Le responsabilità del Certificatore Energetico
Inviato: mar feb 19, 2013 11:20
Buongiorno, vi chiedo un parere in merito alla figura del Certificatore Energetico ed alle responsabilità che essa determina, mi scuso a priori per la prolissità e spero che qualcuno abbia la pazienza di andare fino in fondo....
Mi chiedo:
- Quali sono le reali fasi operative che il Certificatore è tenuto porre in atto?
Prendiamo l'esempio di un nuovo edificio: a monte abbiamo un progetto energetico, il calcolo della prestazione energetica effettuato dal progettista e l'attestato di qualificazione energetica, redatto in base alle certificazioni esistenti sui materiali (edilizi ed impiantistici) utilizzati nella costruzione, nonchè dei dati dimensionali dell'edificio come realizzato.
Subentra quindi il Certificatore Energetico, costui a vostro parere:
a) è tenuto a prendere semplicemente atto della documentazione, certificazioni dei materiali e dati dimensionali e ad eseguire di nuovo il calcolo in base a questi con il suo software (che può essere diverso da quello del progettista e dare un output diverso con gli stessi imput e , pur nei limiti del 10% di tolleranza, se a margine di due classi, dare una classe diversa rispetto a quella dell'attestato di qualificazione...)
b) è tenuto ad effettuare un sopralluogo dimensionale, tipologico e impiantistico a campione, dando per buono che ad esempio siano stati utilizzati per le pareti le tipologie effettivamente dichiarate nel progetto e gli spessori di isolante dichiarati?
c) è tenuto ad effettuare un sopralluogo a tappeto, dimensionale-tipologico-impiantistico, comprese le misure di trasmittanza su tutte le pareti ed infissi con termoflussimetro, nonchè ad effettuare una valutazione qualitativa dei ponti termici con termocamera ad infrarossi?
Me lo chiedo perchè cerco di capire quali sono gli scenari che possono delinearsi in sede di contestazione da parte dei proprietari riguardo le classi ed i valori di EP dichiarati nel certificato energetico, valore di EP che, in base al calcolo standard, dovrebbe rappresentare un limite superiore agli effettivi consumi.
E' ovvio che la responsabilità del certificatore aumentano al variare da a) a c) delle fasi operative a cui deve obbligatoriamente attenersi.
Personalmente penso che un certificatore dovrebbe seguire il percorso c): ma allora mi chiedo quanto dovrebbe costare all'utente il Certificato Energetico...non credo meno di 1000 euro per una media abitazione!...quale cliente è disposto a pagarli?
Inoltre, in tutti e tre i casi sopra delineati, cosa accade se, nel caso di un edificio nuovo, le presazioni energetiche calcolate da me certificatore differiscono da quelle dichiarate nella legge 10 e nell' AQE dal progettista...capite a cosa mi riferisco?
Vi ringrazio per l'attenzione e spero vivamente in qualche intervento chiarificatore
Saluti
Mi chiedo:
- Quali sono le reali fasi operative che il Certificatore è tenuto porre in atto?
Prendiamo l'esempio di un nuovo edificio: a monte abbiamo un progetto energetico, il calcolo della prestazione energetica effettuato dal progettista e l'attestato di qualificazione energetica, redatto in base alle certificazioni esistenti sui materiali (edilizi ed impiantistici) utilizzati nella costruzione, nonchè dei dati dimensionali dell'edificio come realizzato.
Subentra quindi il Certificatore Energetico, costui a vostro parere:
a) è tenuto a prendere semplicemente atto della documentazione, certificazioni dei materiali e dati dimensionali e ad eseguire di nuovo il calcolo in base a questi con il suo software (che può essere diverso da quello del progettista e dare un output diverso con gli stessi imput e , pur nei limiti del 10% di tolleranza, se a margine di due classi, dare una classe diversa rispetto a quella dell'attestato di qualificazione...)
b) è tenuto ad effettuare un sopralluogo dimensionale, tipologico e impiantistico a campione, dando per buono che ad esempio siano stati utilizzati per le pareti le tipologie effettivamente dichiarate nel progetto e gli spessori di isolante dichiarati?
c) è tenuto ad effettuare un sopralluogo a tappeto, dimensionale-tipologico-impiantistico, comprese le misure di trasmittanza su tutte le pareti ed infissi con termoflussimetro, nonchè ad effettuare una valutazione qualitativa dei ponti termici con termocamera ad infrarossi?
Me lo chiedo perchè cerco di capire quali sono gli scenari che possono delinearsi in sede di contestazione da parte dei proprietari riguardo le classi ed i valori di EP dichiarati nel certificato energetico, valore di EP che, in base al calcolo standard, dovrebbe rappresentare un limite superiore agli effettivi consumi.
E' ovvio che la responsabilità del certificatore aumentano al variare da a) a c) delle fasi operative a cui deve obbligatoriamente attenersi.
Personalmente penso che un certificatore dovrebbe seguire il percorso c): ma allora mi chiedo quanto dovrebbe costare all'utente il Certificato Energetico...non credo meno di 1000 euro per una media abitazione!...quale cliente è disposto a pagarli?
Inoltre, in tutti e tre i casi sopra delineati, cosa accade se, nel caso di un edificio nuovo, le presazioni energetiche calcolate da me certificatore differiscono da quelle dichiarate nella legge 10 e nell' AQE dal progettista...capite a cosa mi riferisco?
Vi ringrazio per l'attenzione e spero vivamente in qualche intervento chiarificatore
Saluti