Collegamento Caldaia- PdC

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

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kasto89
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Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da kasto89 »

Buongiorno a tutti, vorrei integrare una grossa PdC con una caldaia a condensazione, in modo che quest'ultima fornisca la potenza necessaria per fare fronte ai picchi invernali.
La pompa di calore gestisce una portata di 13000 l/h, nel caso peggiore (-10 esterni) riuscirebbe a portare l'acqua a circa 42 gradi, gli altri 6 per il mio set di 48° deve fornirli la caldaia.
Il problema è che lo scambiatore della caldaia non è in grado di lavorare correttamente con tutta la portata, quindi vorrei prelevare parte della portata (circa 3000 l/h) per portarla a 65° e tornare a mixare le 2 portate per ottenere i 48. (i conti per ora sono approssimativi). Volevo sapere come effettuare il collegamento (senza l'utilizzo di un bollitore).
Avevo pensato ad una diramazione dal tubo principale (proveniente dalla Pdc) e, dopo la caldaia, una miscelatrice termostatica (ma non ne esistono di sufficientemente grosse).
possibile non vi sia una soluzione semplice?

grazie e saluti a tutti
luca70
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da luca70 »

Potresti fare una tubazione di diametro maggiorato con funzione di separatore idraulico di lunghezza almeno 100 cm, al quale colleghi alle estremità le tubazioni provenienti dalla caldaia: nel senso del flusso prima il ritorno alla caldaia e poi la mandata.
Utilizzando una caldaia con una buona regolazione del bruciatore puoi lasciarla sempre inserita per avere una temperatura di ucita costante indipendentemente dalla temperatura esterna.
Installando una valvola termostatica a due vie sul ritorno caldaia e sonda sulla mandata della pompa di calore puoi gestire il quantitativo d'acqua che entra in caldaia che avrà la pompa interna, per essere riscaldata. La caldaia la imposti con temperatura di mandata richiesta per il tuo impianto (48°C). Attento a bilanciare le portate, perchè la pompa di calore non spinga nel ritorno della caldaia e che questa abbia la sua circolazione minima, se necessaria.
Diversamente potresti utilizzare uno scambiatore a piastre, mantenendo i circuiti separati, usando una caldaia a temperatura maggiore del set point e valvola di regolazione.
Luca
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NoNickName
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da NoNickName »

Metti la caldaia in parallelo alla pdc, ognuno con la sua pompa. Non serve miscelare, perchè quando la temperatura di ritorno raggiunge il setpoint, la pdc si spegne. Attenzione: il setpoint della caldaia è più alto, quindi la caldaia tenderà a sostituire la pdc, perchè mano a mano che l'acqua si scalda, la pdc parzializza.
Ti troveresti ad avere la pdc spenta e la caldaia accesa.
Quindi l'azione della caldaia deve essere coordinata al grado di carico della pdc, e non solo alla temperatura dell'aria esterna.
Non solo: ma se la caldaia ha setpoint 65°C, con un impianto che si aspetta l'acqua a 48°C, quando la temperatura dell'aria è -10.1°C, l'acqua sarà scaldata fino a 65°C anzichè fino a 48°C.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
kasto89
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da kasto89 »

Grazie delle risposte, sono state molto utili.
Relativamente alla proposta di Luca riguardo lo scambiatore a piastre ci avevo già pensato, e mi sembra la soluzione migliore per lasciare separati i circuiti, però dovrei avere un controllo sulla temperatura dopo lo scambiatore del mio flusso principale che va a regolare la caldaia e non so troppo bene come attuarlo.

relativamente alla risposta di NoNickName non esiste possibilità di madare acqua a 65 in quanto la caldaia gestisce solo 3000 l/h mentre la portata totale è di circa 13000. la pompa di calore è in funzione incredibilmente fino a -15 (conti economici alla mano)

grazie e saluti
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da NoNickName »

kasto89 ha scritto: non esiste possibilità di madare acqua a 65 in quanto la caldaia gestisce solo 3000 l/h
kasto89 ha scritto: vorrei prelevare parte della portata (circa 3000 l/h) per portarla a 65°
Mi sembra che non hai le idee chiare.
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kasto89
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da kasto89 »

probabilmente non mi sono spiegato bene, la potenza di picco richiesta è di circa 80 kw, alle quali condizioni la pompa di calore riesce a darmene circa 45. la mia caldaia non è dimensionata per fornire tutta la potenza, ma solo quella mancante in queste condizioni (quindi 40 kw circa). Lo scambiatore di questa caldaia è fatto per elaborare una portata da 2000 a 3500 l/h circa; quindi immaginavo di far gestire 3000 l/h alla caldaia, e, per riportare l'intera portata a 48 gradi devo avere il set di questa caldaia a 65 circa.
Fin qui non ci sarebbero problemi a fare il circuito. Ora bisogna però capire cosa succede ai carichi parziali, in modo tale che in caldaia passi sempre la portata che mi faccia avere il 48 gradi dopo la miscelazione
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da NoNickName »

Io ho capito perfettamente e ti ho risposto, anche sui carichi parziali.
Fatto come prevedi di farlo, non funzionerà per i motivi che ho esposto sopra.
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kasto89
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da kasto89 »

Come può arrivare acqua ai terminali a 65 gradi se quei 3000 a 65 gradi vanno a miscelare con 11000 a più bassa temperatura? Comunque è ovvio che la caldaia per funzionare legge la temperatura in uscita dalla pdc, se è già sufficiente la portata non passa per la caldaia
Ugo
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da Ugo »

Dalla tubazione principale stacchi una derivazione idonea a far passare i 3000 nella caldaia, questi scaldati a 65 rientrano nella condotta e rinforzano la temperatura quanto basta a mantenerla a 48 °C. La pompa sarà sempre quella della PDC.
Schema (non so come inserirlo):
condotta pdc con pompa per 13000 lt - si divide in due rami di cui uno porta 10000 ed uno 3000
il ramo da 3000 viene diviso ancora in due (stessa portata potenziale) di cui uno passa in caldaia ed uno no - gli stessi si ricongiungono con applicaizone di una valvola motorizzata in modo da miscelare ed ottenere una temperatura variabile che si riunisce a valle con i 10000 - i 3000 quindi hanno temperatura variabile che va da quella della PDC (as esempio di 42 gradi in condizioni di disagio, fino a 65 °C forniti dalla caldaia. La valvola miscelatrice è gestita da una sonda che rileva la temperatura a valle del ricongiungimento, tarata appunto a 48 °C.
Quando la PDC è autosufficiente e la temperatura a valle del sistema è di 48 °C , la derivazione dei 3000 passa tutta all'esterno della caldaia.
Quando la temperatura della pdc scende, la sonda rileva ad es. 44 e apre la miscelazione sul percorso dei 3000 e una parte li fa passare dalla caldaia (una parte proporzionale al DT tra il valore rilevato dalla sonda e il set point di 48°C.
Volevo mettere uno schema ma non so come fare. Chiaramente raccontare un circuito non è così immediato e facile intuizione.
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da NoNickName »

kasto89 ha scritto:Come può arrivare acqua ai terminali a 65 gradi se quei 3000 a 65 gradi vanno a miscelare con 11000 a più bassa temperatura? Comunque è ovvio che la caldaia per funzionare legge la temperatura in uscita dalla pdc, se è già sufficiente la portata non passa per la caldaia
E questo è il motivo per il quale io giro l'italia a sistemare casini con le pdc causate dai termotecnici.
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kasto89
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Re: Collegamento Caldaia- PdC

Messaggio da kasto89 »

Perfetto Ugo, bella idea, l'ultimo schema a cui avevo pensato prima di chiedere nel forum era molto simile, ma non mi era venuta in mente la brillante idea della motorizzata, speriamo che riuscirò a trovare i componenti adeguati.

Per quanto riguarda NoNick, mi dispiace che la discussione abbia preso questa piega, io avevo chiesto delle proposte perché sapevo che la mia idea era problematica, non mi serviva a molto essere contestato su un sistema che sono stato il primo a dire che non sarebbe stato funzionale. A parte questo, ho capito che tra le teorie dei termotecnici e il funzionamento reale ci passa un abisso, e questo è causa sempre di notevoli problemi, però è anche vero che non è sensato risolverli lavorando ancora nel vecchio modo e non sfruttare i sistemi odierni al meglio.
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