APE con zona riscaldata e zona non riscaldata senza separazione
Inviato: gio mar 03, 2022 23:28
Edificio unifamiliare autonomo (ex capannone artigianale trasformato in abitazione, tipo loft) su due piani: seminterrato e rialzato di uguale pianta rettangolare. Il rialzato è una abitazione monovano riscaldata con impianto radiante a pavimento, il seminterrato è un deposito non abitato (ed è effettivamente utilizzato come un grande ripostiglio) e non climatizzato. Dal piano rialzato si accede al seminterrato per mezzo di una scala interna che passa attraverso un ampia apertura del solaio interpiano senza nessun elemento di chiusura tipo porta o botola o altro . Per l’APE ho considerato un edificio contenente un'unica zona riscaldata ossia il piano rialzato. Come da dlgs 192/2005, allegato A, punto 50 “superficie utile è la superficie netta calpestabile dei volumi interessati dalla climatizzazione ove l’altezza sia non minore di 1,50 m e delle proiezioni sul piano orizzontale delle rampe relative ad ogni piano nel caso di scale interne comprese nell’unità immobiliare, tale superficie è utilizzata per la determinazione degli specifici indici di prestazione energetica” ho considerato come superficie utile della zona riscaldata tutta la superficie in pianta (pavimento calpestabile + apertura del vano scala). Il pavimento calpestabile del piano rialzato disperde verso l’esterno attraverso il deposito non climatizzato e per il calcolo delle dispersioni ho considerato la superficie calpestabile del pavimento (non quella utile) e la sua trasmittanza e il btr,U del prospetto 7 della UNI-TS 11300-1. Per quanto riguarda la apertura nel solaio interpiano vedrei tre possibilità:
1-non calcolare dispersioni poiché sulla apertura non c’è nessun componente né opaco né trasparente che separa le due zone e perciò non si sa che trasmittanza considerare;
2- considerare che sulla apertura vi sia il pavimento calpestabile o un altro componente fittizio mi sembra poco corretto;
3- ancor meno corretto mi sembra considerare il piano seminterrato come zona riscaldata.
Tenendo anche conto del fatto che il riscaldamento a pavimento non produce movimenti convettivi dell’aria Io opterei per la prima possibilità e Voi ?
Capisco che è un caso anomalo, o borderline come dice qualcuno, ma è reale.
Grazie per vs. commenti e suggerimenti.
1-non calcolare dispersioni poiché sulla apertura non c’è nessun componente né opaco né trasparente che separa le due zone e perciò non si sa che trasmittanza considerare;
2- considerare che sulla apertura vi sia il pavimento calpestabile o un altro componente fittizio mi sembra poco corretto;
3- ancor meno corretto mi sembra considerare il piano seminterrato come zona riscaldata.
Tenendo anche conto del fatto che il riscaldamento a pavimento non produce movimenti convettivi dell’aria Io opterei per la prima possibilità e Voi ?
Capisco che è un caso anomalo, o borderline come dice qualcuno, ma è reale.
Grazie per vs. commenti e suggerimenti.