salve a tutti,
pongo un quesito probabilmente banale, ma cerco conferme.
Devo dimensionare un impianto a fancoil (con pompa di calore) per una villetta.
Ho calcolato le potenze termiche invernali ed estive.
Adesso devo scegliere il modello del fancoil .
Dispongo del software di selezione del fancoil.
Il quesito è: prima ancora di verificare la congruità tra le potenze calcolate per l'edificio e quelle emesse dal ventilconvettore, va verificata la portata d'aria che tratto ?
Ossia devo avere un ricircolo d'aria di almeno 3 vol/h (a media velocità), per poter generare una temperatura uniforme nelle stanze ?
E poi in seconda battuta verificare le potenze (che generalmente sono verificate sia a caldo che a freddo) ?
grazie a chi vorrà confermare questo modo di agire...
scelta fan coil
Moderatore: Edilclima
Re: scelta fan coil
non è sicuramente la cosa + interessante la valutazione della portata d'aria.
per il dimensionamento si considera inizialmente il funzionamento estivo, e bisogna distinguere innanzi la potenzialità totale resa dal ventilconvettore da quella sensibile e controllare, per il modello prescelto, se questi due parametri sono congruenti con il rapporto fra carichi sensibili e totali (Qs/Qt) del locale considerato all'ora del massimo carico.
Il valore del rapporto Qs/Qt del locale varia nel tempo, il che non avviene certo per il rapporto Qs/Qt caratteristico del ventilconvettore prescelto; non é pertanto possibile realizzare con un impianto a soli ventilconvettori il controllo dell'umidità relativa in ambiente.
E' opportuno ribadire che in un impianto di questo tipo va data priorità al soddisfacimento del carico sensibile e ciò per la semplice ragione che, ai fini del raggiungimento di condizioni di benessere degli occupanti, l'influenza dell'umidità relativa é più modesta di quella della temperatura dell'aria; quest'ultima
risulta in definitiva la variabile effettivamente controllata in questo tipo di impianto.
Il valore di potenzialità cui fare riferimento per la scelta degli apparecchi é quello corrispondente al massimo carico previsto per il locale considerato. Se da un lato questo valore massimo si può considerare di norma sufficientemente cautelativo dal punto di vista della probabilità del verificarsi delle
situazioni di carico termico di progetto, é opportuno comunque mantenere un certo margine di sicurezza per tenere nel dovuto conto la perdita di efficienza che il ventilconvettore subisce nel tempo, a causa principalmente dello sporcamento della batteria di scambio termico e delle pale del ventilatore.
Per la selezione dei ventilconvettori nel funzionamento invernale si deve fare riferimento, più semplicemente, al carico termico massimo previsto per l'ambiente considerato, verificando che la potenza resa dall'apparecchio sia superiore a tale valore.
per il dimensionamento si considera inizialmente il funzionamento estivo, e bisogna distinguere innanzi la potenzialità totale resa dal ventilconvettore da quella sensibile e controllare, per il modello prescelto, se questi due parametri sono congruenti con il rapporto fra carichi sensibili e totali (Qs/Qt) del locale considerato all'ora del massimo carico.
Il valore del rapporto Qs/Qt del locale varia nel tempo, il che non avviene certo per il rapporto Qs/Qt caratteristico del ventilconvettore prescelto; non é pertanto possibile realizzare con un impianto a soli ventilconvettori il controllo dell'umidità relativa in ambiente.
E' opportuno ribadire che in un impianto di questo tipo va data priorità al soddisfacimento del carico sensibile e ciò per la semplice ragione che, ai fini del raggiungimento di condizioni di benessere degli occupanti, l'influenza dell'umidità relativa é più modesta di quella della temperatura dell'aria; quest'ultima
risulta in definitiva la variabile effettivamente controllata in questo tipo di impianto.
Il valore di potenzialità cui fare riferimento per la scelta degli apparecchi é quello corrispondente al massimo carico previsto per il locale considerato. Se da un lato questo valore massimo si può considerare di norma sufficientemente cautelativo dal punto di vista della probabilità del verificarsi delle
situazioni di carico termico di progetto, é opportuno comunque mantenere un certo margine di sicurezza per tenere nel dovuto conto la perdita di efficienza che il ventilconvettore subisce nel tempo, a causa principalmente dello sporcamento della batteria di scambio termico e delle pale del ventilatore.
Per la selezione dei ventilconvettori nel funzionamento invernale si deve fare riferimento, più semplicemente, al carico termico massimo previsto per l'ambiente considerato, verificando che la potenza resa dall'apparecchio sia superiore a tale valore.
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Re: scelta fan coil
ciao e grazie per la risposta.gludon ha scritto:non è sicuramente la cosa + interessante la valutazione della portata d'aria.
fermo restando la necessitàdi verificare prima il carico termico frigorifero sensibile (con un certo margine di sicurezza, almeno il 20% in più), su diverse discussioni ho trovato che per la rapida messa a regime de fancoil a parete ed anche per assicurare una omogeneità di distribuzione della temperatura in camera, consigliano di verificare che la portata d'aria ricircolata sia pari a circa 3 vol/h (addirittura per i fancoil a soffitto pari a 6). E' ciò che viene consigliato anche nelle pubblicazioni della caleffi.
Inoltre volevo aggiungere che la verifica del carico termico invernale è soddisfatta largamente (con sovradimensionamenti anche del 50-90%). E' normale?
Re: scelta fan coil
Fermo restando la verifica dei carichi di picco, sempre considerando le rese alla velocità di progetto, i parametri consigliati per una buona distribuzione sono, come minimo, circa 5 vol/h ambiente. Personalmente, soprattutto nel residenziale, faccio sempre una verifica anche alla minima velocità.
Negli impainto a due tubi, ovvero monobatteria, la scelta della batteria è relativa al carico estivo. In regime invernale è normale che sia sovradimensionata.
Negli impainto a due tubi, ovvero monobatteria, la scelta della batteria è relativa al carico estivo. In regime invernale è normale che sia sovradimensionata.
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Re: scelta fan coil
Al soddisfacimento del carico termico, sia estivo che invernale, la temperatura di ritorno tenderà ad avvicinarsi al setpoint impostato. Se questa condizione si verifica, il chiller dovrebbe modificare il proprio punto di consegna e
- alzarlo d'estate
- diminuirlo d'inverno
così da mantenere attiva la circolazione d'aria del fancoil (che invece si spegnerebbe al raggiungimento della condizione ambiente desiderata, e causerebbe stratificazione) e diminuire il consumo energetico del generatore di calore o refrigeratore.
Al contrario di quanto afferma gludon, in un ambiente presidiato, ritengo molto più importante mantenere elevata la rimozione di calore latente, in quanto è noto che l'umidità ha un effetto di diminuzione del comfort superiore a quello della temperatura secca.
Al contrario in un ambiente poco o addirittura non presidiato, la rimozione di calore latente è meno importante.
- alzarlo d'estate
- diminuirlo d'inverno
così da mantenere attiva la circolazione d'aria del fancoil (che invece si spegnerebbe al raggiungimento della condizione ambiente desiderata, e causerebbe stratificazione) e diminuire il consumo energetico del generatore di calore o refrigeratore.
Al contrario di quanto afferma gludon, in un ambiente presidiato, ritengo molto più importante mantenere elevata la rimozione di calore latente, in quanto è noto che l'umidità ha un effetto di diminuzione del comfort superiore a quello della temperatura secca.
Al contrario in un ambiente poco o addirittura non presidiato, la rimozione di calore latente è meno importante.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: scelta fan coil
Non farmi dire quello che non ho mai detto.NoNickName ha scritto: Al contrario di quanto afferma gludon, in un ambiente presidiato, ritengo molto più importante mantenere elevata la rimozione di calore latente, in quanto è noto che l'umidità ha un effetto di diminuzione del comfort superiore a quello della temperatura secca.
Al contrario in un ambiente poco o addirittura non presidiato, la rimozione di calore latente è meno importante.
L'impianto a fan coil senza trattamento dell'aria primaria è l'impianto minimo per raffrescare senza aver la pretesa di condizionare dei locali tipo uffici occupati singolarmente. Ovvio che non lo consiglierei in un open space o in una sala riunioni. Dove ti serve controllare il latente non puoi mettere solamente fancoil regolati da termostato e penso che su questo siamo tutti d'accordo
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Re: scelta fan coil
L'OP si riferiva ad una villetta, infatti, senza trattamento aria primaria.gludon ha scritto: L'impianto a fan coil senza trattamento dell'aria primaria è l'impianto minimo per raffrescare senza aver la pretesa di condizionare dei locali tipo uffici occupati singolarmente.
No.gludon ha scritto: Dove ti serve controllare il latente non puoi mettere solamente fancoil regolati da termostato e penso che su questo siamo tutti d'accordo
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”