Ipotesi di impianto help
Moderatore: Edilclima
Ipotesi di impianto help
Buonasera a tutti, sono una studentessa di architettura e sono alle prese con la tesi.
Mi è stato chiesto di individuare un possibile impianto di riscaldamento/climatizzazione per 3-4 blocchi di edifici.
Per le varie destinazioni d'uso (commercio-ristorante-musei ed attività sportive) devo prevedere roof top o UTA.
Vorrei capire alcune cose:
gli impianti ad aria possono essere utilizzati su edifici a più piani, oppure soltanto per un unico grande ambiente? se l'edificio è di 3 piani come faccio a prevedere il passaggio delle tubazioni (che penso che siano di grandi dimensioni)?
Si può prevedere un'unica UTA per tutti i blocchi o è necessario prevederne una per ogni edificio pluripiano?
Grazie
Mi è stato chiesto di individuare un possibile impianto di riscaldamento/climatizzazione per 3-4 blocchi di edifici.
Per le varie destinazioni d'uso (commercio-ristorante-musei ed attività sportive) devo prevedere roof top o UTA.
Vorrei capire alcune cose:
gli impianti ad aria possono essere utilizzati su edifici a più piani, oppure soltanto per un unico grande ambiente? se l'edificio è di 3 piani come faccio a prevedere il passaggio delle tubazioni (che penso che siano di grandi dimensioni)?
Si può prevedere un'unica UTA per tutti i blocchi o è necessario prevederne una per ogni edificio pluripiano?
Grazie
Re: Ipotesi di impianto help
vorrei precisare che gli edifici sono esistenti per questo volevo capire come far passare dei tubi di grandi dimensioni su un edificio sul quale si possono effettuare soltanto interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
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Re: Ipotesi di impianto help
Alcune considerazioni molto molto generali.
La distribuzione dell'aria può essere su tutti i piani che vuoi. Normalmente la posizione dei canali (o canalizzazioni, non tubi!) sono previste a progetto iniziale proprio per la loro dimensione. All'interno, questi canali possono essere a vista in ambienti industriali, capannoni oppure in controsoffitti (orizzontale) ed intercapedini o contropareti (verticale). Se devi stare all'interno e devi passare da un piano all'altro in un edificio esistente, non vedo altra soluzione che attraversare la soletta, con le verifiche del caso o fare contropareti. A me pare che ciò possa indurre a considerare pesantemente se davvero la distribuzione diretta con aria sia l'unica possibile.
La distribuzione dell'aria può essere su tutti i piani che vuoi. Normalmente la posizione dei canali (o canalizzazioni, non tubi!) sono previste a progetto iniziale proprio per la loro dimensione. All'interno, questi canali possono essere a vista in ambienti industriali, capannoni oppure in controsoffitti (orizzontale) ed intercapedini o contropareti (verticale). Se devi stare all'interno e devi passare da un piano all'altro in un edificio esistente, non vedo altra soluzione che attraversare la soletta, con le verifiche del caso o fare contropareti. A me pare che ciò possa indurre a considerare pesantemente se davvero la distribuzione diretta con aria sia l'unica possibile.
Re: Ipotesi di impianto help
Sì io sarei stata più propensa verso impianti radianti, perchè trattandosi di edifici dismessi industriali hanno i pavimenti grezzi in cls. Invece, mi è stato chiesto di ipotizzare un impianto ad aria perchè gli ambienti sono di grandi dimensioni (circa 300 mq ciascuno) e perchè per le destinazioni d'uso previste musei, risto ecc. sono più adeguati tali impianti.
In merito alla rottura della soletta penso che sia possibile dato che i solai sono stati ricostruiti il latero-cemento negli anni 80. Se fossero stati quelli originari in legno credo che mi avrebbero fatto questioni (per la conservazione dei solai).
Grazie mille.
In merito alla rottura della soletta penso che sia possibile dato che i solai sono stati ricostruiti il latero-cemento negli anni 80. Se fossero stati quelli originari in legno credo che mi avrebbero fatto questioni (per la conservazione dei solai).
Grazie mille.
Re: Ipotesi di impianto help
Non mi sento daccordo su questa affermazione. Si riscaldano i palazzetti dello sport, i campi di calcio, i musei, gli aereoporti, e tutto quello che vuoi riscaldare con gli impianti a pavimento... Anzi più è estesa la superficie più sono alte le volte migliore sarà il comfort termico dovuto all'impianto a pavimento rispetto ad uno ad aria condizionata, proprio per il principio di funzionamento dell'impianto radiante (no aria calda che tende a salire nelle alte volte, ma calore radiante).alux ha scritto:Invece, mi è stato chiesto di ipotizzare un impianto ad aria perchè gli ambienti sono di grandi dimensioni (circa 300 mq ciascuno) e perchè per le destinazioni d'uso previste musei, risto ecc. sono più adeguati tali impianti.
Certo è che per la climatizzazione estiva e per il ricambio d'aria qualche canale glielo devi anche fare

L'unica cosa che so è che non so praticamente niente...
Re: Ipotesi di impianto help
http://www.ingegneri.info/forum/viewtop ... 36763ca3eb
non so se otterai qualcosa e se questo qualcosa possa esserti utile.
non so se otterai qualcosa e se questo qualcosa possa esserti utile.
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Re: Ipotesi di impianto help
Ciao...
Il mio modesto consiglio e' quello di utilizzare delle UTA magari diverse per zone diverse, viste le varie destinazioni d'uso ed inoltre, piu' macchine a servizio di piu' zone ti portano ad avere canalizzazioni di minor sezione (dovendo servire singole zone) oltre alla possibilità di gestire in condizioni, temperature ed orari, nel limite del possibile, diverse per le varie destinazioni.
resta il fatto che sei di fornite ad un impianto complesso e necessariamente composito, un bel mix dei diversi impianti in commercio, dalla generazione, alla distribuzione, alla regolazione.... Buon lavoro.
Il mio modesto consiglio e' quello di utilizzare delle UTA magari diverse per zone diverse, viste le varie destinazioni d'uso ed inoltre, piu' macchine a servizio di piu' zone ti portano ad avere canalizzazioni di minor sezione (dovendo servire singole zone) oltre alla possibilità di gestire in condizioni, temperature ed orari, nel limite del possibile, diverse per le varie destinazioni.
resta il fatto che sei di fornite ad un impianto complesso e necessariamente composito, un bel mix dei diversi impianti in commercio, dalla generazione, alla distribuzione, alla regolazione.... Buon lavoro.
Re: Ipotesi di impianto help
Grazie a tutti per i consigli.
Ma vorrei capire una cosa.
Se prevedessi più macchine per le diverse zone, dunque su più livelli, dove dovrei posizionare le UTA? Mi spiego meglio, gli ambienti dove collocherò le varie UTA dovranno essere dotati di bucature verso l'ambiente esterno?
Ma vorrei capire una cosa.
Se prevedessi più macchine per le diverse zone, dunque su più livelli, dove dovrei posizionare le UTA? Mi spiego meglio, gli ambienti dove collocherò le varie UTA dovranno essere dotati di bucature verso l'ambiente esterno?
Re: Ipotesi di impianto help
Le UTA vanno posizionate esternamente.
L'unica cosa che so è che non so praticamente niente...
Re: Ipotesi di impianto help
e quelle macchine che si mettono a soffitto??
Stavo guardando le caratteristiche tecniche di un'unità terminale di trattamento aria (installazione a soffitto), ma non ha il deumidificatore (per cui dovrebbe essere più un termoventilatore).
Le UTA non si possono installare a soffitto o in qualche locale di servizio?
Stavo guardando le caratteristiche tecniche di un'unità terminale di trattamento aria (installazione a soffitto), ma non ha il deumidificatore (per cui dovrebbe essere più un termoventilatore).
Le UTA non si possono installare a soffitto o in qualche locale di servizio?
Re: Ipotesi di impianto help
Forse stai confondendo le UTA con le macchine interne canalizzabili...
La macchina interna non serve a niente senza una macchina esterna che sia ad acqua o a gas...
La UTA solitamente va messa esternamente, perchè deve aspirare aria e smaltire il calore dovuto al suo funzionamento, nel caso in cui l'ubicazione sia in luoghi chiusi, occorre realizzare un canale di aspirazione che prende da un punto esterno.
Fatti un giro in una zona industriale, in una piscina chiusa, in una palestra medio/grande, in un supermercato e fai caso a quanto sono grosse le UTA che hanno sul tetto o nello spiazzale, così ti rendi conto di cosa si sta parlando...
La macchina interna non serve a niente senza una macchina esterna che sia ad acqua o a gas...
La UTA solitamente va messa esternamente, perchè deve aspirare aria e smaltire il calore dovuto al suo funzionamento, nel caso in cui l'ubicazione sia in luoghi chiusi, occorre realizzare un canale di aspirazione che prende da un punto esterno.
Fatti un giro in una zona industriale, in una piscina chiusa, in una palestra medio/grande, in un supermercato e fai caso a quanto sono grosse le UTA che hanno sul tetto o nello spiazzale, così ti rendi conto di cosa si sta parlando...
L'unica cosa che so è che non so praticamente niente...
Re: Ipotesi di impianto help
budget?alux ha scritto:Buonasera a tutti, sono una studentessa di architettura e sono alle prese con la tesi.
Mi è stato chiesto di individuare un possibile impianto di riscaldamento/climatizzazione per 3-4 blocchi di edifici.
Per le varie destinazioni d'uso (commercio-ristorante-musei ed attività sportive) devo prevedere roof top o UTA.
Vorrei capire alcune cose:
gli impianti ad aria possono essere utilizzati su edifici a più piani, oppure soltanto per un unico grande ambiente? se l'edificio è di 3 piani come faccio a prevedere il passaggio delle tubazioni (che penso che siano di grandi dimensioni)?
Si può prevedere un'unica UTA per tutti i blocchi o è necessario prevederne una per ogni edificio pluripiano?
Grazie
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Re: Ipotesi di impianto help
Tesi di laurea, fortunatamenet li non si hanno limiti.arkanoid ha scritto:budget?alux ha scritto:Buonasera a tutti, sono una studentessa di architettura e sono alle prese con la tesi.
Mi è stato chiesto di individuare un possibile impianto di riscaldamento/climatizzazione per 3-4 blocchi di edifici.
Per le varie destinazioni d'uso (commercio-ristorante-musei ed attività sportive) devo prevedere roof top o UTA.
Vorrei capire alcune cose:
gli impianti ad aria possono essere utilizzati su edifici a più piani, oppure soltanto per un unico grande ambiente? se l'edificio è di 3 piani come faccio a prevedere il passaggio delle tubazioni (che penso che siano di grandi dimensioni)?
Si può prevedere un'unica UTA per tutti i blocchi o è necessario prevederne una per ogni edificio pluripiano?
Grazie
Effettivamente una soluzione a volte comoda poterbbe essere il sistema ibrido (aria+ radiante) il radiante a soffitto parete pavimento. Se pe ril tuo lavoro riesci ad inserire sistemi simili ti "diverti" un po' di più rispetto al classico tutt'aria a costi tirati.
Tanto è una tesi e puoi analizzare anche i vantaggi di esercizio e l'impiego di fonti rinnovabili. contieni i canali al solo ricambio aria e come ti suggerivano sopra usi più macchinette di dimensioni contenute.
Se non hai possibilità esterne puoi ricorrere a sistemi a soffitto con umidificatore esterno sul canale... insomma fai un mix. con i vincoli che hai.
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
Re: Ipotesi di impianto help
mi chiedevo se fosse consentito agli architetti la progettazione di un simile impianto.
a quanto mi risulta la progettazione degli impianti di riscaldamento è consentita agli architetti solo per piccoli impianti e limitatamente agli apprestamenti per civili abitazioni.
correggetemi se sbaglio.
non che voglia fare polemica, ma se anche all'università assegnano tesi su questi argomenti è come se a me, ingegnere elettronico, avessero affidato la tesi sul restauro di un quadro del Caravaggio.
a quanto mi risulta la progettazione degli impianti di riscaldamento è consentita agli architetti solo per piccoli impianti e limitatamente agli apprestamenti per civili abitazioni.
correggetemi se sbaglio.
non che voglia fare polemica, ma se anche all'università assegnano tesi su questi argomenti è come se a me, ingegnere elettronico, avessero affidato la tesi sul restauro di un quadro del Caravaggio.
Re: Ipotesi di impianto help
Si infatti, e vedi anche come imposta le indicazioni la studentessa.cooperate ha scritto:mi chiedevo se fosse consentito agli architetti la progettazione di un simile impianto.
a quanto mi risulta la progettazione degli impianti di riscaldamento è consentita agli architetti solo per piccoli impianti e limitatamente agli apprestamenti per civili abitazioni.
correggetemi se sbaglio.
non che voglia fare polemica, ma se anche all'università assegnano tesi su questi argomenti è come se a me, ingegnere elettronico, avessero affidato la tesi sul restauro di un quadro del Caravaggio.
E' ovvio che la poveretta non ha ricevuto alcuna indicazione sugli impianti ed ora sta brancolando nel buio.
Mi sento però di darle alcune indicazioni a grandi linee come sopra al fine di portare a termine la tesi.
Dopo tutto gran parte dei docenti universitari si avvalgono della propria posizione per i propri studi privati.... e tanto agli ordini va tutto bene.
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
Re: Ipotesi di impianto help
Allora, senza budget, prevederei i ricambi da 10339.
A seconda di come è distribuito l'edificio, una o più UTA, il minor numero possibile, con camera di miscela e sonda CO2 per risalire al fattore di occupazione e modulare la portata d'aria esterna.
Se ci sono più piani vanno previsti dei cavedi verticali accessibili, con porta e grigliato keller ad ogni piano, in cui infilare gli impianti tra le UTA (meglio in copertura) e i vari piani.
L'aria la puoi mandare neutra d'inverno e provvedere al riscaldamento con un impianto a pavimento.
Anche in estate avendo a disposizione grandi spazi puoi mantenere l'aria come ricambi minimi da 10339 e come deumidificazione. Il raffrescamento facilmente riesci a farlo a pavimento ma ti consiglio di mettere almeno una sonda di umidità ambiente ogni 100 metri quadrati che dà il consenso all'apertura delle valvole che alimentano i pannelli, per evitare la condensazione.
A tal proposito vedo bene anche un controllo centralizzato dei serramenti per evitare che vengano aperti o chiusi ad minchiam facendoti allagare il tutto.
A seconda di come è distribuito l'edificio, una o più UTA, il minor numero possibile, con camera di miscela e sonda CO2 per risalire al fattore di occupazione e modulare la portata d'aria esterna.
Se ci sono più piani vanno previsti dei cavedi verticali accessibili, con porta e grigliato keller ad ogni piano, in cui infilare gli impianti tra le UTA (meglio in copertura) e i vari piani.
L'aria la puoi mandare neutra d'inverno e provvedere al riscaldamento con un impianto a pavimento.
Anche in estate avendo a disposizione grandi spazi puoi mantenere l'aria come ricambi minimi da 10339 e come deumidificazione. Il raffrescamento facilmente riesci a farlo a pavimento ma ti consiglio di mettere almeno una sonda di umidità ambiente ogni 100 metri quadrati che dà il consenso all'apertura delle valvole che alimentano i pannelli, per evitare la condensazione.
A tal proposito vedo bene anche un controllo centralizzato dei serramenti per evitare che vengano aperti o chiusi ad minchiam facendoti allagare il tutto.
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Re: Ipotesi di impianto help
La diffusione puoi prevederla di diverso tipo, nelle aree espositive opterei maggiormente per la dislocazione per ragioni di silenzio, mentre delle aree sportive, a seconda dell'altezza, un canale che corre lateralmente con degli ugelli ed un canale affiancato dal lato opposto con le griglie di ripresa in modo da "lavare" l'ambiente; in alternativa se il locale è basso e controsoffittabile dei diffusori ad alta induzione sono una buona scelta.
Nei negozi andrei certamente di alta induzione, ma d'estate con i pannelli a pavimento non puoi raffrescare sia perchè la porta sarà sempre aperta e quindi condenserebbero, sia perchè con i carichi endogeni delle aree commerciali ti serve più potenza. In quel caso prevederei dei ventilconvettori a cassetta; normalmente le aree commerciali zono controsoffittate: se non fosse previsto un quadrotti, ma un cartongesso magari modanato, puoi usare anzichè i cassette dei canalizzati con ripresa a soffitto e lancio da un tot di bocchette posizionate sulle velette tra i vari livello dei controsoffitti.
Nei negozi andrei certamente di alta induzione, ma d'estate con i pannelli a pavimento non puoi raffrescare sia perchè la porta sarà sempre aperta e quindi condenserebbero, sia perchè con i carichi endogeni delle aree commerciali ti serve più potenza. In quel caso prevederei dei ventilconvettori a cassetta; normalmente le aree commerciali zono controsoffittate: se non fosse previsto un quadrotti, ma un cartongesso magari modanato, puoi usare anzichè i cassette dei canalizzati con ripresa a soffitto e lancio da un tot di bocchette posizionate sulle velette tra i vari livello dei controsoffitti.
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Re: Ipotesi di impianto help
aggiungerei alcune considerazioni
trattandosi di un lavoro "da architetti" su un edifio esistente con destinazioni d'uso anche "nobili"
- mi stà benissmo il radiante nel museo (che d'inverno fa bene in suo lavoro, d'estate più che altro da un mano) con i buoni consigli di arkanoid
- nei negozi il radiante è superfluo, io andrei sul VRV e basta
- per il ricambio ed il trattamento dell'aria cercherei di dividere gli edifici in zone per avere canalizzazioni dell'aria più rispettose dell'edificio e meno invasive (potrebbere essere ad esempio una CTA per piano) - devi ovviamente individuare dei locali tecnologici abbastanza grandi da contenerle, oppure degli spazi esterni ad esempio in copertura, in un sottotetto... se le macchine non stanno all'esterno ma in un vano hai bisogno di presa aria esterna ed espulsione, da realizzare con fori a parete, camini, abbaini... fai una proposta e poi l'architetto te la boccia sempre e devi farne un'altra
- per la diffusione dell'aria in ambiente: il dislocamento è una cosa più adatta all'aereoporto che al louvre... ma dipende sempre dai gusti, dal valore dell'edificio e dalla soprintendenza:
- - se hai delle contropareti che verranno utilizzate come pannelli espositivi le puoi utilizzare per mascherare delle volgari bocchette (se trovi un progettista di impianti attento alla fine nessuno vede niente e tutti sono contenti)
- - oppure metti dei bei canali in vista appesi ai soffitti (se ti piaciono)
se hai modo di andare a venezia a farti un sopralluogo ti consiglio un paio di realzzazioni interessanti
FACCI SAPERE COME PROCEDE !
p.s.: gli architetti possono progettare impianti, e possono farlo anche bene
trattandosi di un lavoro "da architetti" su un edifio esistente con destinazioni d'uso anche "nobili"
- mi stà benissmo il radiante nel museo (che d'inverno fa bene in suo lavoro, d'estate più che altro da un mano) con i buoni consigli di arkanoid
- nei negozi il radiante è superfluo, io andrei sul VRV e basta
- per il ricambio ed il trattamento dell'aria cercherei di dividere gli edifici in zone per avere canalizzazioni dell'aria più rispettose dell'edificio e meno invasive (potrebbere essere ad esempio una CTA per piano) - devi ovviamente individuare dei locali tecnologici abbastanza grandi da contenerle, oppure degli spazi esterni ad esempio in copertura, in un sottotetto... se le macchine non stanno all'esterno ma in un vano hai bisogno di presa aria esterna ed espulsione, da realizzare con fori a parete, camini, abbaini... fai una proposta e poi l'architetto te la boccia sempre e devi farne un'altra

- per la diffusione dell'aria in ambiente: il dislocamento è una cosa più adatta all'aereoporto che al louvre... ma dipende sempre dai gusti, dal valore dell'edificio e dalla soprintendenza:
- - se hai delle contropareti che verranno utilizzate come pannelli espositivi le puoi utilizzare per mascherare delle volgari bocchette (se trovi un progettista di impianti attento alla fine nessuno vede niente e tutti sono contenti)
- - oppure metti dei bei canali in vista appesi ai soffitti (se ti piaciono)
se hai modo di andare a venezia a farti un sopralluogo ti consiglio un paio di realzzazioni interessanti
FACCI SAPERE COME PROCEDE !
p.s.: gli architetti possono progettare impianti, e possono farlo anche bene
riccardo - affetto da superbonus
Re: Ipotesi di impianto help
Ringrazio tutti coloro che mi hanno consigliato.
Aggiornandovi un po'..ho ipotizzato una UTA per ogni livello (ove possibile installazione interna all'edificio in un locale appositamente creato in modo da evitare "effetti antiestetici".
Per il museo dell'archeologia industriale, i canali saranno a vista; mentre nelle altre destinazioni saranno celati da controsoffitti.
Invece, per il museo dell'arte contemporanea utilizzerò i pannelli espositivi per nascondere le bocchette (grazie del consiglio)
Per gli uffici ho previsto un impianto a fan-coil (ho evitato l'impianto ad aria primaria e fan-coil per escludere le canalizzazione).
Per l'albergo impiegherò dei climatizzatori (sprovvisti della parte esterna). Ora sono alle prese del dimensionamento degli impianti solari...
Mi è sorto un dubbio: nel momento in cui devo intervenire per il rifacimento dell'intonaco (pre la presenza di distacchi ed efflorescenze) devo rispettare i limiti imposti della trasmittanza termica delle pareti?
Grazie a tutti.
Aggiornandovi un po'..ho ipotizzato una UTA per ogni livello (ove possibile installazione interna all'edificio in un locale appositamente creato in modo da evitare "effetti antiestetici".
Per il museo dell'archeologia industriale, i canali saranno a vista; mentre nelle altre destinazioni saranno celati da controsoffitti.
Invece, per il museo dell'arte contemporanea utilizzerò i pannelli espositivi per nascondere le bocchette (grazie del consiglio)
Per gli uffici ho previsto un impianto a fan-coil (ho evitato l'impianto ad aria primaria e fan-coil per escludere le canalizzazione).
Per l'albergo impiegherò dei climatizzatori (sprovvisti della parte esterna). Ora sono alle prese del dimensionamento degli impianti solari...
Mi è sorto un dubbio: nel momento in cui devo intervenire per il rifacimento dell'intonaco (pre la presenza di distacchi ed efflorescenze) devo rispettare i limiti imposti della trasmittanza termica delle pareti?
Grazie a tutti.
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Re: Ipotesi di impianto help
Non sei obbligata perchè non è un rifacimento della parete; si procede "semplicemente" al ripristino con intonaci compatibili con gli esistenti (impasti e granulometrie).alux ha scritto: Mi è sorto un dubbio: nel momento in cui devo intervenire per il rifacimento dell'intonaco (pre la presenza di distacchi ed efflorescenze) devo rispettare i limiti imposti della trasmittanza termica delle pareti?
Grazie a tutti.
Questo nella realtà.
Visto che invece stai progettando per una tesi puoi iniziare a pensare quale sia il metodo meno invasivo e più efficiente per ottenere un involucro più prestazionale.
A cominciare dal tetto.
Re: Ipotesi di impianto help
Grazie studiobeta!