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RAP in ristrutturazioni parziali

Inviato: mer feb 27, 2019 14:28
da Faber
Sono a conoscenza del fatto che l'approccio corretto e logico nel caso di una ristrutturazione è quello del "dove intervieni porti a norma".
Tuttavia, ci sono dei casi che secondo me sfuggono sia alla possibilità di intervento sia a un effettivo controllo.
Ad esempio, se ristrutturo completamente un appartamento al primo piano e ho dei solai su travi in legno e spessori intrinsecamente ridotti, non è detto che io possa effettivamente ottenere il minimo necessario di isolamento ai rumori aerei e di calpestio, dato che non ho alcuna possibilità di intervenire al piano inferiore.
Questo è tanto più vero nel caso di ponti acustici non immediatamente visibili: mi è capitato il caso di un cassonetto per avvolgibili annegato nella muratura di facciata, non visibile e non identificabile dal solaio del piano superiore, su cui comunque non potevo intervenire, ma che creava un perfetto ponte acustico.
Oppure nel caso di nuovi bagni che utilizzano le condotte di scarico esistenti del palazzo: non c'è modo di intervenire e ottenere un risultato in linea con i limiti del DPCM...

Come vi comportate in questi casi?
E se gli inquilini del piano di sotto (o di fianco) non vi fanno entrare per le prove, come vi comportate in fase di certificazione?

Re: RAP in ristrutturazioni parziali

Inviato: mar mar 19, 2019 14:23
da Gius83
Concordo nella tua impostazione ossia verificare solo quello che "tocchi", tra l'altro è la medesima data dal Ministero. Tuttavia se non è possibile raggiungere il requisito acustico minimo a causa di "fattori esterni" (non puoi intervenire sul solaio, ecc. ecc.) a mio avviso è sufficiente dimostrare in valutazione previsionale che quanto da te previsto comporti un effettivo miglioramento delle condizioni ante-operam. In fase di certificazione (credo tu intenda il collaudo con prove in opera) penso che non si possa costringere il vicino a farci entrare in casa.