Ricambi d'aria per edifici non residenziali, riparliamone

Normativa tecnica inerente la classificazione e la certificazione energetica degli edifici, software Cened+, accreditamento tecnici, …
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SuperP
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Ricambi d'aria per edifici non residenziali, riparliamone

Messaggio da SuperP »

Non faccio molti edifici non residenziali..
Oggi me ne capita uno..
Pasticceria/bar con annessi locali funzionali.
Sono previsi i rapporti areanti da asl, quindi nessun obbligo di ventilazione meccanica.
Se applico la procedura lombarda + le FAQ, devo usare la 10339 con il fattore 60% applicato all'indice di affollamento.
Ovviamente l'EPh non tornerà mai.

Io volevo derogare a questo problema, annoso, causato dai nostri leglislatori (anche a livello nazionale in sede UNI), dei ricambi d'aria in edifici non residenziali non dotati di ventilazione meccanica.
La deroga è banale. I ricambi della 10339 si applicano SOLO, come dice la norma, agli edifici dotati di ventilazione meccanica. Quindi sarebbe una applicazione della normativa al di fuori del suo ambito applicativo... quindi che c'azzecca?

E dopo aver derogato, che valore prendere di riferimento per i ricambi d'aria? 0.3vol/h come per il residenziale? Oppure determinarli, come direbbe la UNI 10339, in base al numero di avventori previsti (i dati certi richiesti dalla UNI 10339) e dichiarati dal committente.

Voi, che fate?

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il_conte
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Re: Ricambi d'aria per edifici non residenziali, riparliamon

Messaggio da il_conte »

Non è tanto elegante da dire, ma in sede di L10 temo che sia il caso di utilizzare 0,5 V/h: con i ricambi di default solo la quota di energia legata alla ventilazione supera l'EPH_lim, e non è affatto realistico supporre 8 o 10V/h (valore a caso) in un bar dove c'è a malapena la porta d'ingresso che si apre ogni tanto...
Detto questo, in realtà tipo uffici o attività commerciali che prevedano la presenza di molte persone spingo sempre per un sistema meccanizzato di ricambio d'aria.
HUGO
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Re: Ricambi d'aria per edifici non residenziali, riparliamon

Messaggio da HUGO »

SuperP...hai lanciato questa discussione altre volte su altri forum e siamo arrivati sempre ad un punto morto....
Le tue ragioni sono sacrosante e le sottoscrivo in pieno.
In Lombardia hanno persino inventato una procedra di calcolo che ti dimostra che se installi un sistema di ventilazione meccanica il tuo rendimento medio sale alle stelle.... :(

Le considerazioni sono sempre le stesse...
Fino a quando non verrà messa a punto una normativa che separi l'esigenza di progettare con quella di certificare e che separi le "prescrizioni" energetiche di un edificio residenzilae da uno non residenziale (che senso ha Eph per 24H in un bar ?)
non si verrà mai a capo di nulla.
UNI 11300....no grazie, non faccio fumo !
arkanoid
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Re: Ricambi d'aria per edifici non residenziali, riparliamon

Messaggio da arkanoid »

Sono sostanzialmente d'accordo con tutti :(

Ci sono tante ragioni ma il legislatore non è competente in materia e ci subissa.
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jerryluis
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Re: Ricambi d'aria per edifici non residenziali, riparliamon

Messaggio da jerryluis »

Se mi permetti la procedura lombarda non è applicabile al laboratorio di pasticceria al più al locale somministrazione prodotti alimentari della stessa.
I comunque seguo la seguente interpretazione: POichè la pasticceria ha un ciclo prooduttivo e tu dimensioni le macchine per garantire le condizioni legate la processo di impasto e formatura degli alimenti sei completamente la di fuori della legge sul contenimento energetico.
IL locale somministrazione pietanze assormbe una quantità di energia limitato quindi puoi tranquillamente progettare al di fuori di quanto dice la DGR 8745 e s.m.i.. Secondo me è la stessa DGR che ti esula.
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
arkanoid
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Re: Ricambi d'aria per edifici non residenziali, riparliamon

Messaggio da arkanoid »

Non mi è mai capitato di lavorare su pasticcerie, per cui mi chiedo quali siano le condizioni di processo che necessitino di una temperatura ambiente di 20°C durante la lavorazione.
Secondo la mia visione il discorso delle esigenze di processo lascia un po' il tempo che trova, la trovo applicabile ad un magazzino farmaceutico climatizzato, ad una fabbrica di semiconduttori, cose di questo tipo.
Normalmente per come la vedo il fatto di riscaldare l'ambiente non è funzionale al processo che potrebbe svolgersi anche con temperatura ambiente "qualsiasi" (nell'ambito del normalmente raggiungibile in un edificio), ma è funzionale al personale che ci lavora e secondo me in questo caso si ritorna nell'ambito di applicazione della normativa.
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jerryluis
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Re: Ricambi d'aria per edifici non residenziali, riparliamon

Messaggio da jerryluis »

Purtroppo per la manipolazione delle creme, del cioccolato etc.. temperature dell'ordine dei 27°C estive sono inidonee. Mentre sui prodotti che loro usano viene riportato sempre una temperatura di lavorazione e conservazione di 20°C.
Energeticamente è molto dispendioso... sono concorde.
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
il_conte
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Re: Ricambi d'aria per edifici non residenziali, riparliamon

Messaggio da il_conte »

Si ma il discorso non è per le pasticcerie, è per il non residenziale in generale, non scivoliamo OT!
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