quello che normalmente accade in altri ambiti come quello edilizio), dall'altro lato c'è la regola dell'arte e la nostra consapevolezza che negli ultimi 20 anni la PI ha subito un'evoluzione epocale e quello che prima era ammissibile, anche per limitata conoscenza del normatore, oggi non lo è più e se deve essere accettabile continuare ad esercire un'attività autorizzata anni fa senza pretendere adeguamenti, diverso è certificare oggi con norme che sappiamo essere ormai troppo lontane dallo stato dell'arte.

[ing.caruso]

Rinnovo le perplessità dei colleghi che hanno risposto. Fra l'altro un paio di anni fa sollevai un questione praticamente simile parlandone proprio con Terminus stesso circa il riqualificare REI degli elementi strutturali di una vecchia autorimessa progettata e mandata in SCIA con il DM dell'86 (ovviamente fatta scadere dai precedenti amministratori). Il dubbio era sul riutilizzo della famosa circolare del '61.
Parlandone poi anche con i comandi di riferimento, perchè avevo accennato anche a loro lo stesso problema e loro non avevano alcun CERT-REI in mano negli atti precedenti, siamo stati entrambi d'accordo che riesumare quella vecchia circolare (lasciva e carente su tantissimi aspetti) con gli strumenti che abbiamo oggi è verosimilmente discutibile.
Quando si rimette mano ad un vecchio edificio o attività credo che degli adeguamenti (vernici intumescenti, lastre e controsoffitti REI, etc...) siano doverosi.
Nello specifico certificare tabellarmente tramezzi con H > 4 m, senza che vi siano dei rompitratta orizzontali o nodi di rinforzo rischia di non tener conto di quelli che sono gli effetti di pressoflessione del secondo ordine, soprattutto in caso di incendio.
Magari con un analitico riesci a cavartela ugualmente se il rapporto altezza/spessore è comunque contenuto. Vale la pena tentare prima questo approccio, o un'analisi con dei protettivi se i costi non sono eccessivi, prima di ricorrere a quelle circolari.

[buge]

mah...il Comando mi pare d'accordo e la indicazioni legislative lo permettono.
Oltretutto se fosse un'attività di tipo C qualcuno la deve analizzare e fare il sopralluogo ...io mi sentirei di scegliere la strada più semplice.
Per gli impianti farei dei controlli approfonditi, prove, manutenzioni straordinarie, raccolta di certificazioni e progetti per le modifiche intervenute nel tempo, ecc.
Se poi in fase di controllo documentale 8se qualcuno lo fa...) i VVF non sono d'accordo ti rigetteranno la Scia.
Ovvio che invece rifacendo una valutazione progetto nuova stai al sicuro, magari però devi riqualificare strutture o altro.
Siamo certamente "border line".

[Terminus]

Mah, dipende anche da che tipo di attività dobbiamo autorizzare.
Nello specifico una struttura alberghiera, quindi con tutti i rischi che ne conseguono per la sicurezza degli occupanti e dei soccorritori.
Impianti: il progetto c'è ? La DICO senza il progetto non vale nulla (figuriamoci poi se sono stati fatti interventi postumi/posticci), tanto vale redigere oggi una DIRI con tutti i crismi.
L'impianto elettrico è cosa assai delicata in questi ambienti (i cavi di che tipo sono per esempio ?).
Strutture: attenzione alle strutture in acciaio, specialmente se a vista e non protette in alcun modo (ma anche se protette con intonaci/vernici occorrerebbe verificarne le condizioni)

[annanna]

Vi ringrazio.
Personalmente, per le strutture, stavo procedendo con il DM 16/02/2007, salvo trovarmi nelle peste con tramezzi e travi in acciaio (a vista, non protette tra l’altro). Provo a procedere con l’analitico, che comunque avrei utilizzato a supporto anche se avessi utilizzato la circolare 91, giusto per essere più tranquilla. Il problema sarà se non mi risultano verificate le tramezze, ed è il motivo della mia domanda iniziale. Faccio comunque presente che l’ agibilità risale al 2006, mi pare, è di fondo stata solo una mancanza del collega precedentemente incaricato non procedere con dia, visto che la struttura era conforme ai criteri allora vigenti. Adesso la situazione è senza dubbio più complicata.
Ciò che non ho detto è che il parere di conformità riguarda solo una parte dello stabile, ampliato proprio 20 anni fa. La struttura godeva di un CPI, che per le ragioni di cui sopra non è stato più rinnovato. Per la parte esistente, che non è stata interessata da alcuna modifica, mantengo la validità delle certificazioni già depositate.
Per gli impianti, nelle dico, complete di relazione sui materiali utilizzati, i progetti sono citati, ma non fisicamente presenti e non reperibili. Questo infatti non lo avevo categorizzato come problema. Faccio una prova di pressione e portata dell’impianto idrico antincendio, faccio fare una prova su impianto di rivelazione, ma non reputavo necessaria una diri per l’elettrico.
Per quanto riguarda la possibilità di ripresentare una valutazione progetto, abbiamo convenuto con il funzionario che non avrebbe alcun senso. Essendo la norma ancora vigente, come già detto grazie al doppio binario, si ritroverebbero tra le mani una relazione e degli elaborati fotocopia di quelli già in loro possesso. Volevo solo cercare un confronto con voi se, grazie alle vostre esperienze pregresse, ci fosse una “scappatoia” dal far adeguare una struttura che 20 anni fa sarebbe stata invece a posto

[annanna]

Mi rispondo da sola, ma cercando nelle vecchie discussioni ho trovato la soluzione, che spero possa essere di aiuto ad altri in condizioni analoghe.
Art. 5, comma 3 del DM 16/02/2007: "Nelle costruzioni il cui progetto è stato approvato dal competente Comando provinciale dei vigili del
fuoco, ai sensi dell’art. 2 del decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, in data antecedente
all’entrata in vigore del presente decreto, è consentito l’impiego di prodotti ed elementi costruttivi aventi
caratteristiche di resistenza al fuoco determinate sulla base della previgente normativa, ferme restando le limitazioni di
cui al precedente comma 1."
Perciò, almeno per i CERT.REI, con in mano un parere di conformità antecedente l'entrata in vigore del DM 16 febbraio 2007, è utilizzabile la circolare 91/61