Teoria sul funzionamento impianto a pavimento

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

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vash183
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Iscritto il: mer feb 08, 2023 10:23

Teoria sul funzionamento impianto a pavimento

Messaggio da vash183 »

Buongiorno a tutti,
ho una casa che si sviluppa su 3 piani con impianto a pavimento.
Scrivo per capire il principio di funzionamento che dovrebbe avere un'impianto per una casa come la mia.
Attualmente l'impianto lavora in questo modo.
ogni piano ha la possibilità di essere comandato da un termostato di piano che apre le valvole sui collettori di piano.C'è un'unica pompa sull'impianto che fa da circolatore a circuito chiuso per tutti e tre i piani e gira continuamente. a monte del circolatore c'è una valvola comandata da una centralina che lavora su sonda esterna e curva climatica che carica l'acqua calda dalla caldaia per raggiungere la temperatura desiderata.
Ora per "regolare" la temperatura lascio tutto aperto e lavoro su impianto più o meno "bilanciato" con il tutto gestito dalla centralina.
A livello di confort sono in una situazione decente. Ma a mio avviso l'impianto non sta lavorando correttamente.
Ora si è rotto lo scambiatore primario della caldaia, e visto che ha 12 anni mi è stato consigliato di sostituirla.
con l'occasione volevo metteremano all'impianto.
Quindi senza entrare troppo nel dettaglio del mio impianto, qual'è il principio di funzionamento di un impianto a pavimento su 3 piani e con quali elementi?
boba74
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Re: Teoria sul funzionamento impianto a pavimento

Messaggio da boba74 »

Per come sono abituato agli impianti a pavimento che vedo e progetto io, solitamente la regolazione è gestita stanza per stanza, con termostati ambiente che aprono e chiudono le rispettive testine elettriche che comandano le serpentine della rispettiva stanza. In questo modo anzichè avere un termostato di piano (che regola l'intero collettore di quel piano), hai termostati ambiente singoli che regolano il singolo ambiente, e che chiudono e aprono indipendentemente uno dall'altro.
Nel tuo caso diventerebbe un po' invasivo dover installare n termostati in ambiente e n testine elettriche sul collettore, specie se non hai già canaline elettriche sufficienti e adeguate, non so fino a che punto ne valga la pena.

Ma parlando di teoria degli impianti a pavimento, qui si apre un mondo, perchè data la grande inerzia termica del pavimento, una regolazione di questo tipo è di fatto intermittente, e quando in ambiente si raggiunge la temperatura impostata dal termostato, il circuito del pavimento si chiude, e quindi ti ritrovi ad avere il pavimento freddo e viene meno l'effetto "radiante", dato che la temperatura dell'aria è già a set point.
Quando magari invece la cosa veramente ideale sarebbe fare in modo che la temperatura di set point non venga mai raggiunta, in modo che il pavimento rimanga caldo per più tempo senza spegnersi mai del tutto.
Solo per fare un esempio: a casa mia dove ho questa regolazione con termostati stanza x stanza, da quando l'anno scorso ho fatto il cappotto (riducendo drasticamente le dispersioni della casa), di fatto l'impianto a pavimento è quasi sempre spento: funzionano solo i radiatori dei bagni, che sono a bassa temperatura e non si chiudono mai (per non interrompere la circolazione dell'acqua). In tutte le altre stanze io ho 22°C fissi, con i termostati dell'impianto a pavimento perennemente spenti (dato che sono puntati a 20-21°C), probabilmente i circuiti dell'impianto a pavimento si apriranno una volta ogni 2-3 giorni per un paio d'ore al massimo, giusto il tempo per riportare la T sopra il set point e spegnere di nuovo i termostati. Ora, questo tipo di funzionamento non credo sia "ideale", nel senso che io tutto sommato in casa sto bene perchè l'aria è calda, ma non godo quasi mai dell'effetto radiante del pavimento. Del resto, se avessi il pavimento sempre acceso raggiungerei temperature tropicali. Si dovrebbe quindi agire più che sulle temperature interne, sulla portata dell'acqua nel pavimento: tarandola ad hoc in modo da non avere un riscaldamento dell'ambiente troppo veloce, in modo da lasciar circolare l'acqua nel pavimento per più tempo possibile.
arkanoid
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Iscritto il: ven ago 31, 2007 08:51

Re: Teoria sul funzionamento impianto a pavimento

Messaggio da arkanoid »

Se sei in quella situazione il problema è che stai mandando acqua troppo calda.
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vash183
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Iscritto il: mer feb 08, 2023 10:23

Re: Teoria sul funzionamento impianto a pavimento

Messaggio da vash183 »

Buongiorno allego un piccolo schema a grandi linee dell'impianto di casa mia.
in pratica l'impiano è diviso in due parti una ad "alta temperatura" per gli scaldasalviette comandato da un termostato a se, che però non viene mai usata. ed una a bassa temperatura per il riscaldamento a pavimento.La parte a bassa temperatura è comandata da una centralina lovato con sonda esterna, che comanda la pompasempre accesa) e la valvola che carica l'acua calda dalla caldaia. Ogni piano è comandato da un termostato di piano che apre e chiude le testine.
Originariamente l'impianto prevedeva delle linee sempre aperte e alcune comandate dai termostati. soluzione pessima e poco funzionale.
Attualmente non sto sfruttando i termostati, e regolo tutto dalla centralina lovato e cerco di bilanciare i piani usando i flussostati e le valvole manuali di apertura e chiusura delle mandate di piano. Soluzione a livello di confort decente dove però si pecca di regolazione della temperatura che non è immediata e richiede tante prove.
Quindi tornando al discorso principale.
Una teorica sequenza di funzionamento con i termostati potrebbe essere:
1)Il termostato scatta
2)si aprono le valvole di piano
3)la caldaia si accende
4)si apre la valvola di carico dell'impianto
5)parte il circolatore dell'impianto.
6)termostato arriva a temperatura
7)spegne la caldaia,chiude la valvola di carico dell'impianto si ferma il circolatore e chiude le valvole di piano.

può essere corretto in linea teorica?

Certo che utilizzando questo metodo si perde il tepore costante del pavimento.
Sennò in alternativa tenendo tutto aperto e facendo circolare l'acqua constantemente potrebbe essere la caldaia in autonomia a comandare il tutto?

Eventualmente si potrebbe pensare di bypassare la valvola di carico dell'impianto aggiuntiva e lasciar fare tutto alla caldaia.
Penso sia stata pensata per far produrre acqua ad 80 gradi alla caldaia per la parte ad alta temperatura, e miscelarla successivamente. ma se non volessi sfruttare la parte ad alta temperatura mi sa che diventa superflua e potrebbe rimanere sempre aperta.

Per rispondere anche a boba74.
Volendo potrei mettere i termostati in ogni stanza da notte perchè sono state predisposte come collegamenti.

Vi ringrazio perchè anche leggendo i vostri commenti riesco a fare nuovi ragionamenti e a capire cosa voglio ottenere a raggiungere il confort desiderato.
Oggi vengono due termoidraulici a fare dei sopraluoghi magari trovo dei nuovi spunti.
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