Io ragiono in modo pragmatico....
Anche se l'APE ha una durata naturale di 10 anni, in realtà l'APE valido "ti serve" solo al momento in cui fai una compravendita o un contratto di affitto, ossia in pochi e sporadici istanti su un tempo di 10 anni.
Metti il caso che viene fatto l'APE a scopo compravendita o affitto o dopo lavori, ecc... e che l'anno dopo il proprietario si dimentica di fare la prova fumi alla caldaia... oppure (caso più tipico) già quando l'APE viene fatto l'edificio non è in regola con le manutenzioni, che succede?
Secondo me un bel NULLA: nel senso che non è che appena "scade" il bollino blu arriva un funzionario a bussare alla tua porta dicendoti che l'APE non è più valido, e non verrà neppure il 2 gennaio dell'anno successivo l'emissione o dell'anno in corso (data della presunta scadenza forzata dell'APE).
E se io dopo un altro anno "mi ricordo" di far fare nuovamente la prova fumi regolarizzando la mia posizione, allora l'APE "riprende validità"? Beh, certo che sì, dato che nessun atto ufficiale me lo ha effettivamente annullato, quindi se mi rimetto in regola con l'impianto nessuno potrà mai venirmi a dire che il mio APE era scaduto, o che è rimasto scaduto per un certo lasso di tempo.
Quindi se dopo un anno vado a rivendere l'appartamento o a rinnovare il contratto di affitto, mi ritroverò un APE magicamente valido e potrò usarlo come se nulla fosse fino alla naturale scadenza dei 10 anni.
Allora uno potrebbe dire: beh, ma se quando vai a rifare il contratto di affitto non sei in regola con la prova fumi? Qui casca l'asino, perchè tu DEVI essere in regola per legge con la prova fumi.
Quindi non è una questione di validità dell'APE, ma di regolarità delle manutenzioni periodiche.
A mio avviso (sempre detto), questa della scadenza anticipata dell'APE il 31 dicembre dell'anno successivo è una "c***ta pazzesca", un tentativo fuori luogo di ricordare alle persone di fare regolarmente le manutenzioni, molto probabilmente dovuto all'incapacità dello stato di eseguire gli accertamenti direttamente.
Dico fuori luogo perchè se anche mi scade l'APE non c'è una "sanzione" che mi viene applicata se l'APE è scaduto, è come avere il passaporto scaduto: non devi rinnovarlo per forza a meno che non ti serva per andare all'estero, e qui è lo stesso.
L'APE allegato alla compravendita o al contratto d'affitto deve essere valido in quel momento, ma potrebbe scadere benissimo il giorno dopo e se anche ti dicono: guarda che se ti scade lo devi rinnovare, se non lo fai non succede nulla di nulla, lo rifarai quando rivendi la casa o devi affittarla di nuovo.
E questo vale per la naturale scadenza, figuriamoci per una scadenza "fittizia" che è comprovata solo dalla mancanza di manutenzione: chi lo sa che non stai facendo manutenzione? L'unico che potrebbe (e dovrebbe) saperlo è l'ente incaricato dei controlli sugli impianti, che al limite ti sanzionerà per non aver fatto la manutenzione, ma non certo perchè hai l'APE scaduto.
Insomma, questo APE rischia di essere un entità "quantistica" che è contemporaneamente scaduto e non scaduto... come il gatto di Shroedinger...
Morale della storia: che scadenza metto quando faccio un APE in cui magari non c'è libretto o i controlli non sono in regola?
Risposta: 10 anni.
Perchè io sono il certificatore, non "il controllore" degli impianti, allo stesso modo in cui non sono responsabile della presenza di eventuali abusi edilizi o catastali che io dovessi rilevare in sede di sopralluogo.
Inoltre, sussite un altro problemuccio: se come data di scadenza ci metto 31 dicembre 2020 (o 2021) e domani il proprietario fa la prova dei fumi la data indicata a quel punto sarebbe erronea....