Ciao a tutti,
ho una domanda da porre riguardo le centrali termiche a combustibile liquido: le soglie di contenimento sono previste solo quando l'asse del bruciatore è sotto la soglia massima della cisterna (DM 28-4-2005). Ma questo aveva senso quando , una volta, tanti e tanti anni fà, si faceva l'impianto di alimentazione a caduta, mentre ora sono tutti con pompe, ovviamente. Ora, o io ho scordato qualche decreto ecc, oppure c'è un buco normativo. La soglia di contenimento è obbligatoria in ogni caso(sarebbe proprio il caso) oppure no nel caso di central itermiche alimentate da combustibili liquidi ?
Se qualcuno mi suggerisce ove si dice che è obbligatoria, gli mando una grazia!
"Se non lo puoi misurare, non lo puoi migliorare" - Lord Kelvin
Uff, nessuno...
Il DM del 2005 è recente, ma penso abbia un buco grande come una casa riguardo i bacini di contenimento per impianti d'alimentazione in pressione. Non può essere che l'unica verifica da fare è sul livello della cisterna del combustibile riguardo l'asse del bruciatore... NON HA SENSOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
"Se non lo puoi misurare, non lo puoi migliorare" - Lord Kelvin
Se il serbatoio è al di sotto dell'asse del bruciatore, un'eventuale lesione delle tubazioni può determinare la perdita del combustibile contenuto solo in un piccolo tratto di tubazione.
Finchè il bruciatore è in funzione, il gasolio continua ad essere aspirato e quindi la tubazione a perdere (molto poco visto che la tubazione è in depressione). Se la perdita dovesse essere importante, il bruciatore andrebbe in blocco con conseguente interruzione dell'aspirazione e quindi della perdita stessa.
Ciao Terminus, grazie per avermi risposto! Posso essere d'accordo nel caso di tubazione di alimentazione singola che chiama combustibile solo quando serve e quindi è acceso il bruciatore e la pompa.
Nel caso di alimentazione ad anello è diverso... come previsto nella UNI 9248, c'è il circuito ad anello dalle cisterne alla pompa e al serbatoietto(di disgiunzione o degasatore che dir si voglia) e ritorno in caldaia e poi c'è l'altro circuito ad anello dal serbatoietto alla pompa e poi ai bruciatori(che spillano) e ritorno .Anche nel caso tutte le pompe in oggetto si azionino quando i bruciatori partono, possibili trafilamenti nel circuito primario (cisterne) o nel secondario(verso i bruciatori) causerebbero allagamenti, perchè nessun organo(a meno che non riempio di pressostati e allarmi tutto l'impianto, ma non è fattibile e non è detto che prevenga tutto quello che può succedere) mi può avvisare con precisione che ho un trafilamento... Quello che cerco di dire è che la norma secondo me sbaglia a non obbligare a fare comunque bacino di contenimento e metterci un sensore di livello per l'allarme secondo la UNI EN 13160-4 che è in inglese e che quindi ho ancora il dubbio si da utilizzare o meno( a discrezione).
Diciamo che ho l'intenzione di adottare come standard il bacino di contenimento con allarme di livello nel caso di alimentazione a combustibili liquidi, ma vorrei avere un riscontro a livello normativo che sia vincolante e non discrezionale...
Il buon senso in questo caso lo richiede perchè in qualsiasi caso la CT è protetta e tolgo il pericolo di versamenti all'esterno con pericoli ambientali connessi. Siccome molte CT vecchie questi pericoli li hanno, è il caso adottare uno standard più sicuro...
"Se non lo puoi misurare, non lo puoi migliorare" - Lord Kelvin
Hai ragione.
Il DM probabilmente è stato "tagliato" per impianti civili di tipo singolo.
Da buon professionista, se ritieni necessario un provvedimento di prevenzione e protezione, è tua facoltà (per non dire dovere) prescriverlo.
Sai bene che le norme verticali prescrivono sempre i requisiti minimi.
Diciamo che nei casi da te prospettati, dovrebbe essere il funzionario VVF a prescrivere tali misure protettive/preventive.
Terminus ha scritto:Hai ragione.
Il DM probabilmente è stato "tagliato" per impianti civili di tipo singolo.
Da buon professionista, se ritieni necessario un provvedimento di prevenzione e protezione, è tua facoltà (per non dire dovere) prescriverlo.
Sai bene che le norme verticali prescrivono sempre i requisiti minimi.
Diciamo che nei casi da te prospettati, dovrebbe essere il funzionario VVF a prescrivere tali misure protettive/preventive.
Eh, Terminus, il problema è che nel caso alcuni clienti sapessero che la soglia di contenimento non è obbligatoria, anche se col buon senso lo dovrebbe essere, le palanche in più mica sempre le mettono.... E allora stavo cercando e scorrazzando per le norme in cerca di qualche appiglio. Il nostro buon senso di tecnici non sempre viene visto di buon occhio purtroppo....
Sento il comando e poi vediamo un po'....
Come al solito, grazie mille! Sei una fonte inesauribile di confronto!
"Se non lo puoi misurare, non lo puoi migliorare" - Lord Kelvin