Caino75 ha scritto:se si parla soltanto dell'edificio ignorando gli impianti legislativamente parlando siamo all'età della pietra
è un approccio diverso e tuttavia assai più intelligente.
i limiti ci sono, ma sono rappresentati da una tabella di spessori da rispettare a seconda dell'isolante scelto: vuoi le pareti in EPS? ci vogliono 8 cm. le vuoi in stiferite? ci vogliono 6 cm (valori a caso, eh, non li so mica a memoria). idem per il solaio/copertura (ovviamente coi suoi spessori).
in questo modo i grossisti di materiale isolante ti vendono già i pannelli dello spessore giusto, e il controllo che il comune deve fare lo può fare anche in cantiere semplicemente con un righello.
anche per l'impianto c'è un limite, ed è una medesima tabella di rendimenti nominali: vuoi la caldaia? 107% minimo alla potenza nominale. vuoi la pdc aria/aria? COP minimo 4,2 alle condizioni nominali (anche qui valori a casaccio). fine della storia: tutto il resto è inutile sovrabbondanza (sovrabbondanza perchè si fanno 100 pagine di calcolo per 5000 kWh di consumo, inutile perchè tutto questo gran calcolare non corrisponde affatto alla realtà, come tutti sappiamo).
il resto è lasciato al progetto del professionista, il quale essendo l'unica cosa che viene pagata (per la tabella non si paga) deve fare un progetto con i fiocchi.
invece in italia il controllo è impossibile, perchè nessun tecnico del comune si può mettere a spulciare decine e decine di pagine di relazione legge 10 (nè tantomeno a rifare i calcoli per vedere se sono giusti), e il cittadino dal lavoro professionista non percepisce alcun valore aggiunto, perchè lo vede come semplice compilatore di scartafacci da portare in comune.
chiaramente il rovescio della medaglia è che l'edificio non viene completamente caratterizzato: per questo motivo infatti in germania hanno inventato la certificazione energetica, per supplire a un vuoto per cui il cittadino costruendo il suo edificio pur a norma di legge, non sa quanto consuma.
in questo modo l'ACE ha un grande valore aggiunto (e viene adeguatamente retribuito).
invece da noi prima si fa un calcolo ultra-complesso e non controllabile come la legge 10, poi si replica un inutile doppione con l'ACE, che non avendo nulla da aggiungere rispetto alla legge 10,
giustamente sul mercato non vale niente.
con l'approccio tedesco ci guadagna il cittadino (che ha una casa sempre senza sorprese grazie ai controlli, più economica grazie alla standardizzazione dei materiali, e paga meno i professionisti per inutili cartacce e di più per buoni progetti), la collettività (grazie al fatto che i controlli si fanno e le leggi si rispettano) e i professionisti anche (perchè si vedono pagati adeguatamente sia il progetto ben fatto che l'ace: invece qui da noi l'ace non vale niente e il progetto lo fa comunque l'installatore).