Buongiorno a tutti,
nella riqualifica di una centrale termica da 200 kW, vado ad ampliare un'apertura di aerazione esistente (finestra con superficie maggiore di 3000 cmq) rimuovendo l'architrave della finestra ed ampliarla fino al soffitto, con l'intento di avere un'areazione a filo soffitto. Non ci sono conseguenze dal punto di vista statico. Si tratta di una scuola (sicuramente affollamento inferiore a 0.40 pers/mq)
Leggevo in altri post che potrei lasciare la mia finestra intatta (già da 3000 cmq) e realizzare una carotatura a filo soffitto da 100 cmq: così avrei garantito l'impossibilità di formazione di sacche di gas.
Oggettivamente è ragionevole ma non trovo evidenza normativa di questa soluzione nemmeno nella Circ P 1275/4134 del 30/11/2000.
Cosa ne pensate voi?
Filo soffitto Centrale Termica
Moderatore: Edilclima
Re: Filo soffitto Centrale Termica
4.2.3
Ho trovato commentati che dicono:
Per quanto riguarda tutti gli altri impianti, la norma prescrive che le aperture di aerazione dei relativi locali siano realizzate nella parte alta della parete esterna, e ciò ai fini di evitare la formazione di sacche di gas.
Con tale formulazione, la nuova normativa - sopperendo ad una lacuna della Circolare n. 68/69, la quale, parlando di aerazione in termini generici, determinava incongruenze nella scelta ubicativa delle relative aperture - ha inteso richiamare l'attenzione che, ai fini del conseguimento di un efficace ricambio d' aria, le aperture devono essere realizzate nella parte più alta possibile della parete esterna, compatibilmente con la presenza di strutture portanti emergenti.
Fatti salvi, pertanto, i casi in cui le aperture d'aerazione debbono essere necessariamente realizzate a filo soffitto, si ritiene che, in presenza di travi, la prescrizione normativa sia ugualmente soddisfatta con la collocazione delle aperture di aerazione nell'immediata zona sottotrave e, comunque, mai al di sotto della metà superiore della parete.
Ho trovato commentati che dicono:
Per quanto riguarda tutti gli altri impianti, la norma prescrive che le aperture di aerazione dei relativi locali siano realizzate nella parte alta della parete esterna, e ciò ai fini di evitare la formazione di sacche di gas.
Con tale formulazione, la nuova normativa - sopperendo ad una lacuna della Circolare n. 68/69, la quale, parlando di aerazione in termini generici, determinava incongruenze nella scelta ubicativa delle relative aperture - ha inteso richiamare l'attenzione che, ai fini del conseguimento di un efficace ricambio d' aria, le aperture devono essere realizzate nella parte più alta possibile della parete esterna, compatibilmente con la presenza di strutture portanti emergenti.
Fatti salvi, pertanto, i casi in cui le aperture d'aerazione debbono essere necessariamente realizzate a filo soffitto, si ritiene che, in presenza di travi, la prescrizione normativa sia ugualmente soddisfatta con la collocazione delle aperture di aerazione nell'immediata zona sottotrave e, comunque, mai al di sotto della metà superiore della parete.
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché !
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Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché !