vinz75 ha scritto: gio apr 28, 2022 16:05
Il cambio di destinazione d'uso, che è ammesso, è una delle poche se non l'unica eccezione per cui ai fini dei requisiti oggettivi, conta lo stato finale.
ADE ci dice che la cosa importante è che ci sia una pratica di cambio di destinazione d'uso e che al termine dei lavori tale cambio di destinazione burocraticamente reso ufficiale.
Il problema che sollevi riguarda in effetti tutte le pratiche con cambio di destinazione, per le quali sia fatto un sal intermedio.
ENEA a mia domanda, ma non solo, dice di configurare lo stato finale nel portale, quindi destinazione d'udo finale o anche numero unità finale (in caso di accorpamento o frazionamento).
Ritengo che si debba indicare una classe ipotetica, magari sentendo un esperto di catasto che possa fare una previsione realistica.
Andrebbe verificato che poi si possa modificare la classe catastale.
NB in questi casi è importante essere sicuri di non finire in una delle casistiche escluse dal SB110...
Beh, certamente la categoria catastale è un campo "modificabile" nel SAL finale, quindi inserire anche nel SAL intermedio una categoria catatale "di progetto", magati ipotizzata, salvo correggerla nel sal finale, ci sta.
Non mi torna invece la risposta relativa al "numero" di UI, perchè il numero che si inserisce nella pagina iniziale della pratica ENEA, oltre a non essere modificabile, viene utilizzato come base per calcolare i massimali, quindi mi sembra strano che ti facciano inserire il numero di UI "finali" dato che i massimali sono calcolati sul numero iniziale: ok nel caso di accorpamento, ma se ci sono frazionamenti si andrebbe a moltiplicare gli importi ammessi in modo indebito....
Inoltre, altro dubbio, se nel marasma dei cambi d'uso abbiamo anche modifiche interne. ad esempio stanze che prima appartenevano a una UI, ma che passano ad altre, fermo restando di non modificare il numero di UI, in che modo vanno suddivisi gli interventi trainati? Per esempio gli infissi: in che UI va inserito quel determinato infisso che prima stava nell'unità A e a seguito del riaccatastamento finisce in B?
Faccio un esempio:
Potrei avere inizialmente un'unità X da 200 m2 con 19 finestre, e una unità Y composta da una sola stanza con una sola finestra, che alla fine verranno riaccatastate diventando unità W e Z entrambe abitative, ciascuna da 100m2 e con 10 finestre a testa: Il massimale di 54.540€ ad unità per gli infissi va valutato sulla configurazione di partenza (in cui X sforerebbe di brutto) o in quella di arrivo (in cui sia W che Z potrebbero starci dentro)?
