Consiglio impianto gas industriale

[jugulo]

Ciao a tutti,
ho un dubbio filosofico.
In un capannone industriale devo alimentare tre utenze industriali con gas metano.
Posso fare in due modi :

1. Dalla cabina di decompressione decomprimo a 0,5 bar e poi con una linea diretta raggiungo le varie utenze.
2. Dalla cabina decomprimo a 1,5 bar fino a raggiungere il perimetro esterno del capannone. Poi li realizzo un unlteriore gruppo di decompressione con tre partenze diverse a 0,5 bar.

L'unica cosa che mi lascia perplesso è che nella seconda soluzione ho una tubazione di 5° specie.

Cosa ne pensate?

[Zannabianca]

Secondo me sono da valutare:
a) diametri delle tubazioni in gioco nelle due soluzioni
b) costi degli impianti di riduzione
c) pressioni necessarie alle utenze e ammesse all'interno dell'edificio

[jugulo]

Il problema è che le macchine all'interno del capannone richiedono una pressione minima di 0,5 bar ed il punto di consegna è a 200m. Quindi se la consegna è già a 5 bar è impossibile raggiungere la macchina con ancora 5 bar....

[SERGIARA]

1. Dalla cabina di decompressione decomprimo a 0,5 bar e poi con una linea diretta raggiungo le varie utenze.
2. Dalla cabina decomprimo a 1,5 bar fino a raggiungere il perimetro esterno del capannone. Poi li realizzo un unlteriore gruppo di decompressione con tre partenze diverse a 0,5 bar.

L'unica cosa che mi lascia perplesso è che nella seconda soluzione ho una tubazione di 5° specie.

Puoi benissimo portarti con la pressione di uscita dalla cabina, che mi sembra di capire sia 5 bar, fino all'esterno del fabbricato in vicinanza delle utenze, dove metterai il gruppo di riduzione a 0.5 bar per alimentare i bruciatori. Puoi leggere un mio precedente post sempre qui su argomento analogo.
saluti

[grifo68]

1. Dalla cabina di decompressione decomprimo a 0,5 bar e poi con una linea diretta raggiungo le varie utenze.
2. Dalla cabina decomprimo a 1,5 bar fino a raggiungere il perimetro esterno del capannone. Poi li realizzo un unlteriore gruppo di decompressione con tre partenze diverse a 0,5 bar.

L'unica cosa che mi lascia perplesso è che nella seconda soluzione ho una tubazione di 5° specie.

Puoi benissimo portarti con la pressione di uscita dalla cabina, che mi sembra di capire sia 5 bar, fino all'esterno del fabbricato in vicinanza delle utenze, dove metterai il gruppo di riduzione a 0.5 bar per alimentare i bruciatori. Puoi leggere un mio precedente post sempre qui su argomento analogo.
saluti

concordo... fai solo attenzione al fatto che se sei oltre i 0,5 bar non puoi avvicinarti a meno di 2 mt dal fabbricato nel caso utilizzassi pead non protetto o acciaio De> 48,3 mm (UNI 9860 punto 6.3), quindi in questo caso si potrebbe ridurre a più di 2 mt e poi partire con la tubazione in VI Specie

[jugulo]

Se all'interno della proprietà ho tubazioni con P superiore agli 0,5 bar, sono seggette a PED. Una bella grana....

[grifo68]

Se all'interno della proprietà ho tubazioni con P superiore agli 0,5 bar, sono seggette a PED. Una bella grana....

si nel caso in cui il DN sia superiore a 25 (i gas infiammabili sono del gruppo 1)... vedi questo interessante documento

http://www.ispesl.it/sitodts/linee_guid ... %20ped.pdf

[SERGIARA]

ci sarebbe anche questo:
http://db.formez.it/fontinor.nsf/839f90 ... te-ped.pdf

[SERGIARA]

Buon anno a tutti i reduci dalle fatiche natalizie.
Riprendo questo argomento perché sto trattando un impianto simile e mi è vento un dubbio.
Posto qui parte di un quesito un po' articolato proposto una settimana fa su un altro forum da cui ho ricevuto sinora risposte parziali, immagino, giustamente, a causa delle festività. Sto solo cercando delle risposte, spero che nessuno me ne voglia.

Impianto industriale, nuova linea gas metano DN 80 in derivazione da rete esistente con MOP = 3.0 bar.
Secondo DM 16/4/2008 (e quindi UNI 9034:2004) il materiale e lo spessore del tubo deve essere conforme a UNI EN 10208-1:2009 (supponiamo S pipe- 88.9 x 3.2 -L235GA).
Secondo il D.lgs 93/2000 (PED) Allegato I punto 7.5:
...un acciaio è considerato sufficientemente duttile se ...... l'energia di rottura a flessione per urto (resilienza), misurata in provetta ISO V é pari almeno a 27 J ad una temperatura al massimo pari a 20° C, ma non superiore alla temperatura minima di esercizio prevista.
La UNI 10208-1 non dà alcun valore della resilienza, quindi bisognerà passare ai tubi della UNI EN 10208-2:2009 che fornisce un valore della resilienza di 40 J a 0 °C (Tabelle 6 o 7).
Ho stimato la temperatura minima di esercizio:Tmin= -15 °C (Tratto dalla letteratura tecnica per impianti solari per la zona di Modena).
Domande:
1)- Esistono criteri per correlare (ammesso che sia possibile) la resilienza a 0 °C con quella a - 15° C?? ( i miei ricordi universitari son abbastanza sbiaditi).
2)-In casi simili, oltre ad utilizzare tubi API 5L Gr B, voi come vi regolate ?
3)-Ai fini PED, per i tubi senza saldatura, il documento di accompagnamento da richiedere al produttore dei tubi è il certificato di controllo "tipo 3.1" secondo UNI EN 10204:2005. Sapete dirmi quale documento di controllo è necessario per i tubi saldati in funzione della categoria, forse il Tipo 3.2 ??

Saluti

[SERGIARA]

Fermi tutti !!
Ho saputo oggi che la norma UNI EN 10208-2:2009 è stata ritirata e sostituita nel 2012, quindi per favore non considerate questo mio post, almeno le prime due domande. Ora mi informo sui nuovi sviluppi e poi farò sapere ,se ancora interessa qualcuno.
saluti