bozza del conto energia termico
Inviato: mar apr 17, 2012 20:32
leggibile qua: http://dailyenmoveme.com/sites/dailyenm ... -01-14.pdf
mie considerazioni:
cominciamo dalle buone notizie: gli incentivi sono accessibili sia agli enti pubblici che ai privati, e per i piccoli interventi vengono erogati in 5 anni (mentre per quelli più grandi in 10 anni come le attuali detrazioni).
gli interventi agevolati sono sostanzialmente gli stessi che godevano delle detrazioni (sia del 55% che del 20% per motori, inverter ed elettrodomestici), più le schermature solari e il solar cooling (che però deve sostituire un preesistente impianto di condizionamento).
per quanto mi riguarda le buone notizie finiscono qui, giacchè gli incentivi sono più bassi dell'attuale 55% sia come percentuali (che vanno dal 30 al 40) sia come soglie cumulative massime (salvo il caso dell'involucro che viene portato da 60 a 145mila euro).
inoltre non si tratta di un conto energia termico come si era sempre ipotizzato, ma di incentivi erogati sulla base di parametri teorici, indipendenti dall'effettiva produzione di energia termica (salvo che per le caldaie a biomassa e per le pompe di calore), quindi non c'è alcun effetto premiante per le tecnologie migliori.
è inoltre richiesta sempre la diagnosi energetica preliminare e la certificazione energetica post-intervento.
dovrebbe esserci un incentivo anche per la costruzione di immobili in classe A, che però ancora nella bozza non è stato dettagliato (manca il relativo allegato).
spicca inoltre gigantescamente l'assoluta assenza di incentivi per l'illuminazione.
anche per le pdc e per le caldaie a biomassa l'incentivo non è commisurato alla produzione reale, bensì ad un calcolo convenzionale dipendente dal COP nominale e dalla zona climatica, quindi non è un vero conto energia. particolarmente micragnoso l'incentivo per le biomasse (1 cent/kWh per 5 anni, sicchè una villa da 200 m2 con 100 kWh/m2/anno di consumo otterrà un incentivo di appena 1000 euro).
la formula di calcolo è la stessa (completamente errata) del DLGS 28/11, sicchè le pdc a gas ne risultano enormemente penalizzate, a tutto vantaggio degli scassoni cinesi aria/aria. inoltre le pdc sono incentivate soltanto per la sostituzione di caldaie.
infine, gli incentivi agli elettrodomestici sono garantiti solo ad apparecchi di classe A+++ così come quelli per i motori solo per modelli classe IE3 (che si giustificano solo in impieghi assai particolari, visti i costi).
ah, dimenticavo, c'è incompatibilità con i certificati bianchi e qualsiasi incentivo conto capitale, gli unici ammessi sono meccanismi in conto interessi come il fondo kyoto
come ultima considerazione, improbo il confronto con la facilità della detrazione 36%: la percentuale di incentivo garantita da questo decreto sta nell'intorno del 40%: NESSUNO per il 4% in più si sottoporrebbe agli oneri aggiuntivi di fare la diagnosi energetica prima e la certificazione energetica dopo, sono oneri che in un contesto residenziale pesano senz'altro di più di quella ridicola percentuale di differenza.
per molte figure professionali termotecniche, fino ad oggi sostenute nelle loro entrate dal 55%, si prefigura la stessa fine dei procacciatori del settore FV.
mie considerazioni:
cominciamo dalle buone notizie: gli incentivi sono accessibili sia agli enti pubblici che ai privati, e per i piccoli interventi vengono erogati in 5 anni (mentre per quelli più grandi in 10 anni come le attuali detrazioni).
gli interventi agevolati sono sostanzialmente gli stessi che godevano delle detrazioni (sia del 55% che del 20% per motori, inverter ed elettrodomestici), più le schermature solari e il solar cooling (che però deve sostituire un preesistente impianto di condizionamento).
per quanto mi riguarda le buone notizie finiscono qui, giacchè gli incentivi sono più bassi dell'attuale 55% sia come percentuali (che vanno dal 30 al 40) sia come soglie cumulative massime (salvo il caso dell'involucro che viene portato da 60 a 145mila euro).
inoltre non si tratta di un conto energia termico come si era sempre ipotizzato, ma di incentivi erogati sulla base di parametri teorici, indipendenti dall'effettiva produzione di energia termica (salvo che per le caldaie a biomassa e per le pompe di calore), quindi non c'è alcun effetto premiante per le tecnologie migliori.
è inoltre richiesta sempre la diagnosi energetica preliminare e la certificazione energetica post-intervento.
dovrebbe esserci un incentivo anche per la costruzione di immobili in classe A, che però ancora nella bozza non è stato dettagliato (manca il relativo allegato).
spicca inoltre gigantescamente l'assoluta assenza di incentivi per l'illuminazione.
anche per le pdc e per le caldaie a biomassa l'incentivo non è commisurato alla produzione reale, bensì ad un calcolo convenzionale dipendente dal COP nominale e dalla zona climatica, quindi non è un vero conto energia. particolarmente micragnoso l'incentivo per le biomasse (1 cent/kWh per 5 anni, sicchè una villa da 200 m2 con 100 kWh/m2/anno di consumo otterrà un incentivo di appena 1000 euro).
la formula di calcolo è la stessa (completamente errata) del DLGS 28/11, sicchè le pdc a gas ne risultano enormemente penalizzate, a tutto vantaggio degli scassoni cinesi aria/aria. inoltre le pdc sono incentivate soltanto per la sostituzione di caldaie.
infine, gli incentivi agli elettrodomestici sono garantiti solo ad apparecchi di classe A+++ così come quelli per i motori solo per modelli classe IE3 (che si giustificano solo in impieghi assai particolari, visti i costi).
ah, dimenticavo, c'è incompatibilità con i certificati bianchi e qualsiasi incentivo conto capitale, gli unici ammessi sono meccanismi in conto interessi come il fondo kyoto
come ultima considerazione, improbo il confronto con la facilità della detrazione 36%: la percentuale di incentivo garantita da questo decreto sta nell'intorno del 40%: NESSUNO per il 4% in più si sottoporrebbe agli oneri aggiuntivi di fare la diagnosi energetica prima e la certificazione energetica dopo, sono oneri che in un contesto residenziale pesano senz'altro di più di quella ridicola percentuale di differenza.
per molte figure professionali termotecniche, fino ad oggi sostenute nelle loro entrate dal 55%, si prefigura la stessa fine dei procacciatori del settore FV.