Salve a tutti!
Come consulente della sicurezza di un'azienda mi si è presentato il seguente rompicapo (almeno per me...).
3 generatori di aria calda a scambio diretto, funzionanti a gasolio di potenzialità singola compresa tra 35 kW e 116 kW, ma complessivamente da costituire attività n.91 DM 16-02-1982 perché all'interno di uno stesso compartimento (si arriva sui 250 kW).
Il D.L. ha spostato al di fuori i 3 generatori, perché, dietro consiglio di un tecnico VV.F. suo amico, a quel punto la somma non si adotta più.
Al di là dell'esattezza o meno di questa indicazione (su cui comunque esiste la nota P1082/4134 del 30-04-2002 che gli darebbe ragione), vorrei avere da voi indicazioni sull'ortodossia della cosidetta installazione in locale esterno (non compreso quindi nella volumetria del fabbricato servito) che è stata effettuata.
I generatori di aria sono stati sistemati su un apposito rialzo di circa 15 cm di cls e intorno vi è stato costruito un casottino stagno al fine di prelevare l'aria dall'interno del locale che si va a riscaldare (la comunicazione avviene tramite un finestrella grigliata di circa 600 cm²) e ributtarla dentro riscaldata tramite opportuna condotta aerotermica munita di serranda tagliafuoco nell'attraverso perimetrale. L'aria fuoriesce subito dopo l'attraversamento della sezione del muro esterno.
Ho già detto al DL che un locale stagno per tenere il generatore non è possibile poiché deve rispondere a precisi requisiti in merito alle aperture di aerazione. Come alternativa mi ha chiesto se è possibile adottare un'altra condotta aerotermica tra la finestra grigliata di cui sopra e il generatore.
Qui (ma anche prima...) mi sono sorti parecchi poiché (DM 28-04-2005, punto 4.5.1):
nel caso in cui le lavorazioni o le concentrazioni dei materiali in deposito negli ambienti da riscaldare comportino la formazione di gas, vapori o polveri suscettibili di dar luogo ad incendi e/o esplosioni, non è permesso il ricircolo dell'aria
Ora trattasi di azienda che si occupa di lavorazioni metalliche, in cui non sono presenti aree ATEX, ma si usa ossigeno liquido nei processi di laseratura per il raffreddamento, perciò non so se trova applicazione quanto scritto prima visto l'effetto che avrebbe una perdita di Ossigeno sui range di esplodibilità/infiammabilità.
Ammesso che il caso in questione non impedisca il ricircolo dell'aria, vi chiedo, va installata condotta aerotermica anche nella seconda condotta (quella in cui passerebbe l'area da riscaldare proveniente dall'interno)?
Scusate l'eccessivo dilungamento e vi ringrazio in anticipo per i consigli.
Generatore di aria a scambio diretto
Moderatore: Edilclima
Re: Generatore di aria a scambio diretto
Ovviamente è da seguire il dettato del DM 12/04/96.
Da come descrivi l'installazione, non hai un'installazione all'esterno, nè in locale esterno, ma piuttosto avresti l'installazione in locale inserito nella volumetria del fabbricato servito, quindi Titolo IV.
Devi trovare la quadratura tra tutte le richieste del punto 4.5, ricircolo o meno: parete REI con serrande tagliafuoco su entrambe le condotte di aspirazione e mandata.
Quindi il locale stagno non va bene (da dove la prende l'aria di combustione il generatore ?) e l'aspirazione va canalizzata e compartimentata, come la mandata.
Da come descrivi l'installazione, non hai un'installazione all'esterno, nè in locale esterno, ma piuttosto avresti l'installazione in locale inserito nella volumetria del fabbricato servito, quindi Titolo IV.
Devi trovare la quadratura tra tutte le richieste del punto 4.5, ricircolo o meno: parete REI con serrande tagliafuoco su entrambe le condotte di aspirazione e mandata.
Quindi il locale stagno non va bene (da dove la prende l'aria di combustione il generatore ?) e l'aspirazione va canalizzata e compartimentata, come la mandata.
Re: Generatore di aria a scambio diretto
Non credo che sia il tuo caso, ma il fatto che si lavori il metallo non è di per sè indicie di sicurezza. Questa primavera è saltata per aria una fabbrica della Foxconn perchè il pulviscolo di alluminio in sospensione ha fatto il botto.
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