Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
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Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
La descrizione della attività riguarda complessi edilizi a uso terziario e/o industriale........con promiscuità strutturale e/o sistemi delle vie d'uscita e/o impiantistica con presenza di persone superiore a 300 unità, superfice complessiva superiore a 5000 mq ( fino e oltre 6000 mq), indipendentemente dal numero di attività e delle relativa diversa titolarità. La descrizione individua chiaramente gli elementi, quali vincoli che legano i diversi aspetti di prevenzione e sicurezza antiuncendio della attività rendendola un unicum.Tal impostazione è stata condivisa ed approvata dal Comando VV.F.
In un complesso individuato come n. 69.3.C con superficie oltre i 1500 mq in cui sono chiaramente evidenti le promiscuità sopra descritte e presenza superiore a 300 unità, è presente tra le altre una attività n. 69.2.B (con tipologia merci diversa) che vuole scorporare la propria attivià ai fini VV.F. per una propria agibilità di prevenzione incendi autonoma da quella dal resto del complesso. Ho espresso il mio parere negativo a tale soluzione, salvo che non vengano meno le promiscuità citate, con idonei interventi di separazione/mitigazione accettabili,tali e dimostrabili senza pregiudizio per la sicurezza delle persone.
Chiedo se qualche collega ha affrontato situazioni consimili e con quale esito in particolare da parte dei VV.F.
In un complesso individuato come n. 69.3.C con superficie oltre i 1500 mq in cui sono chiaramente evidenti le promiscuità sopra descritte e presenza superiore a 300 unità, è presente tra le altre una attività n. 69.2.B (con tipologia merci diversa) che vuole scorporare la propria attivià ai fini VV.F. per una propria agibilità di prevenzione incendi autonoma da quella dal resto del complesso. Ho espresso il mio parere negativo a tale soluzione, salvo che non vengano meno le promiscuità citate, con idonei interventi di separazione/mitigazione accettabili,tali e dimostrabili senza pregiudizio per la sicurezza delle persone.
Chiedo se qualche collega ha affrontato situazioni consimili e con quale esito in particolare da parte dei VV.F.
Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Salve, qualche tempo fa sono stato chiamato per un caso simile su un complesso di 8000mq.Tale lavoro poi si è arenato.Adriano-Enrico ha scritto: gio apr 07, 2022 17:27 La descrizione della attività riguarda complessi edilizi a uso terziario e/o industriale........con promiscuità strutturale e/o sistemi delle vie d'uscita e/o impiantistica con presenza di persone superiore a 300 unità, superfice complessiva superiore a 5000 mq ( fino e oltre 6000 mq), indipendentemente dal numero di attività e delle relativa diversa titolarità. La descrizione individua chiaramente gli elementi, quali vincoli che legano i diversi aspetti di prevenzione e sicurezza antiuncendio della attività rendendola un unicum.Tal impostazione è stata condivisa ed approvata dal Comando VV.F.
In un complesso individuato come n. 69.3.C con superficie oltre i 1500 mq in cui sono chiaramente evidenti le promiscuità sopra descritte e presenza superiore a 300 unità, è presente tra le altre una attività n. 69.2.B (con tipologia merci diversa) che vuole scorporare la propria attivià ai fini VV.F. per una propria agibilità di prevenzione incendi autonoma da quella dal resto del complesso. Ho espresso il mio parere negativo a tale soluzione, salvo che non vengano meno le promiscuità citate, con idonei interventi di separazione/mitigazione accettabili,tali e dimostrabili senza pregiudizio per la sicurezza delle persone.
Chiedo se qualche collega ha affrontato situazioni consimili e con quale esito in particolare da parte dei VV.F.
In sostanza all'interno di questo fabbricato avevo varie tipologie di attività ( da quella di esposizione a quella di lavorazioni meccaniche, negozi sportivi etc..). Dal mio punto di vista ogni singola attività, se soggetta, dovrà adeguarsi ai fini VV.F. Poi, una volta che ogni attività, se soggetta, avrà il proprio certificato allora si potrà procedere alla realizzazione dell'attività 73. Praticamente nell'attività 73 non si andrà ad analizzare ogni singola attività bensì si andrà ad analizzare tutto lo stabile verificando eventuali ''conflitti'' tra le varie attività ( per.es . Vie di fuga ed affollamento su spazi comuni, impiantistica antincendio a protezione del fabbricato, affollamenti previsti etc..)..
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Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Da quanto scrivi, anche tu ritieni che sostanzialmente le attività soggette comprese nel complesso, debbono prima di tutto essere rispondenti alle rispettive norme di prevezione incendi (vie d'esodo indipendenti e/o coordinate -compartimetazioni - EFC - impianti di sicurezza attiva almeno sezionati) e con tale premessa possono ottenere l'agibilità dai VVF. In presenza delle promiscuità prima segnalete, resto del parere che non possano essere individuate attività autonome con propria agibilità dai VV.F.
Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Si esattamente. Ogni singola attività analizzata per la sua strada. Alla fine tutte le attività analizzate assieme.Adriano-Enrico ha scritto: ven apr 08, 2022 10:04 Da quanto scrivi, anche tu ritieni che sostanzialmente le attività soggette comprese nel complesso, debbono prima di tutto essere rispondenti alle rispettive norme di prevezione incendi (vie d'esodo indipendenti e/o coordinate -compartimetazioni - EFC - impianti di sicurezza attiva almeno sezionati) e con tale premessa possono ottenere l'agibilità dai VVF. In presenza delle promiscuità prima segnalete, resto del parere che non possano essere individuate attività autonome con propria agibilità dai VV.F.
Le criticità dell'attività 73 possono nascere principalmente sulla gestione dell'esodo ma non solo. Per esempio basti immaginare due attività adiacenti A e B che riversano singolarmente, in caso di emergenza, i flussi degli occupanti in esse contenute. Come faccio a sapere quanti occupanti ha l'attività A e l'attività B.? La via d'esodo comune è sufficientemente dimensionata? etc...
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Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Io dovrò occuparmene a breve, e terrò una linea forse diversa. Dentro la singola attività non entro. Certificata la resistenza delle strutture, calcolate le capacità di deflusso, imporrò affollamenti e classi dei compartimenti delle varie attività presenti. Impiantisticamente progetti e Dico impianti parti comuni, sulle private ognuno per sé.
Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Buongiorno a tutti ragazzi,
Ho avuto l'incarico di procedere per l'attività cui citavo prima e volevo capire poi come vi eravate mossi.
Per caso avete avuto modo di riprendere il lavoro?weareblind ha scritto: ven apr 08, 2022 18:22 Io dovrò occuparmene a breve, e terrò una linea forse diversa. Dentro la singola attività non entro. Certificata la resistenza delle strutture, calcolate le capacità di deflusso, imporrò affollamenti e classi dei compartimenti delle varie attività presenti. Impiantisticamente progetti e Dico impianti parti comuni, sulle private ognuno per sé.
Ho avuto l'incarico di procedere per l'attività cui citavo prima e volevo capire poi come vi eravate mossi.
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Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Ciao, vedo che son pratiche lentissime... io farò come ho scritto, ma non ho ancora chiuso perché della rete idranti non sanno nulla.
C'è, ma potrebbero essere stata portata dalla cicogna.
C'è, ma potrebbero essere stata portata dalla cicogna.
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Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Riscontro alla nota di "weareblind"
Per l'attività 73 a suo tempo descritta, ho verificato tutti i vari parametri comuni richiesti dalla norma (resitenza a fuoco - compartimentazioni- vie d'esodo - impianti idrico/antincendio esterni/interni - impianti elettrici generali compreso impianto di terra e protezione dalle scariche atmosferiche) ho predispostao il progetto per la richiesta della valutazione ai VV.F. allegando per ogni singola attività, a firma del titolare della stessa o della Impresa costruttrice che l'attività prevista al momento non era compresa nel DPR n. 151/2011 con indicato la tipologia di utilizzo presunta, le compartimentazioni, le dotazioni antincendio previste (estintori e naspi).
Prima della SCIA, una azienda ha previsto la realizzazione di una attività commerciale soggetta al DPR n. 151/2022 e perr quella è stato predisposto uno specifico progetto ottenendo la valutazione dai VVF
Sono state poi depositate la SCIA per l'attivitrà 73 e separatamnente per l'attivita 69.2.B. Per tutte le altre attività commerciali- artigianali - ecc, non soggette a VV.F., una dichiarazione a firma del titolare con richiamo aila precedente dichiarazione (tipologia attività - superfici - dipendenti - depositi - ecc) non soggette a controllo VVF.
E' evidente che l'assenza di documentazione per l'impianto idrico/antincendio non è facilmente superabile, ma credo sia applicabile la procedura "diri" con
le ovvie difficolta.
Saluti
Per l'attività 73 a suo tempo descritta, ho verificato tutti i vari parametri comuni richiesti dalla norma (resitenza a fuoco - compartimentazioni- vie d'esodo - impianti idrico/antincendio esterni/interni - impianti elettrici generali compreso impianto di terra e protezione dalle scariche atmosferiche) ho predispostao il progetto per la richiesta della valutazione ai VV.F. allegando per ogni singola attività, a firma del titolare della stessa o della Impresa costruttrice che l'attività prevista al momento non era compresa nel DPR n. 151/2011 con indicato la tipologia di utilizzo presunta, le compartimentazioni, le dotazioni antincendio previste (estintori e naspi).
Prima della SCIA, una azienda ha previsto la realizzazione di una attività commerciale soggetta al DPR n. 151/2022 e perr quella è stato predisposto uno specifico progetto ottenendo la valutazione dai VVF
Sono state poi depositate la SCIA per l'attivitrà 73 e separatamnente per l'attivita 69.2.B. Per tutte le altre attività commerciali- artigianali - ecc, non soggette a VV.F., una dichiarazione a firma del titolare con richiamo aila precedente dichiarazione (tipologia attività - superfici - dipendenti - depositi - ecc) non soggette a controllo VVF.
E' evidente che l'assenza di documentazione per l'impianto idrico/antincendio non è facilmente superabile, ma credo sia applicabile la procedura "diri" con
le ovvie difficolta.
Saluti
- weareblind
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Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Concordo. Così sto facendo infatti.
Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Buongiorno a tutti,
mi riallaccio a quanto detto sopra. Ho trovato una circolare n° 4756 del 09.04.2013 la quale cita :
'' nel caso in cui nell'edificio o complesso edilizio siano presenti attività incluse nell'allegato I e soggette ,pertanto, ai relativi adempimenti, ma separate dal resto del edificio..... le stesse non saranno considerate ai fini del computo dei parametri fissati per il punto 73...''
Quindi, se ho capito bene, nel caso in cui nel mio ''complesso edilizio'' ho attività soggette ''collegate fisicamente'' ma con strutture R/EI ed ognuna di esse con propri impianti tecnologici le stesse non le considero nel calcolo di assoggettabilità.
Volevo capire se ho intrapreso bene la circolare..
Dovrò andare a confrontarmi con un funzionario di zona e chiedevo un vs. confronto.
Allego link circolare:
https://www.vigilfuoco.it/sites/default ... A_4756.pdf
mi riallaccio a quanto detto sopra. Ho trovato una circolare n° 4756 del 09.04.2013 la quale cita :
'' nel caso in cui nell'edificio o complesso edilizio siano presenti attività incluse nell'allegato I e soggette ,pertanto, ai relativi adempimenti, ma separate dal resto del edificio..... le stesse non saranno considerate ai fini del computo dei parametri fissati per il punto 73...''
Quindi, se ho capito bene, nel caso in cui nel mio ''complesso edilizio'' ho attività soggette ''collegate fisicamente'' ma con strutture R/EI ed ognuna di esse con propri impianti tecnologici le stesse non le considero nel calcolo di assoggettabilità.
Volevo capire se ho intrapreso bene la circolare..
Dovrò andare a confrontarmi con un funzionario di zona e chiedevo un vs. confronto.
Allego link circolare:
https://www.vigilfuoco.it/sites/default ... A_4756.pdf
Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Io ne ho parlato recentemente con un funzionario del mio Comando, il quale mi conferma quanto scritto nella Circolare. Le attività soggette, già dotate di CPI, sono escluse dal calcolo di superficie ed affollamento ai fini dell'attività 73.
Re: Attività n. 73 del DPR 151/2011- Applicazione del concetto di promiscuità
Perfetto allora ho intrapreso bene il concetto. Proverò a sentire pure io che cosa mi dicono.Chicco78 ha scritto: ven nov 22, 2024 11:05 Io ne ho parlato recentemente con un funzionario del mio Comando, il quale mi conferma quanto scritto nella Circolare. Le attività soggette, già dotate di CPI, sono escluse dal calcolo di superficie ed affollamento ai fini dell'attività 73.
Grazie