Problemi indotti da involucro non coibentato

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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GOIBAF
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Iscritto il: mer gen 13, 2016 19:07

Problemi indotti da involucro non coibentato

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Problemi indotti da involucro non coibentato

Un edificio così concepito (quelli costruiti negli anni 50, 60, ....sono tutti così) ignora le dispersioni termiche e le problematiche conseguenti.
La disattenzione perfino aumenta e la situazione peggiora; dagli anni 60 in poi infatti crescono come funghi flotte di edifici, che presentano la novità di aperture a parete (al posto delle classiche finestre) e piani pilotis.
Anche le strutture vengono progettate e realizzate ignorando che il nostro Paese é a grande valenza sismica (una normativa tecnica adeguata viene imposta nel 2008!).

Solo di recente scopriamo che il Pianeta é soggetto a problemi energetici e d'inquinamento rilevanti e nasce così la direttiva 27/2012/UE ed a pioggia il Dlg.s 102/14 e la conseguente norma UNI 10200, che perseguono soprattutto gli obbiettivi di: risparmio energetico e conseguente riduzione dell'inquinamento atmosferico.
Se si brucia meno energia (nelle case, nei trasporti,nelle industrie ...), consegue forse in automatico un rallentamento dei processi ormai in atto, ma insufficienti ad arrestarlo.

Tornando alle case, una soluzione incisiva é quella perseguita dallo stato, offrendo agevolazioni ad interventi curativi del problema (tipologie energetiche da fonti rinnovabili, coibentazioni,.....), che tutti noi conosciamo.
Qui nasce il primo guasto: offrire non basta, bisognerebbe piuttosto imporre che gli interventi siano in carico ai condominii (sia pure con le note agevolazioni), con priorità inderogabile per quelli sui confini dell'edificio (involucro).
Se il guscio si rende impermeabile (o quasi) alle condizioni climatiche esterne, si utilizza al meglio la propria dote energetica sia a livello Condominio che a livello di singolo Condomino, oltre che ai livelli Paese e Pianeta.

Si assiste invece nelle città a ristrutturazione di interi edifici (sfruttando le agevolazioni connesse), mentre con gli stessi costi si otterrebbe una ristrutturazione che mettesse però a fuoco l'obbligo di una riqualificazione energetica.

Si favorisce (agevolazione 50%) invece lo spendere soldi (di tutti i condomini) per decisioni di ristrutturazioni di facciata (prese a maggioranza), mentre si costringono (vedi UNI 10200) i condomini delle unità abitative di frontiera (chiaramente in minoranza) a pagare in proprio gli interventi di coibentazione su parti oltre tutto dell'involucro dell'edificio (parte comune), come unica alternativa al freddo in casa.

Il Pianeta ed il rallentamento del suo degrado sembra dover pesare solo su i detti condomini.
Di fatto sono loro che pagano i risparmi che dovessero arrivare dall'applicazione della UNI 10200 (nella versione attuale).
Da tecnico, a chi esasperato mi confida i suoi problemi di isolamento (anche in assemblea) a causa di una norma iniqua, gli do ragione, anche se poi finché la legge da applicare é quella in oggetto, io quella devo applicare.

Ne parlo con voi perché la sensibilità del tecnico é certamente necessaria, ma può essere sufficiente a sensibilizzare, come gruppo e non come semplice individuo, chi di dovere può rivedere e porre rimedio alla situazione paradossale.
In altra sede avevo affermato che i "periferici", senza che per loro volontà sia cambiato alcunché nelle loro case, (a suo tempo il progettista ha dimensionato il sitema tenedo in conto ubicazione/esposizione/cosistenza dell'unità rispetto all'edificio), si ritrovano nei gravi disagi di cui sopra.

Non so come fare perché non sono pratico di queste comunicazioni, ma voi che siete molto bravi potreste dare il vostro contributo disinteressato per far si che Enti CTI ..UNI,..), Ordini professionali, Aziende del settore (Management di Edilclima, .....), siano coinvolti per azioni concrete.

Saluti a tutti - - - GOIBAF
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