situazione speculare rispetto alla precedente:
ho un forno con P > 116 kW servito da contatore gas esterno.
In un altro locale, che non ha comunicazioni con i locali precedenti, ma a cui si accede dalla pubblica via, in pratica tre o quattro civici più in là nello stesso fabbricato, vogliono inserire una nuova cucina, con P < 116 kW e derivare l'alimentazione dallo stesso contatore.
Mi chiedo se anche questo nuovo locale debba far parte della pratica di prevenzione incendi, se debba seguire le stesse caratteristiche del D.M. per P > 116 kW, in questo caso dovrei considerare le potenze sommate anche se poste in locali distinti.
O se invece posso considerare il secondo locale come indipendente dalla prevenzione incendi.
Tra i locali non c'è nemmeno una parete in comune per cui l'eventuale tubazione gas d'utente in derivazione dovrebbe correre a parete all'esterno sopra le aperture dei locali adiacenti nei quali ci sono altre attività che comunque hanno già espresso il loro assenso.
L'alternativa è quella di chiedere un nuovo allaccio d'utenza gas al gestore e fare l'impianto separato.
Forno in due locali
Moderatore: Edilclima
Re: Forno in due locali
Se i due locali sono completamente indipendenti, le potenzialità non si sommano.
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Re: Forno in due locali
Immagino che la partita iva dell'occupante i locali sia la medesima.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Forno in due locali
si, è la stessa.NoNickName ha scritto:Immagino che la partita iva dell'occupante i locali sia la medesima.
non so come configurerà la situazione, se come unica attività svolta in due civici diversi (non credo si possa fare semplicemente dal punto fiscale) o come due punti produttivi diversi con la stessa partita iva.