Rispondendo ad un altro post mi sono accorto che, rivedendo progetti e soprattutto prezzi e computi di anni passati, il conto di incremento sia sui parametri medi che su singoli prezzi civetta non è assolutamente comparabile con l'inflazione (anche se in questi mesi l'ISTAT sta dicendo alla signora marchesa che un tocchettino di palazzo sta bruciando in effetti...

Infatti ho valutato due aspetti fondamentali:
1) dopo l'entrata dell'Euro per almeno 1/2 anni non si sono visti aumenti smodati ma dopo, a circa 6 mesi dalla cessata attività della doppia colonna prezzi in Euro e prezzo in Lire, tutti i costi dei materiali e della mano d'opera sono cresciuti e di molto (ho visto che rispetto al 2003 oggi il costo =materiale + mano d'opera dei canali in lamiera zincata è quasi raddoppiato ovvero da 3.500 £ a 3,5 € e lo stesso vale per tubo in acciaio nero SS e tubo in acciaio zincato SS)
2) il computo finale di un'opera ha sforato tutti i parametri che avevo in Lire anche mettendo aumenti annui del 5/7%
Sul costo delle materie prime ho la sensazione, quasi una certezza, che molti ci hanno marciato e ci marciano tutt'ora (soprattutto petrolio -> trasporti e plastica ma anche rame, ferro e acciaio).
Altra cosa che però giustifica i costi maggiori delle opere è che rispetto a computi di 5 anni fa si è molto più rigorosi, si computano tutti i materiali con le minuterie, con le targhette, gli sfoghi, la vernice antiruggine ed i tappini a muro per i radiatori
Per cui riflettendo sono certo che l'aumento effettivo negli ultimi 5 anni (chiamiamola inflazione se volete) sull'impiantistica meccanica possa essere valutata su un 10% annuo e non il 2/3% che spara l'ISTAT.
Penso solo al fatto che una volta (2003) tutte le offerte di materiali contemplavano mediamente il 2% quale onere per trasporto mentre oggi si ha dal 3 (minimo) al 5% (non sempre massimo) sul costo del materiale acquistato.
Vorrei capire se è una mia fissazione, una mia idea o se anche voi condividete il tutto con evertuali riflessioni in merito.