ACE edificio non riscaldato
ACE edificio non riscaldato
Ho una questione un po' particolare. Sto certificando un immobile inizio '900, non riscaldato (a parte due stufe pellet che come ampiamente discusso non considero come impianto termico). Detto questo, io certificherei tutti i locali che sono "abitati"/"abitabili, però il problema che mi si pone è questo: attualmente la casa non è usata se non come dimora di campagna, però abbiamo de facto un P interrato ed un P sottotetto parzialmente abitati, un PT e P1 abitati, mentre a livello catastale PT e P1 coincidono con lo stato de facto, mentre P interrato e sottotetto sono descritte come "cantine" e "soffitte", ne deduco (visto che il catasto è dell'anteguerra) che non sono considerati abitati/abitabili. Voi cosa certifichereste? solo PT e P1 o tutti i piani? Graaazie!
Re: ACE edificio non riscaldato
Ho provato anche a scrivere ai contatti della Regione, ma per curiosità voi come vi sareste comportati in questa situazione?
Re: ACE edificio non riscaldato
In merito alla destinazione d'uso dei piani interrato e sottotetto: se fai l'ACE perchè ci sarà un passaggio di proprietà, il catasto dovrà essere aggiornato e, ammesso che si possa e voglia modificare la destinazione d'uso di detti piani, nel redigere la certificazione occorrerà tenerne conto.
A latere aggiungo che, mio avviso, la definizione di impianto termico che risale al punto 14 del DLGS 192/2005 Allegato A (art. 2) non è più in vigore, perchè stata modifica dal D.M. 22/11/2012 (a pag. 5) ed ora è la seguente:
“18. impianto termico: impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale e/o climatizzazione estiva e/o produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unita' immobiliari ad uso residenziale e assimilate;
Per cui se posso considerare le stufe a pellets "impianto tecnologico", nei locali in cui ci sono le stufe a pellets l'impianto termico esiste.
A latere aggiungo che, mio avviso, la definizione di impianto termico che risale al punto 14 del DLGS 192/2005 Allegato A (art. 2) non è più in vigore, perchè stata modifica dal D.M. 22/11/2012 (a pag. 5) ed ora è la seguente:
“18. impianto termico: impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale e/o climatizzazione estiva e/o produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unita' immobiliari ad uso residenziale e assimilate;
Per cui se posso considerare le stufe a pellets "impianto tecnologico", nei locali in cui ci sono le stufe a pellets l'impianto termico esiste.
Re: ACE edificio non riscaldato
Premesso che l'ACE l'ho fatto da un po', vi riporto le indicazioni della Regione Piemonte:
"Nel caso di edifici privi di impianti certificherei solo le parti che attualmente (a Catasto) risultano a destinazione d'uso abitativa.
Se negli altri locali non è previsto il soggiorno di persone non vi sono condizioni di confort da garantire, quindi non si presume una condizione di calcolo di volume a temperatura controllata ecc ecc."
Sbrigativa e non condivisa da me in toto (notare il "confort"), così come la risposta di marcob. Riporto la mia personale opinione:
La definizione riportata (ultima modifica DM 22 nov 12, tra l'altro, a parte il discorso classe G, c'era davvero bisogno di nuove definizioni???) non è molto tecnica a mio avviso e comunque in contrasto con la normativa Regione Piemonte, per cui permane l'esclusione di stufe e compagnia bella. Per tale discorso, tra l'altro come consideri/considerate i rendimenti di distribuzione, emissione e regolazione per una stufa?
Altra questione quella relativa al discorso catastale (perchè uno dovrebbe rifare il catasto se vende? in ogni caso era un atto di successione tra fratelli), per cui non condivido nè l'una nè l'altra impostazione: nulla vieta di riscaldare potenzialmente sottotetti e cantine, che ho infatti incluso, mentre ho escluso, secondo una personalissima interpretazione della sterminata normativa di settore, il garage. A livello catastale, quasi illeggibile vista l'età dello stesso, piccolo è scritto cantina e soffitta.
"Nel caso di edifici privi di impianti certificherei solo le parti che attualmente (a Catasto) risultano a destinazione d'uso abitativa.
Se negli altri locali non è previsto il soggiorno di persone non vi sono condizioni di confort da garantire, quindi non si presume una condizione di calcolo di volume a temperatura controllata ecc ecc."
Sbrigativa e non condivisa da me in toto (notare il "confort"), così come la risposta di marcob. Riporto la mia personale opinione:
La definizione riportata (ultima modifica DM 22 nov 12, tra l'altro, a parte il discorso classe G, c'era davvero bisogno di nuove definizioni???) non è molto tecnica a mio avviso e comunque in contrasto con la normativa Regione Piemonte, per cui permane l'esclusione di stufe e compagnia bella. Per tale discorso, tra l'altro come consideri/considerate i rendimenti di distribuzione, emissione e regolazione per una stufa?
Altra questione quella relativa al discorso catastale (perchè uno dovrebbe rifare il catasto se vende? in ogni caso era un atto di successione tra fratelli), per cui non condivido nè l'una nè l'altra impostazione: nulla vieta di riscaldare potenzialmente sottotetti e cantine, che ho infatti incluso, mentre ho escluso, secondo una personalissima interpretazione della sterminata normativa di settore, il garage. A livello catastale, quasi illeggibile vista l'età dello stesso, piccolo è scritto cantina e soffitta.