La realtà supera la fantasia… del normatore.
Inviato: gio giu 12, 2014 10:27
Un ristorante è così composto:
Due sale, ognuna con la sua pompa di calore del tipo ad espansione diretta. Una delle due sale ha anche una stufa a pellet.
Le due sale sono separate da un disimpegno, accatastato nelle parti comuni, in quanto è l’ingresso da cui si accede alla scala che porta agli appartamenti soprastanti (praticamente gli inquilini sopra quando entrano/escono da casa incrociano i clienti del ristorante e i camerieri che servono ai tavoli…).
Ogni sala ha locali attigui quali spogliatoi, wc, ripostigli, e poi c’è la cucina. Il tutto separato da tramezze e porte (quindi non “collegato in modo permanente ai locali riscaldati”), privo del sottosistema di emissione, e maggiore del 10% del volume complessivo (a proposito, secondo voi la norma si riferisce al volume netto o lordo?).
In sostanza, applicando alla lettera la procedura io dovrei: non considerare i locali accessori (dal punto di vista normativo “non riscaldati”) e fare due APE, uno per ciascuna sala, in quanto ognuna ha il suo impianto. Sempre che sia corretto considerare due pompe di calore ad espansione diretta come due impianti: ho mandato una e-mail all’assistenza cened, e mi hanno risposto citando il manuale dove dice che se hai “presenza di più impianti termici all’interno del medesimo subalterno” devi fare più ACE. E grazie, il manuale lo conosco, il problema è l’applicazione ai casi reali. Allora per assurdo se ho un capannone con 3 Robur cosa faccio, lo smembro in 3 pezzi?
E infine, la stufa a pellet dove la metto??? Ops… sparita.
Due sale, ognuna con la sua pompa di calore del tipo ad espansione diretta. Una delle due sale ha anche una stufa a pellet.
Le due sale sono separate da un disimpegno, accatastato nelle parti comuni, in quanto è l’ingresso da cui si accede alla scala che porta agli appartamenti soprastanti (praticamente gli inquilini sopra quando entrano/escono da casa incrociano i clienti del ristorante e i camerieri che servono ai tavoli…).
Ogni sala ha locali attigui quali spogliatoi, wc, ripostigli, e poi c’è la cucina. Il tutto separato da tramezze e porte (quindi non “collegato in modo permanente ai locali riscaldati”), privo del sottosistema di emissione, e maggiore del 10% del volume complessivo (a proposito, secondo voi la norma si riferisce al volume netto o lordo?).
In sostanza, applicando alla lettera la procedura io dovrei: non considerare i locali accessori (dal punto di vista normativo “non riscaldati”) e fare due APE, uno per ciascuna sala, in quanto ognuna ha il suo impianto. Sempre che sia corretto considerare due pompe di calore ad espansione diretta come due impianti: ho mandato una e-mail all’assistenza cened, e mi hanno risposto citando il manuale dove dice che se hai “presenza di più impianti termici all’interno del medesimo subalterno” devi fare più ACE. E grazie, il manuale lo conosco, il problema è l’applicazione ai casi reali. Allora per assurdo se ho un capannone con 3 Robur cosa faccio, lo smembro in 3 pezzi?
E infine, la stufa a pellet dove la metto??? Ops… sparita.